Frammenti di contemporaneità

Il malessere, la paura, la tensione dell’uomo sono le tematiche portanti di questo spettacolo tratto da scritti di Martin Crimp in cui, a livello drammaturgico, la potenza del testo arriva attraverso il non detto, le pause, i lapsus, le ripetizioni e le ellissi.

Massimo controllo del volto per assumere un’espressione fintamente rassicurante, movimenti misurati per anestetizzare le ansie, luci tenui a definire il recinto protetto della quotidianità: questa, condensata in tre semplici elementi, è l’essenza inquietante – ed al contempo ipnoticamente affascinante –  di Frammenti di contemporaneità (Meno emergenze).
Quattro attori, sotto le capriate lignee della Sala La Cavallerizza del Teatro Litta, danno voce e volto alle paure, al malessere ed al degrado sociale narrati da Martin Crimp in tre scritti qui ricomposti in un’unica, angosciante, visione, firmata da Francesco Leschiera e Chris White. Crimp, interessante autore britannico, può essere definito il degno erede della secolare tradizione teatrale britannica: complice una sapiente traduzione, in questa pièce ritroviamo la forza evocativa delle parole delle tragedie shakespeariane, la desolante impotenza dell’essere umano davanti agli eventi ed echi del violento pacifismo del Teatro dell’Assurdo di Beckett e Pinter. Quattro attori raccontano, in maniera più che coinvolgente, brandelli di vita altrui, indugiando nell’indagare le ragioni intime alle origini di tali vicende. Quattro voci che decantano all’unisono, si sovrappongono, si rincorrono, si incalzano e si violentano a vicenda senza mai – assolutamente – parlare di sé. Quattro è il numero ideale di attori per lo spazio intimo e raccolto della Cavallerizza – che ospita la messa in scena in questi giorni di novembre inoltrato -, per riempirla della propria presenza senza saturarla ma potrebbero anche essere uno o centomila e, ai fini rappresentativi, poco cambierebbe. Nulla del testo fornisce indizi su questi personaggi o sulla loro esatta collocazione spazio-temporale: sono entità astratte, narratori che instillano nel pubblico l’ambivalente sensazione di sentirsi sospesi tra il racconto di una storia universale e insensate dicerie anonime. Frammenti di contemporaneità (Meno emergenze) sembra ricondurci ai tempi del teatro dell’antica Grecia in cui al coro è fornito il compito di descrivere e commentare le vicende di uomini gloriosi in balia dell’ira divina.
Lo spettacolo, firmato Litta produzioni e Teatro del Simposio, risulta emotivamente avvincente, riuscendo a coinvolgere in un crescendo sincopato il pubblico per l’intera durata della narrazione; tuttavia, man mano che le ansie sembrano prendere il sopravvento sulla felicità, sorge il sospetto di essere vittime di un sottile e perverso gioco psicologico più che semplici spettatori a teatro.
Una barriera luminosa circonda lo spazio scenico entro cui si muovono Ermelinda Çakalli, Alessandro Macchi, Riccardo Buffonini e Luigi Maria Rausa, proteggendoli dal mondo esterno ma anche isolandoli dalla vita reale di cui parlano con i toni epici in genere riservati all’ignoto o ai miti irraggiungibili. A tratti trasportati dalle sollecitazioni positive delle felicità altrui, in altri momenti terrorizzati dall’ansia del futuro o, ancora, paralizzati da un crescente malessere interiore, i quattro protagonisti, magistralmente orchestrati dalla regia, danno vita a un entusiasmante esperienza di phyisical theater accompagnata dalle elaborazioni e scelte musicali di Antonello Antinolfi. Un plauso per l’escamotage scenografico che da scia luminosa che guida il pubblico sino alla sala ove si trasforma in oggetto scenico e delimitazione dello spazio della rappresentazione. Non possiamo tralasciare di lodare i costumi firmati da Ilaria Parente in cui il rigore formale della costruzione sartoriale è declinato in uno stile atemporale che contribuisce a proiettare la narrazione in uno spazio-tempo indefinito, eppure vicino e, a tratti, famigliare.

Silvana Costa

 

Lo spettacolo continua:
Teatro Litta – Sala La Cavallerizza
corso Magenta 24 – Milano

fino a domenica 23 novembre
orari da martedì a sabato ore 21.00, domenica ore 17.00
www.teatrolitta.it
 
produzione LITTA produzioni, Teatro del Simposio
Frammenti di contemporaneità
(Meno emergenze)

di Martin Crimp
progetto e regia Francesco Leschiera, Chris White
con Ermelinda Çakalli, Alessandro Macchi, Riccardo Buffonini, Luigi Maria Rausa
scene Francesco Leschiera
costumi Ilaria Parente
luci Luna Mariotti
elaborazione e scelte musicali Antonello Antinolfi
durata 80 minuti
prima nazionale
http://teatrodelsimposio.wix.com/teatrodelsimposio