Alta Luce Teatro | Stagione 2024/25

La Stagione 2024/25 di Alta Luce Teatro propone una serie di spettacoli scelti sia per affrontare una vasta gamma di tematiche sia perché, anche quando attingono al passato, sono intesi a offrire al pubblico strumenti per comprendere la contemporaneità e guardare al futuro con consapevolezza.

È una frizzante serata di inizio settembre quella scelta da Elisabeth Annable, fondatrice e direttrice artistica di Alta Luce Teatro, per presentare al pubblico e alla stampa gli spettacoli della dodicesima Stagione ormai prossima al debutto. Il titolo anche quest’anno è un verso della poesia San Martino di Giosuè Carducci: L’anime a rallegrar. Titolo che la direttrice confida di considerare un monito costante “perché vorrei che il teatro avesse proprio questa valenza di portare gioia, di portare festa nei nostri cuori. È un pensiero un po’ alto però, se puntiamo in alto, poi magari le nostre vite migliorano e vedere uno spettacolo teatrale, vedendo cose belle, stando nella bellezza, spero ci possa rendere esseri umani migliori. Spero che noi artisti, gli spettatori e tutti gli amici di Alta Luce e di ogni altro teatro si diventi persone migliori: questo l’augurio per la Stagione 2024/2025”.
Il Municipio 6, impegnato a rafforzare il rapporto con le piccole realtà del proprio territorio per diffondere la cultura e l’intrattenimento di qualità, come ogni anno patrocina la Stagione di questo grazioso teatro affacciato sul Naviglio. Il Comune di Milano ha inoltre ufficializzato di aver inserito il Teatro nella lista di luoghi in cui il prossimo 12 di ottobre festeggiare l’apertura di tredici nuove stazioni della linea M4. Alta Luce per l’occasione riproporrà uno dei più grandi capolavori della letteratura italiana: Uno, nessuno e centomila adattato, diretto e interpretato da Vincenzo Romano che alle parti recitate alterna canzoni scritte appositamente per lo spettacolo, eseguite dal vivo. Lo scorso novembre, al debutto, questa originale versione dell’opera pirandelliana ha conquistato il pubblico in sala.
In tema di riproposizioni di successi passati, venerdì 20 settembre alle ore 20.30 va in scena, quale anteprima della nuova Stagione Tinder in the night. Tutto quello che avreste voluto sapere su Tinder (ma non avete mai osato chiedere) di e con Cinzia Brugnola e Rachele Gatti già provocatoriamente proposto a febbraio, pochi giorni dopo la ricorrenza di San Valentino.

Arianna Scommegna, per il terzo anno consecutivo, ha l’onere/onore di inaugurare la Stagione. Il 28 e 29 settembre interpreta Potevo essere io di Renata Ciaravino, un viaggio multimediale nell’infanzia di una coppia di bambini che, pur partendo dagli stessi presupposti socio-culturali e compiendo un tratto di vita insieme, sono oggi profondamente diversi tra loro o – come suggerisce l’autrice – mostrano solamente due modi di vivere lo stesso sconcerto.
Enrico Ballardini e Riccardo Dell’Orfano rendono omaggio al lavoro di Giorgio Gaber e Sandro Luporini con lo spettacolo ideato lo corso anno, in occasione del ventesimo anniversario della scomparsa del Signor G: Da Gaber a Gaber. “Una chitarra e una fisarmonica per Giorgio Gaber” (26/27 ottobre). È un viaggio nelle canzoni nate dal felice connubio creativo dei due autori, proposte al pubblico con il rispetto per l’originale riservato ai classici senza tralasciare di aggiungere quel pizzico di disillusa ironia necessaria per raccontare storie di quotidiana umanità.
A novembre è quindi la volta di Il buio oltre la siepe (15/16 novembre), il primo dei tre lavori che vedono protagonista Monica Faggiani. Il reading, a cura della stessa Faggiani e di Silvia Soncini, del romanzo di Harper Lee è il primo evento in programma del progetto I bambini ci guardano che, attraverso i testi di autrici femminili, ricorda l’implacabile curiosità con cui i bambini osservano quanto accade intorno a loro, sperimentano la complessità del mondo per restituire con candida ferocia le impressioni che ne traggono. Il reading è accompagnato da musica eseguita dal vivo.
Il lungo viaggio di Maria Carolina Nardino per portare la commedia dell’arte nelle piazze italiane fa tappa dal 29 novembre al 1° dicembre nell’accogliente spazio di Alta Luce Teatro. PoP! E la Commedia fu Arte vede in scena Nardino e Adriano Idris Pozzi nel ruolo di sé stessi, due attori del nuovo millennio, intenti a disquisire su quanto la commedia dell’arte possa essere ancora viva e capace, oggi come nel Cinquecento, di far emergere il disagio latente nella società. Ogni maschera è infatti emblema di una tipologia umana o di un gruppo sociale che usa il palcoscenico per divulgare le difficoltà che sta attraversando. Difficoltà che dopo mezzo millennio sembrano essere rimaste irrisolte: Nardino infatti sottolinea come dietro ad “Arlecchino e alle sue acrobazie in realtà ci sta molto di più, ci sta la condizione dei servi bergamaschi emigrati a Venezia per trovare lavoro” o, ancora, “dietro l’avaro, il vecchio Pantalone, ci sta il rapporto tra genitori e figli e dietro il naso del dottore ci stanno tuttologi di cui ne è pieno il mondo”.
Le donne a cui penso di notte (13/14 dicembre), ispirato all’omonimo libro di Mia Kankimaki, mostra due amiche quarantenni, interpretate da Silvia Giulia Mendola e Francesca Ziggiotti, che nelle notti in cui non riescono a prendere sonno a causa dei problemi che le affliggono trovano conforto e stimolo nelle vite di grandi donne del passato.
Tre sono invece le amiche quarantenni protagoniste di Marta vuole un figlio (24/26 gennaio) di Lorenzo Allegrini, una pièce che dal tema principale della fecondazione assistita – in Italia argomento attualmente di grande attualità – si allarga e parla di rapporti di coppia e di amicizia, offrendo un interessante spaccato della contemporaneità.
Contemporaneo è anche Isabel Green (7/8 febbraio), un progetto di Serena Sinigaglia – che ne è pure regista – ideato a partire dal saggio filosofico La società della stanchezza di Byung-Chul Han. L’autore parla della dilagante ansia di prestazione dell’uomo contemporaneo che, non più alle dipendenze di un padrone, oggi si ritrova schiavo di se stesso e delle proprie ambizioni. In scena Maria Pilar Pérez Aspa interpreta un’attrice che, nell’atto di ringraziare per il Premio Oscar appena ricevuto, subisce una sorta di sdoppiamento e le sue parole felici non trovano corrispondenza nel dolore provato nel rievocare il percorso lungo e sofferto compiuto per arrivare a questo punto della propria carriera. Una storia attuale e – proprio come la vita – tragicomica per le situazioni che si creano e le modalità con cui le si fronteggia.
La compagna La 6 Colpi propone al pubblico di Alta Luce Teatro Adolf and Eva. Un amore senza vie di fuga (28 febbraio/1 marzo), intesa a indagare le dinamiche esistenti all’interno della celeberrima coppia, cercando di capire come si distribuiscano, a di la dei pregiudizi, i ruoli di vittima e carnefice. Ruoli ancor più difficili da assegnare se, come accade in questo caso, si immagina che la dolce Eva tradisca il Fürer.
A marzo va in scena Inseparabili (21/22 marzo), l’adattamento proposto da Arturo di Tullio di Zozòs di Giuseppe Manfridi, opera definita dal critico del Sunday Times nel 2000, in occasione del suo debutto londinese, “La più raffinata, esilarante, destabilizzante, indecente commedia che abbia mai visto“. Di Tullio, oltre che regista, in Inseparabili ritaglia per sé il ruolo del ginecologo che si trova ad affrontare lo strano caso di due amanti occasionali – una donna sui cinquanta e un ragazzo prestante da lei conosciuto in palestra, interpretati rispettivamente da Cinzia Brugnola e Riccardo Quintavalle – che al termine di un rapporto sessuale si ritrovano incastrati. La commedia promette di essere un tuffo nel mondo dell’assurdo e dell’eccesso; un gioco di colpi di scena cui seguono inattesi svelamenti; una situazione boccaccesca unita a un linguaggio aulico.
Io, in cima al Monte Bianco (11/13 aprile) nasce dall’incontro creativo tra la passione per la montagna di Elisabeth Annable e il fervore femminista di Monica Faggiani che è autrice e regista di questa pièce liberamente ispirata ai diari della contessina Henriette d’Angeville che il 3 settembre 1838, all’età di 44 anni, tra lo scetticismo maschile, raggiunge la vetta del Monte Bianco. Una piéce che si i preparativi della scalata e, poi, l’impresa.
È celebrazione del coraggio e del valore femminile anche Il rossetto e la bomba (26/27 aprile) che, proposto a ridosso dell’ottantesimo anniversario della Liberazione d’Italia, ricorda il prezioso contributo delle donne alla Resistenza. Accademia dei Folli – compagnia di musica-teatro racconta nello specifico della partigiana Chicchi, nome in codice di Teresa Mattei in seguito eletta nella Costituente con Togliatti, La Pira e Iotti. Il titolo è ripreso da un ricordo della stessa Mattei che, rievocando una missione, constata che: “l’unica volta che ho messo il rossetto in vita mia è stato per mettere una bomba”.
La Stagione si chiude, come di consuetudine, con un nuovo lavoro scritto e diretto da Silvia Beillard e interpretato da Cinzia Brugnola, affiancata quest’anno da Giulia D’Imperio: Ad mAI ora. Il testo nasce dal desiderio di indagare il tema dell’intelligenza artificiale, un tema che oggi solleva ancora molti quesiti, soprattutto in merito agli effettivi contributi al miglioramento della qualità della vita e del lavoro. Le vicende si svolgono in un futuro prossimo e le protagoniste sono due sorelle. Anna, la maggiore (Giulia D’Imperio), soffre di una malattia neurodegenerativa ereditaria che le impedisce di uscire di casa. Eris (Cinzia Brugnola), dopo anni di lontananza, decide di rientrare nella vita di Anna per assisterla nella difficoltà della malattia. Sarà l’AI ad aiutarle a riattivare il dialogo e a ricostruire un rapporto a partire dai ricordi che le accomunano.

Dodici spettacoli più due scelti da Elisabeth Annable con l’intento di offrire al pubblico che da anni affolla il piccolo teatro spunti di riflessione e momenti di dibattito a partire da opere argute, capaci di fornire inattesi punti di vista per comprendere il nostro tempo e guardare al futuro con fiducia.

Silvana Costa

Gli spettacoli andranno in scena:
Alta Luce Teatro

Alzaia Naviglio Grande 190 – Milano
orario spettacoli:  venerdì e sabato 20.30
domenica 17.00
www.altaluceteatro.com

Stagione 2024 – 2025
L’ANIME A RALLEGRAR
28 – 29 settembre  2024
Potevo essere io
di Renata Ciaravino
con Arianna Scommegna
supervisione registica Serena Sinigaglia
set Maria Spazzi
video e scelte musicali Elvio Longato
produzione ATIR
spettacolo vincitore bando NeXtwork 2013
 
26 – 27 ottobre  2024
Da Gaber a Gaber
“Una chitarra e una fisarmonica per Giorgio Gaber”
con Enrico Ballardini, Riccardo Dell’Orfano
 
15 – 16 novembre  2024
I bambini ci guardano
Parte prima – Il buio oltre la siepe
adattamento e regia di Monica Faggiani
reading a cura di Monica Faggiani, Silvia Soncini
musica dal vivo
 
29 novembre – 1 dicembre  2024
PoP! E la Commedia fu Arte
di e con Maria Carolina Nardino, Adriano Idris Pozzi
maschere realizzate da Zorba Officine Creative
 
13 – 14 dicembre  2024
Le donne a cui penso di notte
tratto dal libro di Mia Kankimaki
drammaturgia Silvia Giulia Mendola, Francesca Lanni
regia Silvia Giulia Mendola
con Silvia Giulia Mendola, Francesca Ziggiotti
musica dal vivo Alessandro Rossi, batterista
costumi Mina Marea
produzione PianoinBilico
 
24 – 26 gennaio 2025
Marta vuole un figlio
di Lorenzo Allegrini
regia Alberto Oliva
con Emanuele Baldoni, Emanuela Capizzi, Monica Faggiani, Sofia Guida, Venusia Zampaloni
disegno Luci Michele Cimarossa
assistente alla regia Sofia Guida
produzione Centro Sperimentale Artistico delle Marche
 
7 – 8 febbraio 2025
Isabel Green
progetto e regia Serena Sinigaglia
testo Emanuele Aldrovandi
con Maria Pilar Pérez Aspa
musiche originali Pietro Caramelli
voce fuori campo Gianluigi Guarino
produzione ATIR
con il sostegno di Next 2017
in collaborazione con Centro Teatrale MaMiMò
 
28 febbraio – 1 marzo 2025
Adolf and Eva
Un amore senza vie di fuga
con Domenico Bonomi, Ilaria Berti, Dimitri Simonetti
musiche dal vivo Michele Fagnani
regia Francesco Bianchessi
produzione La 6 Colpi
 
21 – 22 marzo 2025
Inseparabili
regia scrittura e adattamento di Arturo di Tullio
con Arturo di Tullio, Cinzia Brugnola, Riccardo Quintavalle
 
11 – 13 aprile 2025
Io, in cima al Monte Bianco
di Monica Faggiani
liberamente ispirato ai diari di Henriette d’Angeville
con Elisabeth Annable
regia di Monica Faggiani
produzione Alta Luce Teatro
 
26 – 27 aprile 2025
Il rossetto e la bomba
con Giovanna Rossi, Carlo Roncaglia (voce, pianoforte)
arrangiamenti musicali Accademia dei Folli
testo Emiliano Poddi
regia Carlo Roncaglia
produzione Accademia dei Folli compagnia di musica-teatro
 
9 – 10 maggio 2025
Ad mAI ora
scritto e diretto da Silvia Beillard
con Cinzia Brugnola, Giulia D’Imperio