Lucia Lavia interpreta con il piglio di una diva degli anni Trenta la protagonista del capolavoro della maturità di Luigi Pirandello, diretto con rigore combinato ad estro visionario da Luca De Fusco.
Il Teatro Franco Parenti di Milano, che ha inaugurato il 2024 all’insegna di Luigi Pirandello con il divertente spettacolo di Paolo Rossi Da questa sera si recita a soggetto! Il Metodo Pirandello, dal 5 al 10 marzo ospita la tappa milanese del tour di Come tu mi vuoi diretto da Luca De Fusco e con Lucia Lavia nel ruolo della protagonista.
Il dramma, scritto nel 1929 e rappresentato per la prima volta l’anno seguente al Teatro dei Filodrammatici di Milano, è un autentico capolavoro dell’autore siciliano. È il perfetto esempio della poetica pirandelliana basata sul rapporto dialettico tra l’uomo – la donna in questo caso – e la maschera che indossa per porsi agli altri, famigliari o estranei che siano poco importa.
Pirandello mutua l’idea per Come tu mi vuoi da un fatto di cronaca poiché, come si suol dire, la realtà sovente supera la fantasia. È il caso Bruneri-Canella altrimenti noto come la vicenda dello “smemorato di Collegno” che catalizza l’attenzione dei giornali tra il 1927 e il 1931, ispirando oltre a Pirandello molti altri autori teatrali e cinematografici, in Italia e all’estero.
Il dramma ha inizio in un club di Berlino, città amata dall’autore che vi soggiorna a lungo sia negli anni universitari sia nel 1928, insieme all’attrice Marta Abba, per smaltire la delusione del fallimento della compagnia Teatro dell’Arte da lui fondata quattro anni prima. Berlino a cavallo degli anni Trenta è una città moderna e mondana, simbolo di fervore culturale e dalla vivace vita notturna movimentata da molti locali come quello in cui, all’apertura del sipario, vediamo danzare Elma, corteggiata da un gran numero di uomini in frac tra cui lo scrittore Salter e la di lui figlia.
Un sera Elma viene avvicinata da un uomo, Boffi, intenzionato a riportarla in Veneto con sé, a casa dal marito che tornando dalla guerra non l’ha più trovata e ora, dopo molti anni, si accinge finalmente a dichiararla morta. Egli asserisce il suo nome sia Lucia – Cia per amici e famigliari – e le spiega quanto sia importante si palesi alla famiglia per dirimere incresciose situazioni legate alle sue proprietà, sorte all’indomani della sua scomparsa. La donna acconsente ma è davvero lei Cia? Nel frattempo infatti Salter, intenzionato a non lasciarla andare, si presenta in Italia, a casa di Lucia, accompagnato da una demente, scovata in una clinica austriaca, che presenta come la vera Cia.
I temi del ritorno a casa dopo una lunga latitanza, l’opportunità o meno di non riconoscere il famigliare, la doppia identità e, in senso lato, l’indossare la maschera in un continuo scambio tra finzione e realtà, tra teatro e vita, accomunano Come tu mi vuoi a Il fu Mattia Pascal (1904) e testimoniano come nel tempo l’interesse dell’autore nei loro confronti non venga mai meno. La versione di Come tu mi vuoi proposta con l’adattamento di Gianni Garrera e Luca De Fusco attualmente in tour in Italia esalta tali tematiche conferendo loro un valore assoluto per quanto non vengano meno i riferimenti all’epoca storica nel testo e pure negli stupendi costumi ideati da Marta Crisolini Malatesta, autrice anche della scenografia dalle drammatiche tinte scure, ispirata alla galleria degli specchi de La signora di Shangai (1947) di Orson Welles, con l’immagine di Cia qui moltiplicata con un gioco di video proiezioni.
Luca De Fusco mantiene il ritmo della recitazione cadenzato come una marcia trionfale, che a tratti si fa incalzante ed ossessiva, e rifugge la recitazione naturalistica spingendo invece gli attori a drammatizzare i propri personaggi. Encomiabile in tal senso la prova da protagonista di Lucia Lavia, la giovane figlia d’arte che si propone in scena con il piglio sicuro della gran diva d’altri tempi, quasi prendendo il testimone direttamente dalle mani di Marta Abba.
Lucia Lavia interpreta Elma con il fare ieratico, distaccato e maestoso della femme fatale che seduce chiunque incroci il suo sguardo, piegandolo al proprio volere. L’attrice, quando al cospetto dei famigliari di Cia, è strepitosa nell’accarezzare prima i ricordi degli anziani zii e poi, all’apparire della demente, nello sparigliare le carte seminando il dubbio tra i presenti, sospesa ella stessa tra la gabbia della vita matrimoniale o il ritorno alla frenesia berlinese al fianco di Salter. Il personaggio misterioso interpretato da Lucia Lavia gioca con le maschere di Elma e Cia, apparendo convincente in entrambi i ruoli, alimentando, come di consuetudine pirandelliana, le convinzioni di ciascuno e seducendo il pubblico in sala senza mai svelare l’arcano.
Va tuttavia sottolineato che Lucia Lavia è circondata e supportata da un importante gruppo di attori composto – in rigoroso ordine alfabetico e non certamente di merito – da Alessandro Balletta, Francesco Biscione, Paride Cicirello, Pierluigi Corallo, Nicola Costa, Alessandra Costanzo, Isabella Giacobbe, Alessandra Pacifico e Bruno Torrisi.
Come tu mi vuoi è dunque uno spettacolo corale, diretto con rigore combinato ad estro visionario da Luca De Fusco per dare una sferzata di nuova vita a un grande classico senza minimamente comprometterne l’essenza.
Uno spettacolo che convince il pubblico in sala come testimonia l’interminabile applauso al cast.
Silvana Costa
Lo spettacolo continua:
Teatro Franco Parenti – Sala Grande
via Pier Lombardo, 14 – Milano
fino a domenica 10 marzo 2024
www.teatrofrancoparenti.itCome tu mi vuoi
di Luigi Pirandello
adattamento Gianni Garrera, Luca De Fusco
regia Luca De Fusco
con Lucia Lavia, Alessandro Balletta, Francesco Biscione, Paride Cicirello, Pierluigi Corallo, Nicola Costa, Alessandra Costanzo, Isabella Giacobbe, Alessandra Pacifico, Bruno Torrisi
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
luci Gigi Saccomandi
musiche Ran Bagno
movimenti coreografici Noa e Rina Wertheim-Vertigo Dance Company
proiezioni Alessandro Papa
produzione Teatro Stabile di Catania / Teatro della Toscana – Teatro Nazionale / Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia / Tradizione e Turismo srl – Centro di Produzione Teatrale – Teatro Sannazaro
durata: 1 ora e 40 minuti
In tour:
13 – 14 marzo
Bellinzona – Teatro Sociale15 marzo
Lonigo (VI) – Teatro Comunale21 – 24 marzo
Trento – Teatro Sociale26 – 27 marzo
Ascoli Piceno – Teatro Ventidio Basso6 – 7 aprile
Figline Valdarno (FI) – Teatro Comunale Garibaldi