Immacolata Concezione

Debutta a Milano il nuovo appassionante lavoro di Vucciria Teatro, vincitore dell’edizione 2017 del festival Teatri del Sacro. Storie di dolore e passione si intrecciano in un bordello siciliano alle soglie della Grande Guerra.

Quanto vale la vita di una donna?
Nulla a giudicare dai continui reportage di femminicidi che compaiono oggigiorno nelle pagine di cronaca.
Una capra gravida nella Sicilia alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale.
Lo scambio può sembrare avvilente, eppure, in quell’economia contadina, una capra prossima al parto ha il potere di salvare dalla fame un’intera famiglia e il cucciolo in arrivo offre la prospettiva di mettere in piedi un piccolo allevamento. Il destino della figlia in cambio della vita di tutti gli altri componenti del nucleo famigliare: un valore immane.
Concetta, ragazza prosperosa come le statue primitive rappresentanti la Madre Terra, munita di guinzaglio e campanaccio come una capra, viene trascinata nuda dal padre sino al cospetto di Anna, la tenutaria del bordello del paese. La verginità della giovane non è qualità sufficiente a rendere lo scambio appetibile: le “signorine” che lavorano per Anna devono dimostrare eleganza, esperienza e obbedienza alle severe regole della “casa”. Sarà il tempo a rivelare le doti nascoste di Concetta e mostrare se il baratto debba considerarsi definitivo piuttosto che annullato.
Inizia così Immacolata Concezione lo spettacolo firmato da Joele Anastasi – anima e fondatore con Enrico Sortino di Vucciria Teatro – al suo debutto milanese sul palco del Teatro Filodrammatici, già vincitore della quinta edizione della rassegna Teatri del Sacro.
Concetta si rivela sin da subito una risorsa fondamentale per gli affari di Anna: i clienti, dal ricco don Saro al fruttivendolo, fanno la fila per godere delle sue prestazioni. Quali queste siano non è dato saperlo perché “le signorine non parlano dei clienti con gli altri clienti o con le altre signorine”. Concetta si mostra sempre sorridente con tutti, svolgendo il suo lavoro così come una capra fa quanto il padrone si aspetta da lei. Poi però l’arrivo al bordello di Turi (Alessandro Lui encomiabile ad attraversare tutte le sfumature che cuore umano può conoscere) cambia tutto: la ragazza prende consapevolezza della propria persona, rivendica i propri diritti e, in questa lotta, trascina tutti con sé. Dal passato dei personaggi che le gravitano intorno emerge l’eco di vecchi amori sopiti per dovere familiare, di pesanti rinunce  e nulla sarà più come prima.
Joele Anastasi autore del testo – a partire da un’idea di Federica Carruba Toscano – oltre che regista di Immacolata Concezione porta in scena il dirompente potere di un’anima nobile. Senza tante parole ma con il candore delle sue riflessioni, la docile sottomissione e la forza di un sorriso dolcissimo Concetta fa breccia nel cuore degli uomini del paese, ottiene la solidarietà delle donne e conquista l’affetto del pubblico. Lì, nella camera del bordello abilmente ricreata sul palcoscenico da Giulio Villaggio, presente e passato, sacro e profano, dramma e poesia, amore e sofferenza si intrecciano saldamente tra loro così come accade nella commovente leggenda del pescatore Colapesce innamorato della figlia del re.
Il gioco di luci di Martin Palma e le musiche originali di Davide Paciolla rendono fluido il passaggio da momenti intimi a numeri collettivi degni di uno spettacolo musicale, dalla penombra della camera  di Concetta alla luce della piazza dove i ragazzi si riuniscono per sbirciarne dalle persiane socchiuse le forme prorompenti della ragazza e dove gli uomini discutono dell’imminente entrata in guerra.
In una società rigida e composta, dove anche un bordello dispone di un severo regolamento, le persone sono indotte a celare i tumulti dell’animo dietro a una maschera e recitare la propria parte. Ecco allora che il corpo nudo di Concetta (Federica Carruba Toscano strepitosa ed emozionate), troppo innocente e indifeso, viene rivestito e adornato di paramenti consoni alla nuova professione mentre, come sovente accade nelle produzioni di Vuccirìa Teatro, altri personaggi subiscono sorte opposta: vengono spogliati facendo emergere la loro vera natura. Una natura bestiale che li spinge a pascolare sul palco come capre che si nutrono di ogni erba che trovano sul cammino. Accade anche che, a sottolineare il passaggio di proprietà di Concetta, il padre (il camaleontico Joele Anastasi) abbandoni i mesti abiti da pastore per lasciarsi vestire delle calze di seta e della camicetta candida di donna Anna.
Anastasi e Carruba Toscano danno vita a due iconici ritratti femminili, due personaggi complementari che traggono forza l’uno dall’altro riuscendo a perdonare le proprie debolezze e dare un senso definitivo alla loro vita. Loro insegnano agli uomini del paese – incluso il parroco – quando sia il momento di gettare la maschera che impedisce il naturale fluire della personalità; come doni più felicità il profumo di mandarino sulla pelle che tutti i possedimenti di don Saro. Lì, nel posto di lavoro per antonomasia più mortificante per la donna, sono proprio le “signorine” a dare al mondo una grande lezione di professionalità e umanità. È anche questo il miracolo che Concetta compie mentre il pubblico in sala si emoziona e si commuove, sospeso tra una novella neorealista e un’agiografia.

Silvana Costa

 

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Filodrammatici
via Filodrammatici, 1 – Milano

5 – 7 aprile 2018
www.teatrofilodrammatici.eu
 
Immacolata Concezione
da un’idea di Federica Carruba Toscano 
drammaturgia e regia Joele Anastasi
con Federica Carruba Toscano, Alessandro Lui, Enrico Sortino, Joele Anastasi, Ivano Picciallo
scene e costumi Giulio Villaggio
light designer Martin Palma
musica originale Davide Paciolla
testo musica originale Federica Carruba Toscano
aiuto regia Nathalie Cariolle
contributo drammaturgico Alessandro Lui
foto Dalila Romeo
video e graphic designer Giuseppe Cardaci
scenotecnica 2C Arte
opere di cartapesta Ilaria Sartini
produzione  Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini 
coproduzione Vuccirìa Teatro
prima milanese
spettacolo vincitore di Teatri del Sacro V
www.vucciriateatro.com