Una sessantina di fotografie del grande autore americano illustrano le molteplici forme di famiglia: è uno straordinario spaccato socio-culturale dal secondo dopoguerra ai giorni nostri.
Al MUDEC – Museo delle Culture è in corso la toccante mostra dedicata al tema della famiglia nel lavoro di Elliott Erwitt, uno dei maestri che hanno segnato indelebilmente la storia e il linguaggio della fotografia. Come già per Steve McCurry. Animals, è stato conferito a Biba Giacchetti il difficile compito di farsi largo in un archivio sterminato, selezionando immagini iconiche e scatti inediti afferenti a questo complesso argomento. Nasce così Elliott Erwitt. Family, la mostra che racconta con 60 fotografie la famiglia in tutte le sue molteplici accezioni.
La visita si apre con una rassegna di scene da matrimoni: gli abiti denunciano l’appartenenza a differenti fedi religiose e classi sociali ma l’emozione dei protagonisti è parimenti elevata. Tra queste compare la prima delle immagini iconiche di Erwitt della mostra: gli sposi che si baciano in macchina (USA, New York City, 1955), uno scatto rubato per caso, parte di un servizio dedicato all’amore commissionatogli da Life nel 1955, poi scelto e utilizzato da Tiffany per le proprie campagne pubblicitarie. Sono invece decisamente studiate a lungo le pose per i ritratti di famiglia che punteggiano il percorso: fotografie istituzionali per le quali si sfoggiano gli abiti migliori e le acconciature fresche di parrucchiere per trasmettere un’immagine ideale di armonia e di benessere da ostentare ad amici e parenti.
Man mano ci si inoltra nel cuore dello spazio espositivo del MUDEC si scoprono scene di vita quotidiana di sapore più spontaneo, come il bambino in bicicletta con il nonno (Francia, Provenza, 1955) con buona pace del fatto che sia nata per promuovere il turismo in Provenza e a Erwitt sia toccato tornare almeno altre 5 volte in quella strada a rifotografare la scena per altrettanti clienti. La complicità dello sguardo del bambino abbracciato al suo eroe, nonché compagno di mille avventure, la ritroviamo anche nelle tante fotografie di uomini, donne e bambini insieme ai propri animali. I cani fanno la parte del leone in mostra, a iniziare dall’autoritratto di Elliott Erwitt posto all’ingresso ad accogliere il pubblico. Lui, come molte delle persone immortalate, considera il proprio cane un membro a tutti gli effetti del nucleo famigliare, riconoscendo in questi fidati animali un fascino antropomorfico; li trova inoltre disponibili a farsi fotografare senza che gli chiedano stampe autografate in cambio.
In mezzo a tanti cani, tra le immagini esposte, fa capolino anche un gatto: è quello che contempla il quadro composto da Lucienne, prima moglie di Erwitt, e la figlia neonata Ellen (USA, New York, 1953). È un momento estremamente intimo eppure questa istantanea di vita privata è divenuta un’icona immancabile nelle raccolte del maestro così come il dittico in cui è protagonista Susan, la terza moglie, prima incinta e poi con la piccola Amelia (USA, New York, 1977).
Accanto a queste e altre foto dei figli compare anche la famiglia professionale di Erwitt: non a caso, in chiusura della mostra, sono affiancate due foto di gruppo in cui Erwitt è prima attorniato da figli e nipoti (USA, East Hampton, New York, 2007) e poi da colleghi al raduno annuale dei fotografi Magnum al Collège Fènelon (Francia, Parigi, 1988). A siffatte immagini istituzionali si alternano scatti più privati a Robert Frank (Spagna, Valencia, 1952 e USA, New York, 1951) conosciuto nel 1947, durante il viaggio via mare dalla Francia all’America, amico con cui divide i primi passi nel mondo professionale. Non può mancare Edward Steichen, uno dei fondatori della straight photography – i reportage dedicati alle grandi questioni sociali – che nel 1955 cura per il dipartimento di fotografia del MoMA l’epica mostra The Family of Man in cui raccoglie 500 immagini di fotografi provenienti da 68 paesi diversi. Steichen per l’occasione sceglie ben 4 fotografie di Erwitt di cui, come testimonia la foto con Ellen (USA, New York, 1953), diviene amico di famiglia. Colpisce al cuore l’osservatore vedere Julia (USA, Armonk, New York, 1954) piangere disperata sulla tomba del figlio morto appena quarantenne mentre è al seguito delle truppe francesi per documentare la Prima Guerra d’Indocina. Si tratta di un coinvolgente omaggio a Robert Capa, uno dei primi a credere nel talento del giovane Elliott, a sostenerlo e a invitarlo a far parte dell’agenzia Magnum da lui ideata per tutelare il lavoro dei fotografi.
Elliott Erwitt. Family racconta senza moralismi l’evoluzione dei costumi dal dopoguerra sino agli esordi del nuovo millennio, dall’entroterra remoto degli States alle frenetiche metropoli, dai matrimoni in vaporoso abito bianco alle cerimonie nudiste, dalla perfetta massaia anni Cinquanta alla madre indaffarata dei giorni nostri. Fotografie in gran parte apparse su celebri riviste di moda e costume a descrivere il panorama sociale del momento, proponendo ideali cui aspirare. Allora come oggi non fermiamoci a interrogarci quali foto siano state costruite ad hoc e quali catturate per fortuito caso ma ascoltiamo le storie che hanno da raccontare, a volte drammatiche altre divertenti.
Storie che si incrociano e si completano con quelle di Ritratti intorno a un caffè – Families, il servizio fotografico realizzato per il calendario dell’anno 2000 di Lavazza, main sponsor della mostra. I 12 scatti riassumono il variegato panorama emerso dalla ricerca sulle “nuove famiglie” commissionata da Lavazza per indagare le forme e gli stili di vita della famiglia alle soglie del nuovo millennio. Erwitt immortala single felici e ménage à trois, l’inversione di competenze tra genitori rispetto alla consuetudine e famiglie monoparentali, matrimoni misti e coppie omosessuali, tutte – apparentemente – parimenti felici dell’equilibrio raggiunto.
Meravigliamoci infine della superba tecnica e della sensibilità compositiva di Elliott Erwitt e soffermiamoci a lungo nel tentativo di carpire la logica e i segreti di ogni fotografia in mostra.
Silvana Costa
La mostra continua a:
MUDEC – Museo delle Culture
via Tortona 56 – Milano
fino a domenica 29 marzo 2020
orari: lunedì 14.30 – 19.30
la biglietteria chiude un’ora prima
www.mudec.it
Elliott Erwitt. Family
a cura di Biba Giacchetti
progetto di allestimento Corrado Anselmi Architetto
una mostra 24 ORE Cultura
in collaborazione con SUDEST57Catalogo:
Elliott Erwitt. Family
a cura di Biba Giacchetti
24 ORE Cultura, 2019
25 x 28,7 cm, 128 pagine, 70 illustrazioni, brossura olandese con sovraccoperta
prezzo 25,00 Euro
www.24orecultura.com