Calimero “E’ un’ingiustizia però!” – 1963-2013

La Permanente di Milano ospita la prima mostra dedicata al celebre pulcino nero, nato 50 anni fa da un’idea di Nino Pagot, Toni Pagot e Ignazio Colnaghi per promuovere un detersivo nell’indimenticabile stagione di Carosello.Nel 1965, per i lettori de La Domenica del Corriere, Nino Pagot ha riassunto, in un semplice ragionamento lineare, i tanti elementi valutati col fratello Toni nel processo creativo che ha portato alla nascita di Calimero. “Tempo fa ci dissero: “che fareste per questo detersivo?”. Ragionammo così. Per vendere bisogna interessare le donne: che cosa attira l’attenzione di una donna? I bambini e gli animali. Bene, il prototipo del bambino indifeso è il pulcino. Se lo facciamo triste e disgraziato suscita superiori simpatie. Se lo facciamo nero cominciamo subito a introdurre l’idea che bisogna pulirlo. Se lo facciamo protestare assecondiamo uno dei più antichi vezzi degli italiani. Se gli facciamo combinare un sacco di guai gli togliamo il carattere troppo patetico e dolciastro, che finirebbe per urtare. C’è caso mai il lieto fine pubblicitario che accomoda tutto. Così è nato Calimero, il quale credo costituisca il più grosso successo di Carosello.”
La Permanente di Milano dedica una mostra a Calimero a cinquant’anni dalla sua prima apparizione televisiva, sottolineando come le sue avventure abbiano saputo conquistare fan in ogni parte del mondo. Nove sezioni, ciascuna racchiusa da un box colorato e decorato con le figure accattivanti del pulcino nero combinaguai e dei suoi amici, accompagnano il pubblico in un viaggio fantastico, dai primi cimenti dei fratelli Pagot con Carosello sino alle nuove avventure in 3D. Ad ogni tappa del percorso della mostra è possibile sostare per godersi le peripezie di Calimero ed osservare, ai lati degli schermi, i rodovetri con i disegni originali, scoprendo come nasca ogni puntata del cartone animato: dalla stesura del racconto alla traduzione in sequenze, dalla successione dei disegni per permettere il movimento dei personaggi – 50 disegni per ogni secondo di animazione – fino al montaggio e alla proiezione. Passo dopo passo apprendiamo come nel 1974 siano state interrotte le birichinate del pulcino che si concludono con l’immancabile olandesina che, grazie al detersivo, riporta Calimero al candore originale; di come la Rai abbia rigettato, sino al 1979, l’ipotesi di utilizzare il personaggio per altri programmi ritenendolo ancora un forte veicolo pubblicitario di Mira Lanza; di come le serie a cartoni animati abbiano in breve tempo conquistato successo planetario e come le differenze culturali abbiano indotto i fratelli Pagot a modificare le sceneggiature per assecondare il pubblico ai diversi angoli del globo. Nel corso degli anni, gli autori hanno ideato una serie di personaggi che si affiancassero a Calimero e all’amico Papero Piero: dalla dolce fidanzata Priscilla (inizialmente è presentata come la cuginetta) al dinamico Valeriano, includendo anche gli abitanti della colorata cittadina in cui sono ambientate le storie. Nutrita è anche la schiera dei cattivi in cui Calimero si imbatte: gatti, sorci e lupi che, un po’ come in Pinocchio, incarnano i vari difetti umani. L’abilità dei fratelli Pagot come sceneggiatori risiede, in questi frangenti, nel non far passare il piccolo protagonista come una vittima indifesa ma, piuttosto, come un martellante elemento di disturbo che si diverte a punzecchiare con la sua stridente vocetta il malfattore di turno, a volte sino al punto di obbligarlo a desistere dai propri nefasti intenti.
Facciamo una sosta durante la visita per accomodarci sulle seggioline in cartone – divertente ed intelligente oggetto di design – e godeteci qualcuna delle numerose avventure di Calimero proiettate nella saletta dedicata. Sorridiamo quando la gallina Cesira non riconosce il figlio solo perché nero: oggi, ad una tale battuta, pronunciata nel programma di punta della televisione pubblica, seguirebbero svariate ore di dibattito socio-politico. Allora, il colore nero di Calimero, richiamava alla mente solamente il faccino sporco dello scugnizzo che ha combinato mille e una marachella. Nell’ingenuità dell’Italia del boom economico, le lotte per i diritti civili degli afroamericani che si combattono oltreoceano sono loco un’eco lontana. Eppure, stana coincidenza, Calimero debutta in tv il 14 luglio 1963 e poco più di un mese dopo, il 28 agosto, Martin Luther King guida la celeberrima Marcia su Washington per il lavoro e la libertà, punto di svolta per l’equiparazione dei cittadini a prescindere dal colore della pelle.
Il percorso di visita si completa con un’area didattica dedicata ai più piccoli e con l’esposizione di grandi gusci in resina, prodotti per l’occasione e decorati da artisti, intellettuali e personaggi famosi: queste opere, al termine della mostra saranno poste all’asta per finanziare il progetto Diritti in campo promosso da Save the Children in collaborazione con Ava e Reckitt Benckiser.

Silvana Costa

La mostra continua:
La Permanente
via Filippo Turati, 34 – Milano
orario: martedì – domenica 10.00 – 13.00 e 14.30 – 18.30; chiuso il lunedì
www.lapermanente.it

Calimero “E’ un’ingiustizia però!” – 1963-2013
fino a domenica 9 marzo 2014
a cura di Dario Cimorelli
con la collaborazione di Marco Pagot
con il patrocinio di Comune di Milano
promossa e organizzata da Team Entertainment