Quelli di Grock conquistano il pubblico con l’entusiasmante rilettura di una delle più celebri commedie goldoniane.
La storica coppia Valeria Cavalli-Claudio Intropido, cuore creativo della compagnia Quelli di Grock, in questa Stagione 2015-16 si confronta con il capolavoro di un grande protagonista della storia del teatro: Carlo Goldoni. La bottega del caffè, una commedia in tre atti datata 1750, nell’adattamento di Valeria Cavalli trova nuovi spunti narrativi che la rendono più attuale che mai. Una commedia che diverte il pubblico a suon di musica e risate ma che lo congeda con l’amaro in bocca: il testo affronta la tematica della dipendenza dal gioco d’azzardo e, per quanto lieto possa essere il finale, restano comunque a terra i cocci delle vite segnate indelebilmente da tale esperienza.
Lo spettacolo si presenta come un’opera corale dove i destini dei giocatori Eugenio e Flaminio si intrecciano con quelli di Pandolfo che offre loro “credito illimitato”, dove scopriamo punti in comune tra le biografie della dolce Vittoria, di Placida alla disperata ricerca del marito e di Lisaura, la ballerina che si esibisce nel locale; a costoro si aggiunge il pettegolo Don Marzio che si diletta ad intrattenere il pubblico e gli avventori della bottega del saggio Ridolfo.
Preziosi come i chicchi di caffè e i semi di cacao a metà XXVIII secolo, i beni di Eugenio – inclusi i gioielli della moglie – sono posti in vendita per racimolare le monete sonanti da lanciare sul tavolo da gioco ad ogni nuovo giro di carte. Ridolfo e il suo garzone Trappola ne hanno visti molti come lui avvicendarsi nella bottega ove danno fondo a ogni bene di famiglia e sono consapevoli che nessun saggio ammonimento potrà farli desistere dalla smania di sfidare il campione di turno. Il forte messaggio morale de La bottega del caffè consente di considerare lo spettacolo come un trait d’union tra le storie immortali e i testi originali indirizzati a ragazzi e bambini scritti da Valeria Cavalli e Claudio Intropido. Sono ugualmente drammatiche la dipendenza da gioco manifestata da Eugenio e Flaminio e l’anoressia di Alice, la protagonista di Quasi perfetta: tutti e tre cercano l’attenzione di chi li circonda e un posto nel mondo facendo ricorso a comportamenti estremi che finiscono per minare la serenità loro e di chi li ama. È forse l’amore – quello egoistico per sé stessi più che quello per le persone con cui si condivide il percorso di vita – la chiave del riscatto?
Quelli di Grock si erano già confrontati con La bottega del caffè una dozzina di anni fa, portando in scena uno spettacolo dalle tinte estremamente drammatiche, diretto da Claudio Intropido e Claudio Orlandini. Questa volta, grazie al lieve tocco di Valeria Cavalli ci troviamo al cospetto di una commedia che ben incarna lo stile surreale ed onirico delle produzioni recenti di Quelli di Grock, espresso ai massimi livelli dal gruppo di attori in scena: Gaetano Callegaro, Pietro De Pascalis, Jacopo Fracasso, Cristina Liparoto, Andrea Robbiano, Roberta Rovelli, Simone Severgnini, Daniele Turconi, Debora Virello. Come in uno dei café-chantant in voga a Parigi nell’Ottocento, tutti i protagonisti della storia si esibiscono o turno in numeri musicali dove – analogamente allo sviluppo della trama dello spettacolo – il brio iniziale abbandona il campo alla mestizia. Non resta immune nemmeno l’ode alla cioccolata intessuta da Lisaura. A differenza de Le donne gelose, applaudito alcune settimane fa al Piccolo (leggi la recensione), La bottega del caffè è scritta in italiano, lasciando solamente a Lisaura – di estrazione sociale chiaramente inferiore a quella degli altri personaggi in scena – la consuetudine di esprimersi in veneziano. In realtà, i tanti dialetti della penisola affascinano Goldoni e la coppia di registi asseconda questo interesse dell’autore facendo emergere la napoletanità di Don Marzio marcando la musicalità della cadenza partenopea ad ogni pettegolezzo che condivide con il pubblico. Anche in questa produzione di Quelli di Grock le musiche di Gipo Gurrado unitamente ai costumi, firmati per l’occasione da Anna Bertolotti, si confermano arma vincente per conquistare il pubblico in sala, elementi strategici imprescindibili per dar vita ad un mondo fantastico, sospeso tra fantasia e realtà.
Venite dunque anche voi a La bottega del caffè: non resterete delusi.
Silvana Costa
Lo spettacolo continua:
Teatro Leonardo Da Vinci
Via Ampère, 1 – Milano
fino a venerdì 1 gennaio 2016
orari: martedì – sabato 20.30; domenica 16.00
lunedì riposo
www.mtmteatro.itLa bottega del caffè
da Carlo Goldoni
adattamento Valeria Cavalli
regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido
con Gaetano Callegaro, Pietro De Pascalis, Jacopo Fracasso, Cristina Liparoto, Andrea Robbiano, Roberta Rovelli, Simone Severgnini, Daniele Turconi, Debora Virello
costumi Anna Bertolotti
assistente scene e costumi Alessandra Faienza
trucco Beatrice Cammarata
scene e disegno luci Claudio Intropido
musiche Gipo Gurrado
esecutori Khora Quartet (Luca Campioni – violino, Andrea Aloisi – violino, F. Saverio Gliozzi – violoncello, Simone Rossetti Bazzaro – viola)
produzione Manifatture Teatrali Milanesi
durata 120 minuti
prima nazionale
www.quellidigrock.it