Il dosato mix di parole e canzoni racconta il difficile mestiere di essere genitori – e figli – con la speranza di aiutare il pubblico a smontare schemi consolidati da generazioni e liberarsi dalle tensioni imposte dalla società per vivere il rapporto con maggior naturalezza.
Il coraggio della verità di Martino Corti, andato in scena nel weekend del 4 e 5 luglio, ha chiuso in bellezza la rassegna estiva fACTORy32 in the Park(ing). Lo spettacolo è un altro pregevole esempio delle performance caratterizzate dalla perfetta combinazione di brani musicali e testi recitati con cui il cantautore conquista immancabilmente il pubblico presente. Si tratta di una cifra stilistica che ormai contraddistingue le esibizioni di Corti, erede – sebbene rielaborandolo in chiave personale – del teatro canzone lanciato negli anni Settanta da Sandro Luporini e Giorgio Gaber.
Il coraggio della verità è un titolo che ben sintetizza la schiettezza con cui l’artista si porge al pubblico: nessun buonismo, niente ipocrisie, niente famiglie da pubblicità o unicorni che galoppano felici sull’arcobaleno. Come nel cuore umano, anche in questi spettacoli alla rabbia si alterna la gioia, allo stress che porta all’insofferenza per tutto il genere umano subentra la tenerezza davanti al sorriso di un bambino.
È vero che si va a teatro a sentire belle storie ma a volte è piacevole anche imbattersi in chi ci fa sentire meno soli, in chi ci mette dinnanzi a uno specchio, mostrando – con un pizzico di compiaciuto cinismo – i sintomi di follia e i tocchi di poesia registrati in una giornata tipo. Un’operazione semplice e al contempo coraggiosa che smuove le emozioni più intime dello spettatore, coinvolgendolo più di un grande classico. Il coraggio della verità tuttavia riesce ad andare oltre, toccando una corda sempre molto sensibile: il rapporto genitori e figli. L’artista esplora questo complesso mondo da molteplici punti di vista, dando voce a padri e madri, bambini e adulti nel cercare di portare a galla quegli approcci sbagliati che finiscono per suscitare rancori, frustrazioni e recriminazioni. Lo spettacolo mette in luce errori comuni, alcuni compiuti per troppo amore altri per inesperienza, consapevole che una ricetta infallibile non esiste: bisogna solo sperare di non fare troppi danni.
È una rassegna degna di un manuale di psicologia quella proposta da Martino Corti che trascende il rapporto tra genitori e figli, considerandolo solo una delle tante manifestazioni della personalità dei soggetti coinvolti, coerente con il loro modo di essere. Adulti e bambini sono esseri umani che la vita fa incontrare all’interno di una stessa famiglia perciò debbono ascoltarsi, capire come relazionarsi, imparando vicendevolmente come portare avanti il proprio ruolo, sia basandosi su principi noti sia assecondando la propria psiche. Se solo si dimostra la volontà di assistere a Il coraggio della verità con la mente e il cuore spalancati, andando oltre il vittimismo che in certi passaggi sorge spontaneo, si possono intuire le intenzioni dell’altro, perdonarle, perdonarsi e – quando si ha la fortuna di avere ancora i genitori – iniziare un nuovo percorso insieme.
Una volta ancora si esce da teatro dopo uno spettacolo di Martino Corti con il cuore più leggero e il sorriso in volto anche se in questa occasione la mente lavora all’impazzata per risolvere la sfida lanciata dal palcoscenico. L’artista oltre a un attento osservatore dell’umanità e a un cantautore raffinato è un grande esperto di musica e lo dimostra nei testi della parte recitata di Il coraggio della verità, scritti assemblando passaggi di celebri canzoni italiane. Non è dunque un’assonanza casuale o un’occasionale citazione quella che sembra di cogliere mentre si ascoltano le sue parole: alla fine è proprio l’artista a svelare l’arcano concedendo la lista dei cantanti da cui ha preso a prestito le frasi. Noi ci arrendiamo ma i più tenaci – e preparati – possono attendere lo spettacolo torni in scena e cimentarsi nell’identificare ogni singolo brano.
Valentina Pescetto fondatrice e coraggiosa direttrice di fACTORy32 nell’augurare buone vacanze invita il pubblico per settembre quando le tante idee che ora le frullano per la testa prenderanno vita sul palcoscenico. Se sotto le stelle o nella sala interna saranno il clima e gli sviluppi della situazione sanitaria a deciderlo.
Silvana Costa
Lo spettacolo è andato in scena:
fACTORy32
via Watt 32 – Milano
sabato 4 e domenica 5 luglio 2020
www.factory32.it
Il coraggio della verità
di e con Martino Corti
www.martinocorti.it