In occasione di Photofestival le metafisiche Fotofanie di Italo Zannier conquistano gli austeri ambienti della Casa Museo Boschi Di Stefano e instaurano un dialogo con le opere d’arte e gli arredi ivi esposti.
Italo Zannier è un importante punto di riferimento per la fotografia italiana, non solamente in virtù di una carriera di fotografo lunga oltre mezzo secolo, iniziata nel secondo Dopoguerra aderendo al movimento neorealista. Zannier da sempre si prodiga per promuovere la fotografia quale invenzione emblematica della modernità, quale espressione artistica a pieno titolo, non vassalla della pittura e della scultura, e lo fa utilizzando ogni strumento in suo possesso: insegnando all’università, curando mostre piuttosto che pubblicando decine di volumi di storia e critica della fotografia italiana.
Sabato 9 giugno Italo Zannier festeggia il giorno del suo ottantaseiesimo compleanno con l’inaugurazione della mostra milanese Fotofanie alla Casa Museo Boschi Di Stefano. Non si tratta di un’imponente retrospettiva ma di un’esposizione dallo spirito lieve che dimostra come il Maestro non abbia per nulla appeso la macchina al chiodo ma continui tutt’ora a divertirsi fotografando per piacere ciò che cattura la sua attenzione. Zannier ha vissuto i passaggi fondamentali della tecnica, dall’analogico al digitale – in realtà lui preferisce utilizzare i termini fotografia chimica ed elettronica – dal bianco e nero al colore, cogliendo con entusiasmo le potenzialità di ogni singola innovazione. Per esempio, egli porta sempre con sé, nella tasca della giacca, una piccola macchina digitale che estrae ogniqualvolta il suo sguardo incrocia qualcosa di interessante: nascono così le fotofanie.
Delle migliaia di immagini immagazzinate nella memory card della sua Sony nel triennio 2014/17 Zannier ne ha selezionate quattrocento cui conferire l’onore di essere trasformate in fotografie, stampandole in copia unica e condividendole con il pubblico. Centonove fotofanie-trasformatesi-in-fotografie sono esposte a Milano, sino al 30 giugno, alla Casa Museo Boschi Di Stefano, intercalate ai preziosi dipinti della collezione o disposte nei locali nella ex scuola di ceramica di Marieda Di Stefano. Nove sono le sezioni in cui si articola il percorso di visita: Frammenti, Oggetti, Dal treno, Natura, Luoghi dell’anima, Vetrine, Europa, Ritratti e Autoritratti.
Le fotofanie, sebbene protagoniste di un evento dai toni formali, sovente hanno titoli vaghi, più spesso solo la data di realizzazione: come un bel tramonto non si spiegano, si osservano e basta. In ogni immagine – formalmente perfetta e di alta definizione – il soggetto, la luce e la casualità della scena trasmettono al pubblico la gioia di condividere l’attimo e il piacere di meravigliarsi di Italo Zannier. È il sole che fa brillare come gemme preziose le foglie de L’albero di Laura nel giardino alla Giudecca, è un paesaggio immortalato dal finestrino del treno, è La luna a Wiener Neustadt (Vienna), verso il Natale oppure una semplice bacheca zeppa di annunci. Il Maestro, come un folletto, si diverte a giocare con la propria ombra o a catturare con destrezza il guizzo luminoso del flash della macchina fotografica: un approccio minimalista e ludico che conquista le persone in visita. Stampare la fotofania in grande formato e firmarla sul lato, a guisa di una tela a olio, completa il divertissement concepito dall’autore, trasfigurando e nobilitando elementi semplici, quasi banali, come lo spigolo di un gradino, Una fetta di zucchina e i meno prosaici Rifiuti in casa. E il “mochio”… (ma, “mocio”) che, posato compostamente al muro, sembra un’opera d’arte contemporanea, un po’ come Pipì di fotografo, la scultura creata da Italo Zannier appositamente per la mostra strizzando l’occhio a Piero Manzoni.
Auguri Maestro!
Silvana Costa
La mostra continua:
Casa Museo Boschi Di Stefano
via Jan 15- Milano
fino a martedì 31 luglio 2018
orari da martedì a domenica 10-18
lunedì chiuso
ingresso libero
www.comunedimilano.it/casaboschi
Fotofanie
109 Fotografie di Italo Zannier
a cura di Andrea Tomasetig
concept allestimento e progetto grafico Cristiana Vannini
con Alessandra Spaltini
allestimento Italo Zannier
con Anna Chiara D’Aloja, Silvia Faravelli, Maria Chiara Ghilardi
contributi multimediali Saverio Lombardi Vallauri
con Ludovica Mangini
promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano
realizzata dalla Casa Museo Boschi Di Stefano
in collaborazione con il Municipio 3, la Fondazione Boschi Di Stefano
aperta grazie alla presenza dei volontari del Touring Club ItalianoL’esposizione è inserita nel palinsesto di Photofestival
Catalogo:
testi di Maria Fratelli, Italo Zannier, Andrea Tomasetig, Stefano Salis, Silvia Paoli
design grafico Leo Guerra