Debutta a Milano la nuova, attesissima, produzione di Carrozzeria Orfeo.
Animali da bar è il nuovo spettacolo di Carrozzeria Orfeo presentato per la prima volta al pubblico lo scorso agosto nell’ambito del Festival Internazionale Castel dei Mondi, ad Andria. L’ambizione di Gabriele Di Luca, fervido autore della Compagnia, è aggiungere una nuova stella alla felice successione di testi che hanno saputo conquistare critica e pubblico. Noi tra loro.
Di Luca aveva annunciato questo spettacolo durante l’intervista concessa ad Artalks oltre un anno fa. Ora, dopo lunga attesa, in occasione del debutto milanese di Animali da bar al Teatro Elfo Puccini, possiamo veder premiata la nostra curiosità. O forse no? Perché, a dire la verità, siamo rimasti quantomeno perplessi.
In un bar di quart’ordine, in una zona della metropoli ormai colonizzata dagli immigrati cinesi, si intrecciano le vite di cinque personaggi decisamente sopra le righe: Mirca, la barista che affitta l’utero a genitori troppo impegnati con la propria carriera per perdere tempo tra nausee e visite mediche; un maniaco suicida bipolare specializzato nello svaligiare le case dei defunti il giorno del loro funerale; uno scrittore alle prese con un romanzo sulla Prima guerra mondiale; un impresario di pompe funebri per animali di piccola taglia; un buddista inerme picchiato dalla moglie. Dal piano di sopra, tramite l’interfono, giungono le parole rancorose del proprietario del locale – la voce è di Alessandro Haber – malato terminale che rifiuta l’internamento in ospizio. Le vicende di questi Animali da bar si intrecciano tra di loro, creando situazioni assurde e momenti di ilarità. Ma le risate escono un po’ forzatamente. Di Luca sembra aver perso quel suo tocco magico che gli consentiva di inanellare il truce cinismo con la leggerezza delle parole senza cadere nei luoghi comuni anzi, canzonandoli. L’incipit ingannevole ci illude che Animali da bar sia un’altra perla di Carrozzeria Orfeo ma, ben presto, situazioni e parole si fanno pesanti: i protagonisti perdono rapidamente spessore trasformandosi in banali macchiette che, amareggiate dalla vita, trasudano maschilismo e razzismo. Nell’intervista Di Luca racconta come si ispiri a serie americane quali Shameless o Breaking Bad, ma qui la volgarità – nonostante l’alcool – ci sembra gratuita e pretestuosa e l’idea di piazzare un orinatoio sul palco pare più il desiderio di voler assecondare una moda del momento che un fondamentale elemento attorno al quale sviluppare l’azione.
In breve, non siamo bambini cui basta udire una parolaccia per ridere, assaporando il piacere del proibito; ma forse avremmo tollerato tutto ciò se supportato dal ritmo serrato della narrazione con cui Carrozzeria Orfeo riesce a tenere lo spettatore inchiodato alla poltrona. Al contrario, il testo si perde in giri oziosi di parole e azioni cui nemmeno la consueta valenza del cast – prima tra tutti Beatrice Schiros – riesce a sopperire.
L’apice della noia si tocca nell’epilogo. Sebbene consci che non si dovrebbe fare, stiamo per svelare il finale (se non desiderate conoscerlo, la recensione si può chiudere qui). Seppure, conoscendo l’autore, non ci attendessimo un happy ending, non ci aspettavamo nemmeno dieci minuti di monologo durante i quali Paolo Li Volsi spiega la differenza tra l’uso di “nero” e “negro” o esorta ad atteggiamenti di apertura mentale verso gli omosessuali o, peggio ancora, svela quale destino attenda ciascun personaggio della storia. Non è minimamente teatrale – quando non vanno in scena storie vere – privare il pubblico del piacere di fantasticare su possibili sviluppi futuri! Senza scomodare Bardi o Premi Nobel, potremmo riferirci per un confronto anche allo strepitoso colpo di scena con il quale lo stesso Di Luca chiude Thanks for vaselina (leggi la recensione).
La mattina dopo aver assistito allo spettacolo ci struggiamo domandandoci dove e perché si sia inceppato il meccanismo creativo di Carrozzeria Orfeo.
Silvana Costa
Leggi anche la recensione di Thanks for vaselina e l’intervista a Gabriele Di Luca
Lo spettacolo continua:
Teatro Elfo Puccini – sala Fassbinder
c.so Buenos Aires 33 – Milano
fino a domenica 17 gennaio 2016
orari lunedì-sabato 20.30; domenica 16.00
www.elfo.orgAnimali da bar
uno spettacolo di Carrozzeria Orfeo
drammaturgia Gabriele Di Luca
regia Alessandro Tedeschi, Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti
con Beatrice Schiros, Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Pier Luigi Pasino, Paolo Li Volsi
voce fuori campo Alessandro Haber
musiche originali Massimiliano Setti
progettazione scene Maria Spazzi assistente scenografo Aurelio Colombo
realizzazione scene Scenografie Barbaro srl
costumi Erika Carretta
luci Giovanni Berti
allestimento Leonardo Bonechi
illustrazione Federico Bassi grafica Giacomo Trivellini
organizzazione Luisa Supino
produzione Fondazione Teatro della Toscana
in collaborazione con Festival Internazionale di Andria | Castel dei Mondi
durata 90 minuti
www.carrozzeriaorfeo.itIl tour:
27 febbraio 2016, Teatro Comunale, Belluno
28 febbraio 2016, Albanoarte Teatro Festival, Albano Sant’Alessandro – BG
29 febbraio 2016, Teatro Studio Foce, Lugano (CH)