Il piccolo capolavoro di Oscar Wilde, in cui l’umorismo si stempera nel romanticismo, prende vita grazie alla divertente lettura offerta da Ferdinando Bruni.
Al termine di una giornata lunga e impegnativa il Teatro Filodrammatici propone a grandi e piccini una bella storia per tornare a sorridere: Il fantasma di Canterville, uno dei più noti capolavori di Oscar Wilde. La vivace lettura del racconto, proposta da Ferdinando Bruni, conferisce vita ai personaggi e distoglie, per quasi un’ora, il pubblico di ogni età da qualsiasi altro pensiero, conducendolo per manieri stregati. Confessiamolo: leggere è un piacere ma ascoltare qualcuno che lo fa per noi è una vera coccola, una tenera regressione ai momenti dell’infanzia. Non è un caso che Bruni, lo scorso anno al debutto dello spettacolo al Teatro Elfo Puccini, abbia riscosso consensi talmente ampi da indurlo a cimentarsi, anche in questa Stagione, con nuovi grandi classici.
Perfetto erede di Oscar Wilde, Ferdinando Bruni, col fare del dandy, si presenta in scena con valigetta ventiquattrore e completo elegante, sospeso a metà via tra il lavoro alla City e una serata formale al club. Poco importa da dove arrivi o in che luogo debba andare poiché prima, come un padre premuroso, si sofferma con noi, afferra il voluminoso librone, si siede sullo scranno e dà inizio alla lettura. Ad ogni dialogo in cui s’imbatte si diverte a dar vita ai vari personaggi, giocando con la voce e la mimica, creando per ciascuna situazione l’atmosfera più appropriata. Invero, il racconto scelto si presta molto a questo tipo di narrazione: Il fantasma di Canterville è un testo breve e frizzante, incentrato sullo scontro di civiltà tra la vecchia Inghilterra, con le sue leggende secolari, l’austerità dell’aristocrazia e le catene dei suoi fantasmi, e il Nuovo Mondo, mirabilmente rappresentato dal temperamento curioso ed ottimista della famiglia Otis, intenzionata a svecchiare le abitudini del vecchio maniero della famiglia Canterville. Fantasma di sir Simon incluso.
La sorniona ironia con cui Ferdinando Bruni infarcisce molti dei passaggi della storia sottolinea le pungenti frecciate lanciate da Oscar Wilde alla borghesia americana che ha avuto modo di osservare da vicino durante i lunghi soggiorni negli Stati Uniti. L’Atlantico, a fine XIX secolo, in fondo è utile a tenere divise due civiltà che, dai tempi di George Washington e della Guerra d’Indipendenza, si guardano con sospetto e scetticismo. Sotto le mentite spoglie di un racconto di fantasmi e ragazzine dal cuore generoso si celano infatti le argute osservazioni già esposte da Wilde in forma estesa ed argomentata nel saggio Personal Impressions of America, datato 1882 ma pubblicato postumo. Al pubblico in sala però tutto ciò poco importa e ride delle smanie di pulizia di Lucretia Tappan Otis, moglie del ministro Hiram B. Otis che, a sua volta, consiglia a sir Simon un lubrificante per le sue catene arrugginite.
Silvana Costa
Lo spettacolo continua:
Teatro Filodrammatici
via Filodrammatici, 1 – Milano
fino a domenica 30ottobre 2016
orari: martedì 25, giovedì 27 e sabato 29 ottobre 21.00
mercoledì 26 e venerdì 28 ottobre 19.30
domenica 30 ottobre 16.00
www.teatrofilodrammatici.eu
Il fantasma di Canterville
la voce di Ferdinando Bruni per Oscar Wilde
produzione Teatro dell’Elfo
durata 55 minuti