DragPennyOpera

Appuntamento al Teatro Leonardo di Milano con il secondo dei tre spettacoli scelti dalle Nina’s Drag Queens per ripercorrere la propria carriera performativa. DragPennyOpera è un dramma che si tinge di rosa che sfuma nel musical e scivola nel noir, ovvero un’impagabile opera comica.

Gioite, gioite: le Nina’s Drag Queens son tornate a esibirsi sui palcoscenici milanesi e per l’occasione presentano una selezione di tre loro celebri cavalli di battaglia. Dividendosi tra i teatri Litta e Leonardo portano in scena, nell’ordine, Il giardino delle ciliegie (23/26 gennaio), DragPennyOpera (20/23 febbraio) e Vedi alla voce Alma (19/22 marzo).
Per chi, se mai esistesse, non ha mai avuto modo di ammirarle è l’occasione buona per vedere la compagnia in azione: è un sublime gruppo di regine, dalla battuta tagliente sempre pronta, capaci di utilizzare le potenzialità dei classici del teatro per un disilluso ritratto della contemporaneità. Ne è un efficace esempio DragPennyOpera, una rielaborazione firmata da Lorenzo Piccolo della commedia musicale The Beggar’s Opera (1728) di John Gay che ha debuttato nel 2015 e ora è in scena al Teatro Leonardo. Come l’opera originale alterna la musica colta e la canzone da osteria così DragPennyOpera gioca con il pubblico sfidandolo a cogliere le citazioni disseminate nello spettacolo: testi di successi sanremesi inseriti nel recitativo, coreografie su celeberrimi pezzi di musica pop e dance oltre a estratti di film con le voci di Monica Vitti e Anna Magnani sovrapposte a quelle delle interpreti in una travolgente scorribanda attraverso il tempo e i generi artistici.
La storia, tutta al femminile, racconta di donne forti, capaci di prendere in mano la propria vita e portarla dove è giusto che vada. I lustrini e i ricami dorati degli abiti disegnati da Gianluca Falaschi distraggono l’attenzione dalle mani che non esitano a sporcarsi di corruzione, ricatto, furto, prostituzione, omicidio o della più banale menzogna. L’amore è una distrazione che non si possono permettere mentre il matrimonio e il sesso costituiscono validi strumenti per tessere rapporti commerciali.
DragPennyOpera ricorda alle donne quanto possano essere forti, sino all’eccesso di perdere la propria umanità, portando in scena l’essere umano e la sua bestialità. Non scandalizziamoci, rappresentano un dato di fatto: la leonessa con i cuccioli da sfamare e difendere è molto più feroce di un leone intento a proteggere il proprio territorio; la cronaca descrive come le mogli dei capiclan imprigionati non esitino a subentrare negli affari rivelandosi parimenti se non più scaltre e feroci degli uomini.
La narrazione procede per flashback a partire da quel nefasto sabato mattina all’alba nel cortile della prigione dove sono riunite Polly, sua madre Norma Peachum, la prostituta Jenny e Tigra con la figlia Lucy; hanno il capo coperto in segno di lutto e attendono venga giustiziato Macheath. L’uomo, uno scaltro bandito, commenta la mesta “riunione delle sue vedove” e racconta come i fatti, nell’arco dell’ultima settimana, siano precipitati giungendo sino a quel punto.
Le Nina’s Drag Queens o, meglio, Alessio Calciolari, Gianluca Di Lauro, Stefano Orlandi, Lorenzo Piccolo, Ulisse Romanò, esibiscono l’essenza vera del lavoro di attore. Si presentano abbigliate del minimo indispensabile, con una calotta a coprire i capelli, pronte a calarsi nei panni, nella parrucca e negli accessori peculiari della parte loro assegnata. Sotto gli occhi del pubblico compiono la magia della trasformazione da ragazza di fila a protagonista.
Le gentili signore si lasciano andare a confidenze, considerazioni e confessioni: è dalle loro parole che emergono le sfaccettature della personalità di Mac, come lo chiamano amichevolmente. L’uomo è una voce fuoricampo e in scena la sua presenza è simbolizzata da un cappio illuminato da led, quasi fosse una decorazione natalizia. Il cappio viene infatti anche appeso al patibolo con la solennità con cui si pone la stella in cima all’abete.
Il patibolo è una struttura spartana che la scenografa Nathalie Deana propone in più esemplari da usare ora come palo per la pole dance, ora per sostenere una lampada, ora per appendervi gli abiti e così via. Tale escamotage allestitivo, anche nei momenti più esilaranti, funge da memento mori per Mac e ricorda al pubblico che lo spettacolo dovrebbe essere un dramma. Ma il pubblico è il cliente perciò scelga lui se struggersi come Lucy o pretendere la testa di Mac come Norma.
Poco importa: mentre le lacrime sono opzionali il divertimento è assicurato.

Silvana Costa

Lo spettacolo continua:
MTM Teatro Leonardo
via Andrea Maria Ampère, 1 – Milano
fino a domenica 23 febbraio 2020
orario: da giovedì a sabato 20.30
domenica 16.30
www.mtmteatro.it

DragPennyOpera
drammaturgia Lorenzo Piccolo
regia Sax Nicosia
con Alessio Calciolari, Gianluca Di Lauro, Stefano Orlandi, Lorenzo Piccolo, Ulisse Romanò
coreografie Alessio Calciolari
costumi Gianluca Falaschi
scene Nathalie Deana
musiche originali Diego Mingolla
artwork Donato Milkyeyes Sansone
parrucche Mario Audello
disegno luci Luna Mariotti
assistenza ai costumi Rosa Mariotti
assistenza alla regia Mila Casali
produzione Aparte Società Cooperativa
grazie a la Corte Ospitale – Progetto Residenze, ATIR-Teatro Ringhiera
con il contributo di Fondazione Cariplo nell’ambito del progetto fUNDER35
spettacolo selezionato da NEXT
produzione Nina’s Drag Queens
durata: 115 minuti + intervallo