Gli Angeli dello sterminio

angeli-dello-sterminio-2Il viaggio di Teatro i nelle opere testoriane prosegue con l’adattamento per le scene dell’ultimo romanzo pubblicato dall’autore milanese.

Nel 1992 Longanesi dà alle stampe Gli Angeli dello sterminio di Giovanni Testori; l’autore morirà l’anno seguente, sconfitto dal cancro che lo affligge da tempo. In quest’ultima opera Testori sembra voler riversare su pagina tutto lo sconforto, il dolore, il rancore e la mancanza di speranza per il futuro che gli attraversano l’animo.
Gli Angeli dello sterminio protagonisti della vicenda sono cinquanta motociclisti che, in sella alle loro Yamaha, attraversano la città di Milano seminando morte e distruzione. Sono uomini violenti, evasi di prigione, decisi a vendicarsi della società e delle istituzioni che li hanno condannati. Per opera loro i marciapiedi sono ricoperti da strati di cadaveri sfigurati e molti palazzi sono in fiamme; solo pochi eletti sono risparmiati affinché possano annotare a futuro monito quanto sta accadendo. L’Apocalisse devasta la città così come il tumore consuma lentamente ogni energia di Testori e, per nessuno di loro, c’è speranza.
Il lungo rapporto di amore/odio tra l’artista e il capoluogo lombardo giunge qui tragicamente al capolinea. Agli albori degli anni Novanta la “Milano da Bere” è ormai avviata all’innarrestabile declino, lo sfacciato edonismo cede il passo all’undersatement ma ormai è troppo tardi: il team di magistrati di Mani pulite è già all’opera. L’incanto si è rotto, la fiducia persa e nulla sarà più come prima.
Gli Angeli dello sterminio è la produzione con cui Teatro i, anche nella Stagione 2016-2017, omaggia Giovanni Testori. Dopo il successo registrato dall’adattamento di due composizioni destinate esplicitamente alla rappresentazione teatrale, Erodiàs e Tre Lai, Renzo Martinelli si cimenta con un testo di narrativa, riscrivendolo con Francesca Garolla in forma di dialogo. L’opera certosina punta al massimo rispetto dei contenuti originari, incluse le sei pagine lasciate bianche nel volume Longanesi al fine di coinvolgere il lettore, invitandolo a sostituirsi per un attimo all’autore esausto di descrivere tanta distruzione. Un grande telo appeso su una struttura semicircolare racchiude lo spazio scenico e su di esso vengono proiettati passaggi salienti del testo originale e gli attori in scena si siedono in silenzio per lasciare al pubblico il tempo di leggere ed assimilare.
La regia di Renzo Martinelli punta a una messinscena enfatica per caricare di ulteriore pathos le parole di uno scritto denso di simbolismi. Il risultato finale purtroppo non è degno delle aspettative: esasperatamente ed omogeneamente sopra le righe finisce per far risaltare solo un’indicibile lentezza che va ben al di là dello stile narrativo di Giovanni Testori. Qui, come in altre produzioni in cui deve rinunciare alla presenza in scena di  Federica Fracassi, Martinelli pecca forse in lucidità creativa. Il ruolo femminile di Gli Angeli dello sterminio è affidato a Liliana Benini che, sin dalla comparsa in scena, appare inadatta per incarnare Madame La Flute. Il suo viso giovane e delicato, gli occhi perennemente sgranati e il costume con le calzettone bianche sino al ginocchio la fanno apparire nulla più di una bambina che infila i tacchi della mamma e gioca all’adulta. Serve molto più di ampi gesti e del sottolineare ogni singola parola per dare l’idea della tempesta interiore di una donna in contatto con il mondo paranormale. La dolcezza delle rose non basta infatti a lenire lo strazio delle visioni nefaste che all’ora del tramonto attraversano la mente di Madame La Flute, rendendola più matura e saggia di quanto la sua bellezza lasci immaginare.
Per contrasto brilla, come una stella nella notte buia, Ruggero Dondi che, in stato di grande ispirazione, dà voce e consistenza scenica agli incubi di Testori, pressoché suo coetaneo al momento in cui scrive Gli Angeli dello sterminio. Un’ideale immedesimazione per invitare il pubblico a riflettere su quanto possa mancare all’Apocalisse milanese.

Silvana Costa

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Lo spettacolo continua:
Teatro i
via Gaudenzio Ferrari 11 – Milano
fino a lunedì 29 maggio 2017
orari: lunedì /giovedì / venerdì 21.00
mercoledì / sabato19.30
domenica 17.00
www.teatroi.org

Gli Angeli dello sterminio
di Giovanni Testori
drammaturgia di Francesca Garolla, Renzo Martinelli
con Ruggero Dondi, Liliana Benini, Emanuele Turetta
luci Mattia De Pace
suono Fabio Cinicola
regia di Renzo Matinelli
produzione Teatroi
durata 50 minuti
prima nazionale