Casa di bambola, Parte 2

A fACTORy 32 debutta in prima nazionale la commedia di Lucas Hnath concepita quale seguito di Casa di bambola, il celeberrimo dramma di Henrik Ibsen.

È un’inaugurazione col botto quella della Stagione 2024/25 di fACTORy 32. Il primo spettacolo in calendario è niente poco di meno che il debutto nazionale della prima versione italiana di Casa di bambola – Parte 2, la commedia di Lucas Hnath concepita quale seguito del celeberrimo dramma di Henrik Ibsen.
A Doll’S House, Part 2 è accolto nel 2017 a Broadway con grande entusiasmo e ottiene la candidatura a otto Tony Awards. È dunque normale che all’arrivo in Italia lo spettacolo susciti curiosità e registri il sold out prima ancora che pubblico e stampa possano far partire il tam-tam con le loro impressioni.
Nel 1879 Nora abbandona Torvald, i figli e le sicurezze connesse al ruolo sociale acquisito con il matrimonio per andare alla ricerca di sé stessa. Casa di bambola si conclude con il tonfo della porta che si chiude dietro di lei e ora, quindici anni dopo, il sequel inizia proprio con la porta di casa Helmer che si riapre per far entrare Nora (Alice Mistroni).
Anne Marie (Antonia Di Francesco), la bambinaia che prima ha cresciuto la donna e, poi, i figli che lei ha abbandonato, la sta attendendo curiosa di sapere cosa abbia combinato in tutti quegli anni. Nora, infatti, non ha mai dato notizie di sé nella speranza comprendessero che non sarebbe mai tornata e si costruissero una vita senza di lei. Torvald (Simone Leonardi) in effetti non esita a rimuovere dalla casa gli oggetti che la ricordano e – pur non dicendolo apertamente – lascia che la gente la creda morta.
Nora in realtà, andata via frettolosamente da casa senza un piano, senza soldi né una meta, dopo le difficoltà iniziali, è diventata una scrittrice famosa, impegnata a battersi per i diritti delle donne nella speranza che “tra venti, trenta… magari quarant’anni le cose saranno diverse”. Una battaglia che porta avanti pensando anche a Emmy (Erica Sani), l’unica figlia femmina, sperando possa evitare di compiere il suo stesso doloroso percorso. Peccato le cose non siano andate esattamente così: le donne hanno sì ottenuto molti diritti – oggi rimessi preoccupantemente in discussione – ma la parità con gli uomini – dentro e fuori casa – è ancora lontana da venire, in certi Paesi più che in altri.
Il ritorno a casa di Nora non è motivato dal desiderio di esibire quanto sia riuscita a conquistare da sola ma dalla necessità, ora divenuta urgente, di risolvere situazioni che la sua partenza precipitosa ha lasciato in sospeso. Fare ritorno a casa, tra l’altro, comporta il doversi confrontare con il marito, realizzando che quanto accaduto non ha minimamente smosso Torvald dalle proprie convinzioni, e  con la figlia ormai adulta.
Casa di bambola – Parte 2, almeno in Italia, è uno spettacolo nuovo e relativamente poco noto perciò null’altro della trama sarà svelato per non rovinare il piacere della sorpresa allo spettatore. È tuttavia doveroso rivelare che, rispetto ai toni drammatici del testo di Ibsen, quello di Hnath è più lieve, con sprazzi di autentica comicità dovuti a situazioni che si vengono a creare ma pure all’abile lavoro di Claudio Zanelli, cui si devono sia la traduzione sia la regia, e a un cast perfettamente a proprio agio nel rendere con allusioni e ironia il sottotesto.
Nella produzione targata CDM la scenografia ricrea l’elegante salotto borghese di casa Helmer sul cui sfondo si staglia la porta di ingresso principale. I personaggi, in eleganti abiti fine Ottocento, sorseggiano the con biscotti mentre si scambiano graziosi convenevoli che, a guisa di dardi velenosi, colpiscono l’interlocutore nel profondo dell’animo. Brava Alice Mistroni a districarsi attraverso il fuoco fintamente amico, mostrando dietro il sorriso di circostanza di Nora – che non perde mai di vista l’obiettivo finale – il turbamento interiore. Beffarda Erica Sani nell’accompagnare il rispetto dovuto da Emmy alla madre con disprezzo per la sua assenza e con incuranza verso i consigli che le vengono porti. È quindi interessante osservare con quale abilità invece Simone Leonardi riesca a traghettare Torvald  attraverso tutta la bufera di emozioni scatenate dal ritorno di Nora e dal suo bagaglio di richieste. La domestica, come in ogni commedia che si rispetti, è il personaggio più buffo tra quanti in scena ed è colei che, con fare serioso, escogita soluzioni per aiutare il padrone: Antonia Di Francesco si dimostra degna interprete del ruolo, erede della lunga serie di maggiordomi ispirati alla figura Jeeves creata da Wodehouse.
Il cast, a lungo applaudito, si dimostra all’altezza della prova per quanto altrettanta parte del merito vada tributata al regista che ha saputo conferire il giusto ritmo tanto ai passaggi comici quanto a quelli drammatici, riuscendo a combinare e, al contempo, a differenziare questi due registri rendendo Casa di bambola – Parte 2 intrigante e coinvolgente.

Silvana Costa

Lo spettacolo è andato in scena:
fACTORy32
via Watt 32 – Milano al
dal 18 al 20 ottobre 2024
www.factory32.it

Casa di bambola
Parte 2
di Lucas Hnath
traduzione e regia di Claudio Zanelli
aiuto regia Ginevra Ciuni
con Alice Mistroni, Simone Leonardi, Antonia Di Francesco, Erica Sani
produzione CDM
Originally produced on Broadway by Scott Rudin, Eli Bush, Joey Parnes, Sue Wagner, and John Johnson
commissioned and first produced by South Coast Repertory
A Doll’S House, Part 2 benefited from a residency at New Dramatists
prima assoluta nazionale