Dino Buzzati. Le storie dipinte

Un libro ed un’eccezionale mostra per riscoprire l’abilità di Dino Buzzati nel raccontare Storie dipinte.La mostra, attualmente in corso alla Galleria Jannone, è un evento imperdibile per l’altisonanza del nome dell’artista esposto ma, allo stesso tempo, l’inconsuetudine di conoscerlo in questa veste: Dino Buzzati. Una tale occasione non poteva essere accompagnata da un catalogo tradizionale così, il 21 gennaio – data del vernissage –, è uscito in libreria un volume, dal formato tascabile, curato da Lorenzo Viganò, che raccoglie questi ed altri dipinti commentati da argute didascalie in cui il proverbiale potere di sintesi di Buzzati riesce a condensarvi gli intrecci di un’intera storia.
La premessa a quello che ci aspetta sfogliando la pubblicazione o, meglio, varcando la soglia della galleria in corso Garibaldi è racchiusa in questa bellissima citazione: “Il fatto è questo: io mi trovo vittima di un crudele equivoco. Sono un pittore il quale, per hobby, durante un periodo purtroppo alquanto prolungato, ha fatto anche lo scrittore e il giornalista. Ma dipingere e scrivere per me sono in fondo la stessa cosa. Che dipinga o che scriva, io perseguo il medesimo scopo, che è quello di raccontare delle storie.”
Il libro è il primo, mai pubblicato, sulla produzione pittorica di un autore noto principalmente nelle vesti di scrittore pluripremiato e giornalista del Corriere della Sera. In realtà Buzzati, artista eclettico, ha saputo stendere anche meravigliose Storie dipinte come recita il titolo della raccolta che, a sua volta, riprende quello della storica mostra organizzata nella milanese Galleria dei Re Magi, in Piazzetta Boito, nel dicembre del 1958. Scorrendo il lungo elenco di pubblicazioni dello scrittore veneto, una sola risulta essere la storia data alle stampe corredata da sue illustrazioni: La famosa invasione degli orsi in Sicilia. Questa, come confida in alcune interviste, è un’eccezione al solito modo di scrivere poiché rappresenta l’unico caso in cui sia partito realizzando i disegni e, poi, costruendoci sopra il racconto.
A Viganò il compito di selezionare, tra le cinquantatre opere riprodotte nel libro, le venti per la mostra, privilegiando le più rappresentative delle diverse fasi artistiche e delle tecniche pittoriche dell’artista. Entrando, con un’occhiata complessiva, possiamo abbracciare l’intero spazio espositivo, rendendoci conto di quanto, il ruolo di responsabile della Terza pagina del Corriere della sera, con i conseguenti contatti con le avanguardie artistiche nelle vesti di critico, abbia avuto ricadute sull’evoluzione dello stile del Buzzati pittore. Non possiamo non cogliere gli echi del surrealismo magrittiano in Santa ingenuità (1967) o le assonanze con le visioni urbane metafisiche ne La casa dei misteri (1965) né ignorare, in opere come L’urlo (1967), le lampanti citazioni di artisti pop del calibro di Roy Lichtenstein.
Lo stile asciutto e schietto – giornalistico appunto –, condito da quella punta di ironia che lo contraddistingue nella scrittura, lo ritroviamo steso ad ampie pennellate anche sulle tele che, non dimentichiamo, vanno rigorosamente accompagnate dalle rispettive didascalie per rendere ancor più caustico l’impatto sul pubblico: Le buone amiche (1962) è una feroce stilettata ai vari stereotipi femminili mentre alla vista de I misteri dei condomini (1967) in molti sorrideranno ritrovandovi i cliché dei propri vicini di casa. Restiamo basiti davanti alla lucida premonizione dipinta in Il pied-a-terre dell’on. Rongo Ronga (1969) dove si narra della paternalistica scelta del distinto uomo politico, presidente della lega per la protezione delle minorenni, di “accogliere” nel proprio palazzo ragazze “problematiche” da rieducare, ad iniziare dalla figlia Sofia che scrive poesie. Sono invece splendide maestre del piacere le donne che popolano la casa clandestina dove si praticano supplizi bellissimi de Un utile indirizzo (1968) che, al pari de La Vampira (1965) o Il circo Kroll (1965), costituiscono degni esempi della migliore tradizione italiana nel campo dell’illustrazione, realizzati nella Milano dove, in quegli stessi anni, vede la luce Valentina.
La signora Jannone, nell’accogliere un ininterrotto flusso di visitatori, ci ha confidato lo stupore davanti all’alta percentuale di giovanissimi che sono giunti nella sua galleria, richiamati dal nome di Buzzati. Siamo felici con lei di scoprire quanto sia ancora noto ed amato quest’autore, mancato ormai quarant’anni fa ma, per tanti aspetti, con uno stile fresco ed una lungimiranza tali da riuscire a descrivere perfettamente la nostra contemporaneità.

Silvana Costa

La mostra continua:
Antonia Jannone – disegni di architettura
c.so Garibaldi 125 – Milano
orari: dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 19.30
la mattina su appuntamento
www.antoniajannone.it

Dino Buzzati. Le storie dipinte
fino a domenica 3 febbraio 2013

Le storie dipinte
di Dino Buzzati
a cura di Lorenzo Viganò
Mondadori, 2013
160 pagine, 15,5 x 18,5 cm, brossura
€ 14,00