Una tavola di Vincenzo Foppa, in mostra al Museo Diocesano di Milano, racconta al pubblico le origini della prospettiva lombarda.Alle porte della Pasqua, al Museo Diocesano di Milano si ripropone un evento che ormai è entrato nel calendario dell’istituzione, atteso con curiosità dai milanesi: l’esposizione di una celebre opera a tema religioso, prestata da famosi musei italiani e stranieri. Questa primavera la scelta dei curatori è caduta su I tre crocifissi, straordinario dipinto di Vincenzo Foppa (1427 ca. – 1516 ca.) proveniente dall’AccademiaCarrara di Bergamo, attualmente chiusa per importanti lavori di ristrutturazione.
Salito il maestoso scalone, lungo il quale trovano spazio le decine di ritratti di vescovi e santi che resero grande la Diocesi milanese, si apre, davanti al visitatore, lo spazio allestito appositamente per ospitare il prezioso capolavoro. L’area consta di una prima sezione, didascalica, che introduce con testi di approfondimento alla visione dell’opera, racchiusa in una teca appoggiata alla parete di fronte all’ingresso.
Il dipinto, a tempera su tavola, ha dimensioni contenute, permettendo di ipotizzare che fosse destinato ad un committente privato e non alla decorazione di una cappella; le recenti interpretazioni della scritta che appare sulla balaustra di sinistra, permettono di ipotizzare sia stato realizzato nel 1456. Nell’opera si combinano Rinascimento e Gotico in un sublime equilibrio di ambientazioni, colori e luce. La rappresentazione della Crocefissione, posta in primissimo piano, è costruita secondo i rigidi canoni della prospettiva di cui riusciamo a scorgere le linee di fuga nella pavimentazione. La scena, incorniciata da colonne classiche che sorreggono un arco, richiama immediatamente alla mente la Trinità eseguita nel 1428 dal Masaccio – cui probabilmente ha collaborato anche Brunelleschi, realizzandone l’ambientazione – a Santa Maria Novella, in quel di Firenze, ritenuto una sorta di manifesto della prospettiva, la svolta epocale che segna il passaggio dal gotico alla tridimensionalità rinascimentale.
Tardogotica appare invece la rappresentazione dei borghi sullo sfondo, che possiamo idealmente raggiungere seguendo il sentiero tra colline coperte di fitti boschi. Sembra sbucato dall’oscurità delle superstizioni medievali il diavoletto appollaiato sulla croce alla sinistra di Gesù, raffigurato nell’atto di tirare i capelli al ladrone che non si è pentito per obbligarlo a girare la testa e non guardare in viso il Cristo col il rischio di ravvedersi.
Vincenzo Foppa, bresciano di nascita e di morte, è uno dei più importanti autori rinascimentali lombardi, attivo sul territorio ben prima dell’arrivo a Milano di Leonardo da Vinci. La rappresentazione architettonica che incornicia la Crocefissione di Cristo e dei due ladroni ci racconta molto del percorso formativo dell’autore: la citazione archeologica rappresentata dai due medaglioni posti ai lati dell’arco e l’apertura verso uno sfondo con paesaggio sono un elemento tipico della scuola padovana dello Squarcione. Gli storici concordano su come il Foppa abbia appreso i canoni della prospettiva sviluppata alla corte medicea attraverso il contatto con le opere di artisti toscani del calibro di Donatello, Filippo Lippi, Paolo Uccello ed Andrea del Castagno che, a più riprese, soggiornarono nella città veneta.
Suggeriamo, finita la visita al Museo ospitato nei Chiostri di Sant’Eustorgio, di visitare anche la Basilica attigua, per vedere un altro capolavoro di Vincenzo Foppa: il ciclo di affreschi dedicato ai fatti della vita di San Pietro Martire e a episodi mariani, realizzati nella Cappella Portinari tra il 1464 e il 1468. La mostra evento de I Tre Crocifissi contribuisce, in un certo senso, a rinsaldare la percezione della Basilica e del complesso museale come un unico, articolat, organismo che da secoli rappresenta uno dei punti più importanti per la diocesi milanese.
Silvana Costa
La mostra continua:
Museo Diocesano
Corso di Porta Ticinese, 95 – Milano
orario: da martedì a domenica 10.00 – 18.00
www.museodiocesano.itVincenzo Foppa. I Tre Crocifissi
fino a domenica 2 giugno 2013
a cura di: Paolo Biscottini
guida-catalogo disponibile alla libreria del Museo Diocesano