La mostra alla Galleria Carla Sozzani indaga, in maniera ampia e articolata, la figura della designer Charlotte Perriand attraverso il suo lavoro fotografico, indubbiamente meno noto al grande pubblico ma che ha svolto un ruolo importante nella costruzione del suo immaginario creativo.Sino a inizio maggio la Galleria Carla Sozzani ospita una mostra dedicata a una figura di riferimento per il mondo del design, oltre che modello di emancipazione femminile: Charlotte Perriand, fotografa e designer. Nata a Parigi nel 1903, Perriand, all’età di vent’anni, decide di diventare architetto – professione giudicata al tempo esclusivamente maschile – e, una volta avviata la carriera di interior designer, sceglie di abbracciare la poetica di ricerca della Bauhaus, privilegiando l’utilizzo dei nuovi materiali industriali e rifiutando i canoni decorativi tradizionali. Il suo nome, per i più, è consegnato alla storia legato a quelli di Le Corbusier e Pierre Jeanneret con cui collabora, dal 1927 al 1937, firmando celebri elementi di arredo: quella, tuttavia, rappresenta solo una tappa del suo lungo percorso artistico.
Viso dolce e sorridente ma animo anticonformista, Charlotte rivela una personalità forte ed innovatrice, riuscendo ad incanalare la propria creatività anche grazie alla passione per la fotografia. Negli anni ’30 esplora – viaggiando spesso da sola – l’intera Europa, catturando immagini che sono poi diventate fonte d’ispirazione per progetti, elementi d’arredo piuttosto che vere e proprie opere d’arte.
Molte delle 55 fotografie in mostra sono tratte da quelle centinaia di negativi, conservati negli Archivi di Charlotte Perriand recentemente portati alla luce. Ci raccontano la storia di una persona incuriosita dall’opera dell’uomo ed affascinata dalle creazioni della Natura, che riesce a trasformare la struttura metallica di un ponte, la trama della rete di un pescatore o la forma delle vertebre di un pesce in chaise longue, tavoli o librerie. Tra i primi estimatori del suo indiscusso talento come fotografa annoveriamo Jeanneret e Fernard Lèger che la incitano a proseguire con l’originale rassegna di oggetti trovati. Da questo fervore, tra il 1933 e il 1937, hanno origine le serie Art Brut e Objets Trouvés che rimandano all’idea di un ritorno alla Natura intesa come bellezza primordiale e purezza delle linee. In mostra troviamo l’assolutezza del contrasto tra bianco e nero delle fotografie degli scheletri di animali (1933) contrapposta alla poesia della forza che plasma la materia nei quattro scatti dedicati ai metalli pressati (1935). La serie prosegue con i sassi levigati (1935) dal tempo e dagli agenti atmosferici: gli stessi elementi che, invece, sul volto dell’anziana contadina corsa (1937), hanno inciso solchi profondi.
L’esposizione si completa poi con numerose fotografie di paesaggi montani, con i ricordi dei viaggi in Grecia ed in Croazia e del lungo soggiorno in Giappone come consulente invitata dal governo locale per orientare la produzione nazionale di design industriale.
Silvana Costa
La mostra continua:
Galleria Carla Sozzani
corso Como 10 – Milano
fino a domenica 4 maggio 2014
orari: tutti i giorni, ore 10.30 – 19.30
mercoledì e giovedì, ore 10.30 – 21.00
ingresso libero
www.galleriacarlasozzani.org
Charlotte Perriand
fotografa e designer
a cura di Jacques Barsac e Enrica Viganò
in collaborazione con Museo Nicéphore Niépce – Chalon-sur-Saône, Charlotte Perriand Archives – Parigi, Admira – Milano e Cassina