Il punto C

WOW Spazio Fumetto dedica una mostra unica all’arte di Giovanna Casotto, autrice tra le più importanti esponenti del fumetto erotico italiano.
In questo piovoso debutto d’estate milanese, la mostra al WOW Spazio Fumetto fa decisamente salire la temperatura. Il punto C offre un’esaustiva panoramica sulla complessa produzione artistica di Giovanna Casotto, troppo spesso liquidata con la riduttiva definizione di “autrice di fumetti per adulti”: lo stile con cui restituisce i corpi di pin-up ed amanti è apprezzato non solamente dal pubblico – che ne ha decretato immediatamente il successo – ma anche da colleghi e tecnici del settore.
Giovanna Casotto, sin dalla giovane età si dedica alla pratica del disegno per dar forma ai mondi fantastici che tratteggia con la fantasia ma solamente in età adulta decide di trasformare questa passione in qualcosa di più, iscrivendosi ad una scuola di fumetto ove impara a riprodurre la figura umana. “Il disegno è solo una scrittura un po’ più complicata, con una trama complessa di piccoli segni che poi formano la figura. […] Io ho imparato a disegnare per necessità, per avere una comunicazione più diretta.” Sin dalla sezione introduttiva della mostra è chiaro come la sterminata fantasia di questa autrice non si limiti a concepire e restituire su carta le storie. Le fotografie che accompagnano le tavole ci mostrano come la Casotto predisponga meticolosamente i set e scelga con cura le mise da indossare quando poi si cala nei panni della modella di sé stessa, mimando movimenti e smorfie del personaggio per il bozzetto di turno. Non chiamiamo gli autoscatti selfie: il termine è troppo banale e riduttivo perché questi, che sono veri e propri strumenti di lavoro, con il passare del tempo, hanno conferito alla Casotto una crescente padronanza anche nell’uso delle apparecchiature e della tecnica fotografica tanto che, nell’ultima sezione della mostra, presenta una selezione dei suoi lavoro in veste di fotografa ritrattista. Disegnando sé stessa, la Casotto – autrice donna in un universo prettamente maschile – propone un nuovo modo di rapportarsi con il pubblico: sembra quasi che dalle pagine di Selen e Blue dialoghi con i lettori, raccontando sogni erotici e feticci che popolano la sua intimità.
La mostra è organizzata in sezioni che approfondiscono la vastità di interessi e competenze della produzione artistica di questa autrice: le ammiccanti pin-up, i fumetti erotici, la serie La Cocca, oggetti di design decorati con i suoi personaggi, gli omaggi resi da artisti suoi amici – da Milo Manara a Silver, da Lillo a Franco Saudelli – e, ancora, meravigliosi abiti ispirati alla moda degli anni Cinquanta che Giovanna Casotto cuce personalmente come avrebbe fato una brava casalinga dell’epoca.
Le pin up ammiccanti che popolano la seconda sezione della mostra, per l’attento studio sulla composizione dell’immagine e la gestualità misurata di ogni soggetto, sembrano uscite da una rivista di settant’anni fa, dimostrando quanto approfondito sia il lavoro di ricerca storica compiuto dall’autrice. I volti di queste ragazze trasmettono la stessa allegria mista a sfrontatezza delle modelle dell’epoca che, grazie al ruolo sociale di supporto ai soldati al fronte durante la Seconda Guerra Mondiale, assistono allo sdoganamento da clandestinità e censura di questo genere iconografico. La graffite, sotto la luce dei faretti, conferisce bagliori argentei alle tavole esposte; le linee pulite e la pastosità del chiaroscuro danno vita a immagini estremamente realistiche in cui il corpo femminile è riprodotto fedelmente, in tutta la sua carnalità, mentre il candore della pelle, in contrasto con il nero dei bustier, contribuisce a far risaltare la provocante tonalità jungle red scelta per labbra ed unghie. Alcune di queste pin-up non si limitano ad indossare tacchi a spillo, guanti lunghi, corsetti strizzati, reggicalze slacciati con le calze di seta che scendono morbidamente lungo la gamba ma sfoggiano una frangetta sbarazzina alla Bettie Page e, come lei, giocando con bende, corde e frustini, scivolano dolcemente da un genere all’altro, rendendo così omaggio anche al filone bondage e sadomaso.
Proprio perché la Casotto parte dalla fotografia, i corpi ritratti sono quelli di una donna vera: non si preoccupa, in fase di disegno, di sollevare i glutei o tornire le gambe, sicura che la personalità affiorante da una posa, la seduzione di un’espressione siano molto più attraenti di un corpo statuario. Il realismo della rappresentazione caratterizza anche le tavole presenti nella sezione dedicata ai fumetti erotici. L’atto sessuale è restituito in ogni sua espressione e posizione; ciascuna parte del corpo dei protagonisti è disegnato nei minimi dettagli: nessun pudore, nessun tratteggio o sfumato a nascondere, con finto pudore, i genitali. Anzi! Il sapiente uso del chiaroscuro conferisce tridimensionalità ai corpi coinvolti e pathos al singolo gesto. Ogni personaggio è attentamente caratterizzato ed il contesto è minuziosamente ricostruito; la sua narrazione non è mai piatta o banale: la sequenza delle vignette è studiata con sapienza registica, alternando campi lunghi a primi piani, per non renderla noiosa e ripetitiva. Non stentiamo a credere che Giovanna Casotto si sia rapidamente conquistata i consensi dei lettori di fumetti per adulti: osservando le sue tavole, si ha quasi l’impressione di violare l’intimità dei protagonisti e la lievità con cui inserisce nella storia le componenti di perversione le fa quasi sembrare parti necessarie di un normale percorso di ricerca del piacere.

Silvana Costa

La mostra continua:
WOW Spazio Fumetto
viale Campania 12 – Milano
fino a domenica 14 settembre 2014
orari martedì – venerdì – 15.00 – 19.00; sabato e domenica 15.00 – 20.00
chiuso in agosto
www.museowow.it
 
Il punto C
Giovanna Casotto & i suoi amici
a cura di Luca Raffaelli, Raffaella Aragosa
per WOW Spazio Fumetto Luca Bertuzzi, Alberto Brambilla
grafica Laura Ritorto
v.m. anni 18