Silvio Orlando è l’emozionante protagonista dell’ultima pièce teatrale scritta da Lucia Calamaro per dare visibilità allo stigma della solitudine sociale che si insinua in contesti famigliari insospettabili.
Torna in scena a Milano, questa volta al Teatro Franco Parenti sino a domenica 17 novembre, Si nota all’imbrunire (Solitudine da paese spopolato), uno spaccato di vita famigliare scritto e diretto da Lucia Calamaro.
Silvio (Silvio Orlando) è un medico condotto che da qualche anno ha lasciato Napoli, sua città natale, per trasferirsi al Nord, in uno di quei piccoli paesini di campagna dove ci si conosce tutti. È il suo compleanno e la sera prima sono arrivati i tre figli e il fratello Roberto che si fermeranno anche il giorno seguente per commemorare l’anniversario della morte dell’adorata moglie.
Finalmente ci si ritrova insieme e si può scoprire come procedono le bislacche carriere dei figli: la poetessa Alice (Alice Rendini) sempre pronta ad appuntare i versi quando si palesa l’ispirazione, Maria (Maria Laura Rondanini) di professione dottoressa e Vincenzo (Vincenzo Nemolato) occupato nel commercio dei diritti di emissione dei paesi del terzo mondo. Le origini napoletane e il ceto medio-alto che connotano i protagonisti portano in scena quelle deliziose formalità d’altri tempi che tuttavia non bastano a renderli immuni da sani momenti d’ira che Roberto (Roberto Nobile) tenta di sedare con dotte citazioni. Passato lo slancio affettivo e la curiosità iniziali emergono infatti gelosie, malumori e conflitti; la voce si alza progressivamente e poi, d’improvviso, piomba quel silenzio che fa più male di mille parole.
Silvio è il primo degli insofferenti: gli pesa vedere tutte queste persone fugare la sua quiete domestica, correggergli la postura e contestare le abitudini sviluppate negli ultimi anni, da quando, con la vedovanza, si è ritrovato solo. D’altronde, sin dalle prime batture, mentre attende che gli ospiti si sveglino, egli ci tiene a specificare “Mi sono abituato all’assenza, al silenzio, le presenze mi ingombrano mannaggia. Magari è solo una questione di allenamento. È che a stare soli si diventa cauti, attenti, diffidenti… essere socievole è terribilmente faticoso”. Un eremitaggio enfatizzato sino a diventare un vero e proprio disturbo patologico denominato “solitudine sociale”. Lucia Calamaro, forte degli studi presentati dagli specialisti un paio di anni fa nell’ambito dell’annuale conferenza della American Psychological Association, vuole creare consapevolezza nel pubblico su questa nuova malattia che l’ha toccata in prima persona.
È sempre una gioia assistere alle performance teatrali di Silvio Orlando che per l’occasione si trasfigura, mostrandosi insicuro e indifeso, in balia di una famiglia che più che comprenderlo lo travolge. Confuso si abbandona a lunghi monologhi offrendo un’emozionante prova d’attore che, da sola, vale la serata a teatro: la modulazione della voce, la mimica e un briciolo d’improvvisazione arrivano diretti al cuore degli spettatori dove depositano il messaggio dell’autrice. Le parti corali di Si nota all’imbrunire al confronto scorrono monotone e un pizzico noiose.
La regia di Lucia Calamaro si sviluppa con la stessa cadenza dell’esposizione di una relazione scientifica e anche i litigi, sedati sul nascere, risultano privi di brio. Va spezzata invece una lancia a favore di Roberto Crea, il progettista di una scenografia che con i suoi giochi di trasparenze – sapientemente valorizzati dalle luci di Umile Vainieri – sembra alludere ai tentativi di Silvio di non svelare sino in fondo i pensieri in corso, di mostrare falso interesse verso il prossimo e chiudersi di scatto in solitudine dando forma a un apparente altalenare d’umore.
Silvana Costa
Lo spettacolo continua:
Teatro Franco Parenti – Sala Grande
via Pier Lombardo, 14 – Milano
fino a domenica 17 novembre 2019
www.teatrofrancoparenti.itSi nota all’imbrunire
(Solitudine da paese spopolato)
testo e regia Lucia Calamaro
con Silvio Orlando
e con Vincenzo Nemolato, Roberto Nobile, Alice Rendini, Maria Laura Rondanini
scene Roberto Crea
costumi Ornella e Marina Campanale
luci Umile Vainieri
produzione Cardellino srl in coproduzione con Teatro Stabile dell’Umbria
in collaborazione con Napoli Teatro Festival Italia
durata 2 ore e 10 minuti compreso intervallo