Una ricca mostra al castello di Novara racconta l’epopea dei pittori italiani protagonisti della scena artistica parigina negli anni della Belle Époque.
Novara nel marzo 1849 fa da sfondo alla battaglia conclusiva della Prima Guerra di Indipendenza: il Regno di Sardegna pur uscendone sconfitto ne trae quegli insegnamenti necessari per riorganizzare le strategie militari e procedere sino all’unità d’Italia. L’intero XIX secolo in realtà è un’epoca di grande fermento per la città segnata da un importante sviluppo economico cui seguono quello urbanistico e culturale. A celebrare tale periodo d’oro l’amministrazione comunale, una volta completato il recupero del castello, stabilisce di dedicare le mostre là organizzate esclusivamente a raccontare l’Ottocento. A questa linea programmatica è afferibile Boldini, De Nittis et les italiens de Paris, la mostra a cura di Elisabetta Chiodini, prodotta insieme a METS Percorsi d’arte e visitabile sino a domenica 7 aprile.
“Les italiens de Paris” è la definizione coniata dal critico d’arte Diego Martelli per indicare un gruppo di artisti italiani attivi nella ville lumière tra i primi anni Settanta del XIX secolo e i primi due decenni del Novecento raccolti attorno a Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis e Federico Zandomeneghi, autore, tra l’altro, del Ritratto di Martelli con berretto rosso (1879) giunto a Novara in prestito dagli Uffizi. Martelli li incontra in occasione della visita alla III Esposizione Internazionale di Parigi del 1878 e sulle pagine de Il Risorgimento li descrive come “una schiera non indifferente di artisti italiani che vive a Parigi, che si è formata a Parigi, che si è sviluppata a Parigi e di conseguenza ha perduto il nativo carattere”. Parigi sin dagli anni Venti si impone come la capitale mondiale dell’arte, attraendo artisti da tutto il mondo ansiosi di immergersi in quel clima di grande creatività e sperimentazione, inclusi molti italiani intesi a confrontarsi con i pittori d’oltralpe e pure ad ampliare il proprio mercato. Tra loro come non citare Giuseppe Palizzi che nella seconda metà degli anni Quaranta dipinge nella foresta di Fontainebleau insieme ai pittori della scuola di Barbizon.
La prima delle otto sezioni di cui si compone la mostra, intitolata I pittori italiani alla conquista del mercato internazionale, propone una rapida carrellata degli italiens de Paris da cui emerge l’estrema eterogeneità della compagine. Sono esposte sedici opere di undici pittori, originari di diverse regioni italiane, alcuni di loro residenti per periodi più o meno lunghi a Parigi mentre altri si limitano a inviare nella capitale francese i loro lavori. Le sedici opere riflettono le molteplici tendenze del gusto dei collezionisti dell’epoca: rappresentazioni in costume come La vigilia della sagra (1870) di Mosè Bianch; scene di genere tra cui Concertino all’aperto (1875) di Raffaello Sorbi; soggetti ispirati all’Oriente con Giapponese (1874) di Eleuterio Pagliano e Un mercato a Costantinopoli (1874) di Alberto Pasini o al folklore e alle feste religiose italiane, temi entrambi capaci di incuriosire gli acquirenti proponendo echi di mondi lontani. Protagoniste della sezione sono le due tele di grandi dimensioni dipinte da Francesco Paolo Michetti: Processione del Corpus Domini a Chieti (1877) e La mattinata (1878), realizzata quale suo ideale complemento per conto della contessa De La Feld, già proprietaria della prima, esposte per l’ultima volta insieme a Berlino nel 1891.
De Nittis e Boldini tête-à-tête è il titolo della seconda sezione dove Elisabetta Chiodini accosta autentici capolavori di due uomini e artisti diversissimi tra loro per dare evidenza dell’evoluzione dei rispettivi linguaggi dai primi anni Settanta alla metà degli Ottanta. Una menzione particolare merita Dans le blé (Tra il grano) (1873) di De Nittis esposta al Salon nel 1874, anno in cui il pittore, da sempre sensibile alle innovazioni artistiche, partecipa anche alla prima mostra degli impressionisti organizzata nello studio del fotografo Nadar. Un’opera che potremmo definire un trait d’union tra i due mondi.
Tre ulteriori sezioni offrono approfondimenti su altrettanti pittori: Antonio Mancini: realtà e visione tra Napoli e Parigi che, oltre ai ritratti di scugnizzi incontrati nei vicoli di Napoli, mette a confronto la vita di bambini afferenti a due ceti sociali differenti in I giocattoli della bambina (1875) e La figlia del mugnaio (1875 ca), Zandomeneghi. Un “breve soggiorno” lungo una vita, ingentilita da una serie di figure femminili colte in momenti di intima quotidianità, e Vittorio Corcos e i primi passi nella Ville lumiere.
La quinta sezione, dedicata a La vita cittadina: Parigi-Londra vis-à-vis, presenta un’eccezionale selezione di vedute urbane volte a raccontare la frenesia e la modernità delle due capitali europee. È interessante soffermarsi a osservare la minuziosa rappresentazione di Place Clichy (1874) e Omnibus in Place Pigalle (1882) di Boldini o di Un angolo della Piazza della Concordia a Parigi (1880) di De Nittis. Spettacolare è invece Westminster (1878 ca), una tela di grandi dimensioni in cui l’osservatore si ritrova idealmente ad affiancare le persone immortalate sul ponte per osservare l’imponente edificio del Parlamento emergere dalla nebbia.
La sesta sezione compie un balzo dalle vedute urbane ad Attimi rubati: l’universo privato. Nella piccola cella, protette da sguardi indiscreti, si spogliano le modelle – e le celebri amanti – degli italiens de Paris e prendono a giocare maliziose con l’artista come fanno per esempio la Giovane in déshabillé con specchio (La toilette) (1879/80 ca) e La contessa de Rasty coricata (1880 ca) con Boldini. De Nittis e Zandomeneghi mostrano una sorta di maggior distacco dal soggetto in posa, preferendo concentrarsi sullo studio della luce e del colore per rendere gli effetti perlacei della pelle e la morbidezza delle forme.
La bellezza femminile è protagonista indiscussa pure dell’ottava sezione, Il ritratto mondano, con buona pace di René Cole (Gentiluomo in abito da sera) (1893), unica figura maschile a far mostra di sé nella sala che chiude il percorso di visita. Entrando nella sala l’occhio è indubbiamente attratto dalle grandi tele di Giovanni Boldini: accanto al Ritratto della signorina Emiliana Concha y Subercaseaux, noto anche come Pastello bianco, e a quello della sorella signorina Elena Conchay Subercaseaux (entrambi del 1888 ca) è possibile ammirare il Ritratto della Contessa Speranza (1899), cui il pittore riesce a conferite un sorprendente senso di movimento, e la Signora adagiata su bergère (1905 ca). Hanno un tono più solenne e teatrale i ritratti di Lina Cavalieri (1902 ca) e di Anna moglie del pittore Adolfo Belimbau (1900) immortalata nell’atto di scostare una pesante tenda come fosse un sipario, entrambi eseguiti da Vittorio Matteo Corcos. Molto diverso è invece il Ritratto della Contessa Lia Silvia Goldmann Clerici (1912/15 ca) dal sapore vagamente preraffaellita cui è importante dedicare il tempo necessario a coglierne tutti i dettagli.
In chiusura alcuni spunti per organizzare al meglio la visita alla mostra.
Boldini, De Nittis et les italiens de Paris è concepita non come l’ennesimo evento mordi e fuggi ma per offrire ai visitatori l’occasione per (ri)scoprire le bellezze di Novara attivando sinergie che consentano di accedere a costo ridotto alla meravigliosa Cupola di San Gaudenzio progettata da Alessandro Antonelli e alla Galleria Giannoni.
Suggeriamo infine di visitare la mostra entro la prima metà di febbraio poiché alcune delle opere esposte saranno spostate a Palazzo Reale di Milano per la monografica intitolata De Nittis pittore della vita moderna prevista dal 24 febbraio al 30 giugno – presentando il biglietto della mostra di Novara si avrà diritto a una riduzione – e al Musée d’Orsay per Paris 1874 Inventer l’impressionnisme aperta dal 26 marzo al 14 luglio.
Silvana Costa
La mostra continua:
Castello Visconteo – Sforzesco
piazza Martiri della Libertà, 3 – Novara
fino a domenica 7 aprile 2024
orari martedì-domenica 10-19
la biglietteria chiude alle 18.30
www.ilcastellodinovara.itBoldini, De Nittis et les italiens de Paris
a cura di Elisabetta Chiodini
mostra promossa da Comune di Novara
prodotta da Fondazione Castello di Novara, METS Percorsi d’arte
Catalogo:
Boldini, De Nittis et les italiens de Paris
a cura di Elisabetta Chiodini
METS Percorsi d’arte, 2023
prezzo: 35,00 Euro
www.metsarte.com