I ritratti della celebre firma di Condé Nast negli anni ’20 e ’30 che cambiarono il modo di fare foto di moda.
Persinsala non poteva mancare alla mostra allestita alla Galleria Sozzani, dedicata al lavoro di Edward Steichen tra il 1923 ed il 1937, nel periodo in cui era responsabile della sezione di fotografia delle edizioni Condé Nast in particolare delle riviste Vogue e Vanity Fair: tra le decine di scatti in mostra molti sono i ritratti ai divi di Hollywood. Era l’epoca d’oro degli studios, quando le attrici non assomigliavano alla nostra vicina di casa ma a divinità scese in terra, diafane, brillanti, altere, rivestite con abiti meravigliosi firmati dagli stilisti europei che di nome facevano Lanvin, Schiapparelli, Patou o Chanel. Steichen è riuscito a catturare l’aurea delle più grandi tra le stelle: Greta Garbo, Katharine Hepburn, Gloria Swanson, Claudette Colbert, Myrna Loy o Loretta Young.
Lunga comunque la lista di registi, attori, pittori, atleti, drammaturghi, produttori, poeti, giornalisti, ballerini, cantanti, scrittori, politici che ritrasse e altrettanto lunga la lista d’attesa per poter ambire a farsi immortalare da lui.
Nessun altro fotografo era alla sua altezza e tutt’ora gli si rende merito per aver rivoluzionato, proprio negli anni della sua collaborazione con la Condé Nast, la fotografia di moda portando il genere all’altezza di quanto richiesto dagli stilisti europei in contatto con gli esponenti delle avanguardie del tempo. Quelle stesse avanguardie che Steichen aveva frequentato nei anni del soggiorno parigino, agli albori del XX secolo, e che propose al suo mentore Alfred Stieglitz da esporre nella galleria 291 a New York.
La cultura eclettica ma anche la naturale inclinazione alla composizione spaziale ed all’utilizzo della luce di Steichen, che iniziò la sua carriera come pittore ed illustratore, lo portarono a proporre uno stile ancora rintracciabile nelle fotografie dei suoi discendenti quali George Hoyningen-Huene, Horst p. Horst, Richard Avedon, Robert Mapplethorpe e Bruce Weber. Non vide mai la collaborazione con la casa editrice come una limitazione alla propria inventiva, ma come un’opportunità per mettere l’arte della fotografia a disposizione di un pubblico più vasto; celebre la sua affermazione nel momento in cui accettò di ricoprire quella che all’epoca era forse una delle posizioni più prestigiose ed ambite nel campo della fotografia commerciale: “Ho voluto lavorare su commissione, come un ingegnere”.
Presenti in mostra ci sono le stampe originali d’epoca, appositamente selezionate tra quante gelosamente custodite negli archivi della casa editrice, copie di lavoro su cui decidere come lavorarla in vista dell’impaginazione definitiva; nelle teche infine alcune copie di Vogue e Vanity Fair aperte alla pagina in cui ritroviamo alcuni dei ritratti esposti nella loro versione definitiva per permetterci di cogliere le sottili differenze di riproduzione.
Il risultato è affascinante, scorrendo una a una quelle immagini su cui si è posata la patina del tempo abbiamo una restituzione eclettica e variegata del panorama storico, culturale e sociale dell’epoca, non limitato alle dive cui accennavamo pocanzi o alle sottili modelle rivestite di abiti preziosi. Citando i più noti ricordiamo lo statista Winston Churchill, gli sportivi come Primo Carnera, lo scrittore Sinclair Lewis, l’aviatrice Amelia Earthart, ballerine delle riviste di Zigfield, la coreografa Martha Graham, la collega fotografa Lee Miller, i musicisti Vladimir Horowitz e George Gershwin, gli attori Gary Cooper, Maurice Chevalier, Harold Lloyd e Fred Astaire, ma ancora Orson Welles, Walt Disney e Shirley Temple.
Leggeri, come trasportati dalle note di Gershwin, usciamo di nuovo nella nebbia milanese e immaginando che sia il vapore emesso dalle locomotive ferme in stazione ci illudiamo che si dissolva d’un tratto – come in Anna Karenina – per svelarci il viso assorto e triste della Garbo.
Silvana Costa
La mostra continua:
Galleria Carla Sozzani
c.so Como 10 – Milano
fino a domenica 12 febbraio 2012
orari: lunedì 15.30 – 19.30
martedì, venerdì, sabato e domenica 10.30 – 19.30
mercoledì e giovedì 10.30 – 21.00
www.galleriacarlasozzani.org
Edward Steichen – gli anni Condé Nast
a cura di Todd Brandow, William A. Ewing e Nathalie Herschdorfer
Didascalie delle immagini allegate:
© Condé Nast Publications, New York
Edward Steichen, Greta Garbo, 1929
Edward Steichen, Autoritratto con la sua attrezzatura fotografica, 1929
Edward Steichen, Gloria Swanson, 1924