La mostra a Palazzo Reale di Milano propone un affascinante viaggio nell’antico Egitto, tra reperti archeologici e ricostruzioni multimediali, alla scoperta della tomba di Tutankhamon, del suo straordinario tesoro e dei magici riti che ne accompagnano la sepoltura.
Sin dalla notte dei tempi la raffinata civiltà sviluppatasi lungo le fertili rive del Nilo è circondata da un’allure di magia e mistero capace di affascinare greci e romani prima e il mondo intero poi. Un mistero che nel 1798, con la spedizione napoleonica e la successiva pubblicazione dei 25 tomi della Description de l’Égypte (1809), si cerca di indagare attraverso i lumi della ragione, ponendo le basi della moderna egittologia.
L’alba del XIX secolo saluta così l’inizio di una nuova ondata di spedizioni archeologiche in Egitto, molte dirette alla Valle dei Re luogo di sepoltura dei faraoni nel corso del Nuovo Regno (1550/1069 a.C.), periodo in cui l’adiacente città di Tebe è capitale del Paese. Tra gli esploratori dell’epoca si annoverano gli italiani Bernardino Drovetti e Giovanni Battista Belzoni i cui reperti più prestigiosi costituiscono il nucleo iniziale del Museo Egizio inaugurato nel 1824 a Torino. Un secolo più tardi sembra ormai impossibile scoprire qualcosa di nuovo eppure mancano ancora all’appello le sepolture di Akhenaten – il sovrano che impone la rivoluzione religiosa monoteista – e del suo discendente Tutankhamon.
Lord George Herbert V conte di Carnarvon non rassegnatosi all’evidenza dei fatti ottiene una concessione governativa per scavare nella Valle dei Re e nel 1917 affida ad Howard Carter l’incarico di coordinare un’equipe che sondi sistematicamente l’intero sito archeologico. Quando manca ormai una sola porzione di terreno da esaminare, dopo anni di vane ricerche, il 4 novembre 1922 dalla sabbia del deserto emerge il primo gradino della scala che conduce alla tomba di Tutankhamon, il faraone bambino. È questa la sessantaduesima tomba venuta alla luce nella Valle dei Re nonché la più importante scoperta archeologica del secolo scorso. Nascosta dal sovrastante sepolcro di Ramses VI questa sepoltura è rimasta inviolata nei millenni e restituisce intatto il suo contenuto composto da più di 2 mila pezzi – oggetti di uso quotidiano, vestiti, bastoni da passeggio, armi, carri, gioielli e vasi con una gran varietà di cibo – inclusi i sarcofagi ancora sigillati.
La mostra Viaggio oltre le tenebre. Tutankhamon RealExperience®, allestita a Palazzo Reale di Milano e visitabile sino al 30 agosto, ricostruisce quella straordinaria avventura grazie all’esperienza immersiva creata da Unità C1 sotto la guida di un rigoroso comitato scientifico presieduto dal Professor Miroslav Barta. L’installazione multimediale, dopo un’introduzione sulla vita nell’antico Egitto, racconta il lavoro di Carter, stupisce con la raffinatezza del corredo funebre di Tutankhamon e infine conduce il pubblico in un coinvolgente viaggio verso l’immortalità.
La RealExperience® è tuttavia solo la parte conclusiva di un viaggio nel viaggio che inizialmente, attraverso la mirata sequenza di reperti archeologici selezionati da Francesco Tiradritti, ricostruisce il quadro storico, artistico e culturale in cui il visitatore può contestualizzare Tutankhamon, comprendendo appieno il valore della sua figura storica e del suo corredo funebre. Egli, come tutti i faraoni, discende dalla stirpe degli dei e con la morte completa il suo processo di divinizzazione: non a caso il volto di Tutankhamon è preso a modello per la statua del dio Amon (1325 a.C. circa) – il più importante degli dei, autocreatosi a partire da Nun, il caos primordiale, dando poi origine a ogni cosa – giunta in prestito a Milano dal Museo August Kestner di Hannover.
Il sovrano come in vita è incaricato di mantenere l’ordine tra le genti così alla morte sale con altre divinità sulla barca di Ra, il dio Sole, per proteggerlo dagli agguati delle forze oscure che durante la notte tentano la distruzione della luce e, con essa, del creato. I sacerdoti, come la mummia di Tutankhamon testimonia, infilano potenti amuleti tra le bende che avvolgono la salma del loro signore e incidono formule magiche sulla maschera d’oro che ne copre il volto per propiziare il buon esito delle battaglie.
Anche per i sudditi, dal II millennio a.C., la morte non rappresenta la fine della vita ma un momento di passaggio: dopo aver soggiornato in un luogo simile alla terra dei viventi – dove proseguono le attività quotidiane – se ritenuti meritevoli accedono a un’esistenza diversa e gioiosa. Costruite a replica di abitazioni, le tombe si presentano più o meno lussuose, arricchite da variopinte decorazioni, a rispecchiare il ceto sociale di chi le ha commissionate. Esse custodiscono quanto necessario al defunto nelle diverse tappe del suo percorso, dagli strumenti di lavoro ai beni voluttuari, dai generi alimentari alle statue ben auguranti come quella di Ptah-Sokar-Osiride (epoca Tarda) oltre alla fondamentale presenza del corpo adeguatamente conservato in quanto elemento imprescindibile per accedere alla nuova vita.
A distanza di decenni, in occasione di Viaggio oltre le tenebre, Francesco Tiradritti riesce a riunire il cosiddetto Corredo Busca, composto da un sarcofago con mummia e da un esemplare di Libro per Uscire al Giorno su papiro, acquistato dal marchese Carlo Ignazio Arconati Busca Visconti nel 1826 a ricordo del viaggio in Egitto. Sebbene i pezzi non siano parte di un unico corredo funebre ma siano stati assemblati dall’antiquario locale – con fini truffaldini per venderlo ai turisti in cerca di souvenir – il loro pregio è indiscutibile per qualità della fattura e stato di conservazione: il sarcofago di Pa-di-Khonsu (terzo periodo intermedio X / VIII secolo a.C.) è decorato sia nella parte interna sia in quella esterna da figure femminili identificate in Nut, la dea del cielo, da testi rituali e dal nome del defunto; il Libro (XIX / XX dinastia, 1.300 a.C. circa), preparato per un sovrintendente degli artisti, riporta raffinate illustrazioni e istruzioni per la fabbricazione di amuleti simili a quelli esposti in una teca poco distante.
Il sapiente mix di reperti archeologici ed esperienza multimediale rendono Viaggio oltre le tenebre. Tutankhamon RealExperience® un avvincente approccio all’antico Egitto, tra superstizioni e realtà storica. Per rispondere a molte delle curiosità che inevitabilmente sorgono, vista la complessità della cultura egizia, suggeriamo di visitare una seconda mostra, Sotto il cielo di Nut. Egitto divino, in corso al Civico Museo Archeologico di Milano sino al 20 dicembre. Lì si possono approfondire le tematiche del viaggio ultraterreno dei defunti, si compie un excursus nel pantheon delle divinità e si indaga ulteriormente la figura del faraone.
Silvana Costa
La mostra continua a:
Palazzo Reale
piazza Duomo, 12 – Milano
fino a domenica 18 ottobre 2020
ingresso ridotto presentando il biglietto di Sotto il cielo di Nut. Egitto divino in corso al Civico Museo Archeologico
per orari e modalità di ingresso si veda il sito web
www.palazzorealemilano.itViaggio oltre le tenebre
Tutankhamon RealExperience®
idea e progetto di Sandro Vannini
comitato scientifico Miroslav Barta, Zahi Hawass, Christian E. Loeben, Liam McNamara, Gabriele Pieke
progetto multimediale Unità C1
effetti speciali Francesco Cardoni
musiche Marco Mirk
catalogo della collezione archeologica Francesco Tiradritti
una mostra Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale, Civita Mostre e Musei, Laboratoriorosso
www.tutankhamonmilano.it
Catalogo:
Laboratoriorosso
https://laboratoriorosso.com/
Volume fotografico:
Taschen
www.taschen.com