Si chiama Germinazioni. I Diari della Terra la mostra sul cibo tutto made in Italy nell’iperrealismo travolgente dell’artista sardo. Al vernissage lo chef pluristellato Pino Cuttaia dialoga con l’artista, anche attraverso i piatti creati in diretta.
Capsica Red Light. Il grande peperoncino in bronzo policromo (4,5 metri di altezza) accoglie tutti allegramente nello spazio antistante all’ingresso di Eataly a Milano, piazza XXV Aprile: pop all’inverosimile per presentare, icona e tradizione d’Italia, la mostra Germinazioni. I Diari della Terra di Giuseppe Carta.
Già il nome stesso ci dice che l’artista è sardo “doc”. Vive e crea le sue opere presso la sua Fondazione sulle colline di Banari, in provincia di Sassari. Ma soprattutto è “contadino” non solo nell’anima. Ogni giorno annota tutte le trasformazioni avvenute nella sua terra e da questa esperienza quotidiana nasce la mostra I diari della Terra perché, spiega l’artista, “le mie opere sono racconti e raccolti. Coltivo e curo personalmente un piccolo orto e un grande giardino con frutteto dai quali traggo esclusivamente i miei soggetti”.
E questa è l’atmosfera da condividere facilmente nella sede milanese del famoso store del cibo italiano che dal 7 al 28 settembre (su ideazione e organizzazione di Arte Contemporanea Italiana) per la prima volta ospita nei suoi spazi l’arte figurativa iperrealistica a celebrare i frutti della terra e del lavoro dell’uomo: limoni, uva, fichi e melograni, mele e pere, ciliegie e fragole ritratti in una ventina tra oli su tela e sculture in bronzo policromo.
Una bella appendice di quello che è stato EXPO 2015, ma è giusto continuarne il percorso con un discorso non tanto ostentato e velocizzato, come nella temporalità attuale supertecnologica, quanto negli andamenti lenti della crescita vera, in una sorta di più intimo rapporto con la Terra.
Giuseppe Carta crea le sue opere in lunghe fasi di realizzazione: adopera l’antica tecnica della “velatura” e, per le sculture, la “fusione a cera persa” che prevede lunghi tempi di modellatura, lavorazione e patinatura.
A fare da padrino all’operazione, un testimonial dell’eccellenza della cucina italiana: lo chef pluristellato Pino Cuttaia che, per l’occasione, omaggia simbolicamente il progetto con uno dei suoi piatti più famosi, la Nuvola di Caprese, la cui ricetta è anche presente sul catalogo edito per l’occasione, dove vengono riportate anche le parole dell’intervista di Cuttaia all’artista. All’inaugurazione lo chef si è esibito in uno showcooking esclusivo ispirato e dedicato alle opere in mostra.
E al pubblico, attento e affascinato dall’incontro con le sue opere, Giuseppe Carta dice “… un realismo più perfetto del reale o forse, proprio perché reale, imperfetto, perché la realtà non è perfetta, noi non siamo perfetti, la Natura stessa non lo è. La realtà è apparentemente perfetta ma in verità è ricca di mille sfaccettature. Amo dipingere ogni piega, ogni ruga, ogni imperfezione perché il dato reale, su tutti i possibili contesti di confronto, è sempre quello che ti appaga di più”.
Dipingendo o plasmando frutti e ortaggi, sia nel momento di massimo splendore e vitalità, sia nell’evoluzione naturale fino alla marcitura, Carta non trascura nulla, sottolineando la potenzialità rigenerativa della Natura anche nel deterioramento. Quindi, la Bellezza in ogni sua fase.
Oltre alla pittura, la scultura ha un ruolo altrettanto fondamentale nel corpus del suo lavoro, per quel rapporto simbolico di manualità insito nella sua rappresentazione che celebra cibo e arte nel loro incontro pieno di suggestioni.
Fabrizia Buzio Negri
La mostra si svolgerà:
Eataly
piazza XXV Aprile – Milano
7 – 28 settembre 2016
orario: tutti i giorni, negli orari di apertura del negozio
ingresso libero
www.eataly.net/it_it/negozi/milano-smeraldo/Giuseppe Carta
Germinazioni. I diari della Terra
ideazione e organizzazione Ar.Co.It. Arte contemporanea Italiana
in collaborazione con Eataly
www.giuseppecarta.netCatalogo:
con un’intervista di Pino Cuttaia a Giuseppe Carta
edito da E20 Progetti
www.e20progetti.it