Una mostra, ricca come non mai, illustra il fitto dialogo tra le arti promosso da Corrente alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale. Un’azione mossa dal desiderio di sganciarsi dalle aspirazioni classiciste del Novecentismo e aderire al dibattito in corso tra le Avanguardie europee.
Fondazione Corrente chiude la fitta serie di iniziative culturali proposte al pubblico nel 2019 con una mostra che probabilmente è la più spettacolare realizzata in questi ultimi anni. Corrente e l’Europa 1938-1945 espone al pubblico 25 dipinti e svariati disegni di Renato Birolli, Arnaldo Badodi, Bruno Cassinari, Corrado Cagli, Renato Guttuso, Giuseppe Migneco, Ennio Morlotti, Aligi Sassu, Ernesto Treccani, Italo Valenti, Emilio Vedova, Luigi Broggini, Gabriele Mucchi e Giovanni Paganin, cui sono accostati libri e documenti d’archivio, collocando in un contesto di respiro europeo il movimento di Corrente, dalla sua fondazione alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Corrente nasce formalmente nel gennaio 1938 attorno alla rivista Vita Giovanile, ideata e finanziata dal pittore Ernesto Treccani appena diciottenne. Il periodico nel tempo cambia la cadenza di pubblicazione e il titolo, trasformandosi prima in Corrente di vita giovanile e poi nel più immediato Corrente. Ai suoi numeri contribuiscono non solamente artisti visivi ma anche filosofi e scrittori per dar vita a un dibattito che abbracci tutte le forme di espressione culturale, prendendo una posizione di apertura nei confronti dei movimenti artistici che in quel periodo fioriscono numerosi in tutta Europa. Un terremoto che scuote i dettami autarchici del Regime fascista, ostile alla svolta degenerativa imboccata dall’arte da fine Ottocento con Post-Impressionismo, Cubismo, Espressionismo e le sperimentazioni ulteriori da essi derivate. Per tale motivo, Corrente, a lungo tollerata, nel 1940 con l’entrata dell’Italia in guerra è obbligata a sospendere le pubblicazioni e successivamente vengono chiuse, sempre per ragioni politiche, Bottega di Corrente e la Galleria della Spiga e di Corrente a Milano dove il gruppo capitanato da Treccani si riunisce ed espone le proprie opere.
I curatori Nicoletta Colombo e Roberto Dulio con la collaborazione di Deianira Amico illustrano in mostra come quel gruppo di giovani artisti e intellettuali sfidi il Regine, negli anni di maggior inasprimento legislativo, con una crescente apertura verso l’Europa, importando riviste e volumi, tessendo rapporti con artisti stranieri e partecipando a concorsi internazionali. Apertura all’estero che, a un certo punto, diviene anche necessità come accade a Cagli che nel 1938, con la promulgazione delle Leggi razziali, è obbligato a riparare in Francia per sfuggire alle persecuzioni fasciste.
I giovani di Corrente non si crogiolano nei fasti del glorioso passato italico, come vorrebbe il Regime, ma esprimono con le proprie creazioni le incertezze e le angosce di una generazione ineluttabilmente destinata a un nuovo conflitto mondiale. Essi attualizzano lo spirito sentimentale del Romanticismo rispolverando i toni epici di pittori francesi di epoca napoleonica e la drammaticità di El Greco e Goya, combinandoli con la rottura antiaccademica di Post-Impressionismo ed Espressionismo. Per meglio comprendere i riferimenti degli artisti di Corrente nulla è più indicato del confronto dei loro dipinti con quelli delle Avanguardie storiche esposti a Palazzo Reale di Milano nell’ambito della mostra Guggenheim. La collezione Thannhauser. Da Van Gogh a Picasso.
È interessante muoversi tra le opere presenti alla Fondazione e cercare di cogliere le assonanze tra gli artisti di Corrente e i maestri europei: tra Mondonico (1944) di Morlotti e Cézanne; tra Il vecchio (1943) di Cassinari e i ritratti di van Gogh e Picasso; tra Concilio di Trento (1942) di Sassu e il senso d’angoscia trasmesso dalla folla di maschere di Ensor; tra Donne nell’alcova (1941) di Badodi e i gruppi femminili di Delacroix e Gauguin.
L’approccio a Corrente e l’Europa 1938-1945 può anche procedere per tematiche, analizzando le contaminazioni e gli scambi tra gli afferenti al movimento: il circo caro a Treccani ripreso da Badodi; la ritrattistica; le battaglie fantastiche di Sassu e Cagli, allegorie della condizione politica europea del periodo, capaci di equiparare la forza dei dipinti di Goya e dei pittori romantici francesi; le nature morte che, a iniziare dalla composizione con lampada di Guttuso (1940), si connettono al realismo di matrice picassiana. Un realismo che si fa ancor più forte nei disegni di nudi e volti mentre ne I dannati (1937) di Badodi si trasforma in premonizione di quanto di lì a breve accadrà sui campi di battaglia e nei lager.
Al piano rialzato della Fondazione fanno invece mostra di sé libri e riviste d’epoca, selezionati dai curatori a evocazione dei contributi apportati a Corrente dai membri afferenti a discipline artistiche e culturali differenti dalla pittura. Non ultima dall’architettura rappresentata da Giuseppe Pagano, Gabriele Mucchi e i BBPR, autori degli interni della Galleria della Spiga e di Corrente. Una comunanza di sensibilità e ideali resa possibile dall’impegno maieutico profuso da Edoardo Persico, l’intellettuale che dal 1931 alla morte nel 1936 è condirettore della rivista Casabella al fianco di Pagano. Egli sprona i giovani architetti a combattere il Novecentismo promosso dal Regime per guardare alle sperimentazioni in atto all’estero, a iniziare dagli esempi di razionalismo e funzionalismo prodotti da Bauhaus. Persico istiga a una modernizzazione dell’architettura italiana finalizzata a soddisfare le esigenze di una società in rapida trasformazione, con un occhio al recupero della tradizione costruttiva minore, regionalista, lontana dai modelli classici ormai abusati e superati.
Corrente e l’Europa 1938-1945 ricorda al pubblico l’avventura di un gruppo di giovani artisti che, per niente paralizzati da un Regime totalitario e dalla minaccia di un conflitto di portata mondiale, combattono l’accademismo imperante traendo ispirazione e forza dal sentirsi parte di una movimento rivoluzionario di scala internazionale. L’arte per i giovani di Corrente si conferma, opera dopo opera, quale strumento di partecipazione e azione civile.
Silvana Costa
La mostra continua:
Fondazione Corrente
via Carlo Porta 5 – Milano
fino a giovedì 19 marzo 2020
orario: martedì, mercoledì e giovedì 9.00-12.30 e 15.00-18.30
www.fondazionecorrente.org
Corrente e l’Europa 1938-1945
a cura di Nicoletta Colombo, Roberto Dulio
con la collaborazione di Deianira Amico
artisti: Birolli, Badodi, Cassinari, Guttuso, Migneco, Morlotti, Sassu, Treccani, Valenti, Vedova, Broggini, Mucchi, Paganin
allestimento Angelo GramegnaCatalogo:
Corrente e l’Europa 1938-1945
a cura di Nicoletta Colombo, Roberto Dulio, Deianira Amico
edizione Fondazione Corrente, 2019
disponibile in mostra