Il potere consolatorio della parola è al centro de La casa degli spiriti, la messinscena del celeberrimo romanzo di Isabel Allende curata e diretta da Corrado Accordino, in scena al Teatro Franco Parenti di Milano fino a mercoledì 21 luglio.
Le parole di Esteban Trueba per rivendicare il proprio ruolo nella famiglia e nella società.
Le urla di dolore di Alba, torturata dai militari per estorcerle il nascondiglio di Miguel, e le parole pronunciate sottovoce, tra sé e sé, per farsi forza e non cedere.
Le parole taciute di Clara che, traumatizzata dalla morte della sorella, si chiude in un silenzio decennale e quelle scritte, con cui riempie le pagine di numerosi quaderni, che anni dopo le permettono di instaurare un dialogo a distanza con la nipote abbandonata troppo presto.
I sussurri degli spiriti che si presentano in casa per stabilire un contatto con il mondo dei vivi.
Sono molte le forme che assume la parola ne La casa degli spiriti, un romanzo che da un lato vede la presenza costante e severa – a tratti sino ai limiti della crudeltà – di Esteban Trueba e dall’altro si connota come un’epopea matriarcale.
Silvia Giulia Mendola esce dalla penombra in cui galleggia il palcoscenico, sospeso tra il tempo presente e quello della memoria, calata nei panni alternativamente di Clara, la moglie di Esteban, della figlia Blanca o della nipote Alba. Tre generazioni di donne forti ed emancipate alla ricerca della propria via per la felicità e l’amore sono testimoni di oltre mezzo secolo di storia cilena: la Repubblica presidenziale, il terremoto del 1960, la crisi economica, il golpe e la dittatura di Pinochet. Tre donne che l’attrice evoca mischiando i piani narrativi, andando avanti e indietro nel tempo e nelle vicende della famiglia Trueba.
La storia parte dal presente: Alba è in mano ai militari e per resistere al dolore fisico e psicologico delle loro torture si rifugia col pensiero in seno alla propria famiglia. Qui le figure che più di tutte ne hanno segnato la storia personale si materializzano e narrano delle battaglie combattute per preservare la propria libertà.
Silvia Giulia Mendola in questa vorticosa girandola di personaggi reali e presenze magiche non è sola: al suo fianco Linda Messerklinger in un ruolo molto più complesso di quanto riassunto in locandina dalla dicitura “voce dal vivo”. A lei spetta, è vero, il compito di dar voce ai militari che interrogano Alba, con un fare che li colloca tra incubo e realtà, scatenando con le loro domande pressanti il flusso di pensieri e ricordi. A lei spetta tuttavia anche sottolineare con suoni, musica e canzoni lo stato d’animo del momento, amplificare le emozioni trasmesse da Silvia Giulia Mendola al pubblico: ne riempie i silenzi, ne acutizza i drammi e si unisce alle esternazioni gioiose.
Purtroppo la componente sonora è fonte di problemi per questo allestimento di La casa degli spiriti al Teatro Parenti: talvolta c’è un’effettiva difficolta a udire le battute pronunciate da Silvia Giulia Mendola con un filo di voce dal fondo del palcoscenico, in altri passaggi le parole sono coperte dalla musica. È un peccato per quanto l’inconveniente guasti solo tangenzialmente il godimento dello spettacolo.
Molte persone infatti andranno come noi a teatro attratte dall’idea di vedere l’ennesima riduzione del romanzo sulla famiglia Trueba e difficilmente resteranno deluse da questa versione firmata da Corrado Accordino poiché non tradisce la storia, rispettandone i personaggi le tappe fondamentali. Alcune parti del monologo sono tratte direttamente dall’edizione edita da Feltrinelli e a molti farà piacere trovare quei passaggi che tanto colpiscono durante la lettura – rimasti scolpiti nella memoria – declamati da una Silvia Giulia Mendola totalmente immedesima nella parte. Anzi in quattro parti.
Silvana Costa
Lo spettacolo continua:
Teatro Franco Parenti – Sala AcomeA
via Pier Lombardo, 14 – Milano
fino a mercoledì 21 luglio 2021
orari: martedì-domenica 19.30
www.teatrofrancoparenti.itLa casa degli spiriti
di Isabel Allende
drammaturgia e regia Corrado Accordino
con Silvia Giulia Mendola
musiche originali Mimosa Campironi
voce dal vivo Linda Messerklinger
aiuto regia Valentina Paiano
costumi Elisa Bianchini
produzione Compagnia Teatro Binario 7
in collaborazione con PianoinBilico