Torna in scena quello che ormai è un grande classico di Corrado d’Elia: Don Chisciotte. Un poetico omaggio al prode cavaliere della Mancia che “visse pazzo per morire sano di mente” e a quanti che, come lui, inseguono con tenacia i propri sogni a costo d’esser chiamati folli.
Corrado d’Elia, moderno Achab, guida ancora una volta gli spettatori tra i flutti letterari a sfidare i capolavori che atterriscono gli studenti sui banchi di scuola con l’imponenza dei testi e l’arcaicità del linguaggio. Egli, a differenza del capitano creato da Melville, addomestica i voluminosi tomi, ne distilla il senso più profondo e li restituisce in emozionanti spettacoli moderni e snelli, della durata di poco più di un’ora. È quanto accade anche con il monologo Don Chisciotte, ispirato all’omonimo romanzo di Miguel de Cervantes pubblicato a inizio XVII secolo.
Don Chisciotte, in scena in questi giorni a MTM Teatro Leonardo di Milano, è un lavoro composto svariati anni fa, forse uno dei primi album realizzati da Corrado d’Elia, ma affascina e sorprende ogni volta che viene riproposto come nemmeno una produzione in prima assoluta tante volte riesce a fare.
Lo spettacolo, progettato diretto e interpretato da Corrado d’Elia, si compone di tre parti che si compenetrano tra loro condividendo uno spazio scenico fitto di oggetti dal potere evocativo. Il cuore, ça va sans dire, è costituito da passaggi del Don Chisciotte della Mancia di Cervantes declamati da d’Elia con il trasporto che gli è peculiare, ondeggiando dal pathos delle battaglie contro giganti ed eserciti arabi alla gioiosità nel riprodurre le elaborate elucubrazioni dell’hidalgo intento a dar forma alla propria immagine di cavaliere. Divertito ma non beffardo, l’artista non mostra nemmeno segni di compatimento: si percepisce quanto rispetto abbia per Don Chisciotte che insegue la propria missione senza esitazione, senza timore di rendersi ridicolo.
Il racconto è interrotto da glosse in cui d’Elia sottolinea l’amore di Cervantes per quell’ “uomo sulla cinquantina, forte di corporatura, asciutto di corpo e di viso” che, come gli attori, affronta il mondo con coraggio e un pizzico d’incoscienza. Gli attori infatti, per secoli relegati alla base della piramide sociale, a tratti emarginati al pari dei folli, hanno la straordinaria capacità di vestire i panni di personaggi sempre differenti a ogni storia che portano in scena e vivere come a bordo di un aeroplano che solca i cieli della fantasia. È questa la seconda componente dello spettacolo, elemento dal forte sentore autobiografico, quasi un dialogo intimo con lo spettatore seduto in platea.
La messinscena si compone di un terzo ingrediente, utilizzato per tenere ulteriormente sospeso Don Chisciotte tra realtà e immaginazione, tra uomo e personaggio. Sulla sinistra del palcoscenico è collocata una scrivania, emblema del lavoro autoriale svolto da Corrado d’Elia, fattore che lo rende artista a tutto tondo. Egli vi si rifugia ogniqualvolta i passaggi dello spettacolo risvegliano nella memoria momenti topici della scrittura del testo in terra emiliana, tra le passeggiate sotto i portici, le sere nebbiose e la mazurka che risuona nelle balere.
Un unico attore per tre voci che si incuneano l’una nell’alta per un lavoro teatrale che unisce al tema principale anche commento e making off al fine di attualizzare o, meglio, conferire valore universale ai principi che muovono le gesta del lunare eroe secentesco. Uno spettacolo confezionato su misura da e per Corrado d’Elia che offre una coinvolgente prova d’attore e crea grandi aspettative per il debutto, il prossimo 9 maggio sempre a MTM Teatro Leonardo di Milano, di Io, Vincent Van Gogh.
Silvana Costa
Lo spettacolo è andato in scena:
MTM Teatro Leonardo
via Andrea Maria Ampère, 1– Milano
dal 27 novembre al 2 dicembre 2018
orario: da martedì a sabato ore 20.30
domenica ore 16.30
www.mtmteatro.itDon Chisciotte
progetto e regia Corrado d’Elia
da Miguel de Cervantes
con Corrado d’Elia
scenografia Chiara Salvucci
costumi Rossana Parise
assistente alla regia Federica D’Angelo
luci Christian Laface
fonica Edoardo Ridolfi
organizzazione Caterina Mariani
produzione Compagnia Corrado d’Elia
durata spettacolo: 60 minuti
https://corradodelia.it