Debutta allo Spazio Tertulliano il nuovo spettacolo di Teatro del Simposio: Fucking Bitch [Assenza] liberamente tratto da L’ora grigia e La chiave dell’ascensore. Un adattamento firmato da Antonello Antinolfi e Francesco Leschiera che eleva all’ennesima potenza il pathos delle due pièces di Agota Kristof.
Due diversi sguardi sul tema della violenza domestica. Due esempi di sopraffazione fisica e psicologica che si intrecciano. Il grido di dolore di due donne rinchiuse nella prigione che, in un qualche modo, hanno contribuito a realizzare. Fucking Bitch riesce ad avviluppare l’intera platea in un clima di crescente tensione, smuovendo ansie che si credevano placate dalla ragione e sollevando inaspettati interrogativi sulle dinamiche dei rapporti tra i sessi.
Uno spettacolo quasi privo di trama: un quadro abbozzato che ogni spettatore può completare attingendo alle proprie emozioni e esperienze di vita. La drammaturgia di Antinolfi e Leschiera resta aperta a mille interpretazioni – tutte egualmente angoscianti – sospendendo qualsiasi forma di giudizio, concedendo a ciascun protagonista la possibilità di addurre le proprie ragioni, finendo così per svelaci quanto labile sia il confine tra vittima e carnefice. I ruoli possono anche non essere come appaiono ma per una vittima soccombere, in fondo, non è l’unica via d’uscita possibile. Il maschio è indubbiamente in grado di prevaricare la femmina fisicamente, facendola sua grazie alla violenza o al denaro, trattandola come fucking bitch ma costei può fare appello alla fantasia per ergere un muro a protezione della propria anima. Lei riempie i momenti di solitudine tra un incontro e l’altro con sogni, illusioni e ricordi di una felicità ormai lontana. La sua voce inonda la prigione come un cinguettio e poco importa se nessuno è lì ad ascoltarla: la libertà risiede nella possibilità di urlare il proprio dolore al mondo; la tenerezza si aggrappa al ricordo del bacio dell’amato partito per la battaglia; la speranza punta sull’intervento del guardiacaccia, protettore delle creature del bosco incantato.
I protagonisti, come fiere in gabbia provate nel fisico e nello spirito, lottano per la sopravvivenza e Sonia Burgarello, affiancata da Alessandro Macchi e Matteo Ippolito, ci convince come mai prima d’ora. Attraverso il sottile gioco di parole dette ed allusioni, di scena in scena si dipana l’intricata psiche dei personaggi e mille turbamenti invadono le menti degli spettatori. Antinolfi e Leschiera intrecciano le due storie di Agota Kristof sino al punto di fonderle magistralmente l’una nell’altra. Il ritmo sincopato della narrazione è orchestrato con perizia da Francesco Leschiera, anche autore del suggestivo apparato scenografico che enfatizza la performance: le produzioni di Teatro del Simposio sono ormai sempre più connotate dalla sperimentazione di un linguaggio sofisticato che mischia recitazione, scenografie che sembrano installazioni artistiche e sonorità ricercate. Un connubio che rende raffinato il dramma, nonostante la brutalità dell’argomento trattato e il palcoscenico trasformato in un’immensa gabbia. Un connubio che trasforma Fucking Bitch [Assenza] più nella trasposizione di una seduta psicoanalitica che in uno spettacolo nel senso tradizionale del termine.
Antinolfi e Leschiera, dopo Frammenti di contemporaneità (Meno emergenze) – tratto dai testi di Martin Crimp – e il testo originale Rumori, passando attraverso la poetica rivisitazione di Zio Vanja, dimostrano una straordinaria abilità nel toccare le corde più intime dell’animo umano. Teatro del Simposio è ormai decisamente lanciato lungo un percorso in salita o, meglio, in una progressiva discesa nelle angosce di questa nostra contemporaneità.
Silvana Costa
Lo spettacolo continua:
Spazio Tertulliano
via Tertulliano 68 – Milano
fino a domenica 17 aprile 2016
orari: mercoledì-sabato 21.00; domenica 16.30
www.spaziotertulliano.itFucking Bitch
[Assenza]
liberamente tratto da L’ora grigia/La chiave dell’ascensore di Agota Kristof
drammaturgia di Antonello Antinolfi e Francesco Leschiera
regia di Francesco Leschiera
con Sonia Burgarello, Alessandro Macchi e Matteo Ippolito
scene e costumi Francesco Leschiera
luci di Luca Lombardi
elaborazioni e scelte musicali Antonello Antinolfi
assistente alla regia Giulia Pes
produzione Teatro del Simposio
http://teatrodelsimposio.wix.com/teatrodelsimposio