La città degli specchi

Sullo sfondo di una città quasi invisibile, un uomo ricerca la sua storia, inseguendo il passato o le sue possibili alternative. Ma in quest’ossessione, alla fine qualcosa emerge. Il passato e il presente sono delle semplici ipotesi, ciò che crediamo vero non lo è mai fino in fondo.

Durante il semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea, il Comune di Milano, sotto l’egida di Milano Cuore d’Europa, promuove una serie di iniziative volte a valorizzare il ruolo della città come polo culturale europeo. Nel fitto calendario di mostre, spettacoli, incontri ed eventi in programma si inserisce anche un breve monologo andato in scena allo Spazio Tertulliano durante l’ultimo fine settimana di ottobre: La città degli specchi, scritto da Antonello Antinolfi, diretto ed interpretato da Francesco Leschiera.
Milano è protagonista indiscussa, insieme alla nebbia che caratterizza le giornate dei mesi più freddi e avvolge col suo manto ogni cosa, confondendo le forme e rendendo democraticamente grigia ogni cosa. Quando in inverno alla nebbia si uniscono anche freddo e gelo, gli spostamenti diventano difficili, finendo per tenere in ostaggio per lunghe, interminabili ore le vite dei viaggiatori. Impossibilitato a partire, il protagonista de La città degli specchi vagabonda per le vie di Milano, riflettendo su questa bizzarra condizione quando avviene l’incontro/scontro con una ciclista sorridente. Il sorriso di costei è sincero, rivolto a lui, o di pura circostanza? La ragazza gli ha sorriso davvero o è uno scherzo della nebbia che impasta i tratti del viso in una maschera irreale? Allo stesso modo, inanellando considerazioni sulle convenzioni sociali, passato e presente si confondono in un gioco di specchi, facendo compiere all’uomo un viaggio a ritroso sino al 1987, ai tempi della “Milano da bere” quando in discoteca si incontravano assessori e ministri circondati da ragazze che accarezzano i loro capelli unti, quando le donne si tingevano la bocca con rossetti brillanti e indossavano, sotto gli abiti, spalline che conferivano loro un aspetto marziale. Tanta opulenza, come avremmo realizzato anni dopo, altro non è che l’inizio del declino sociale ed economico, con conseguenze che si trascinano sino al giorno d’oggi e minando il futuro.
Il testo di Antinolfi in realtà non sembra voler moraleggiare su quel periodo storico quanto andare oltre, proponendo una riflessione generale sulle motivazioni che inducono l’essere umano a compiere certe scelte, nell’indifferenza di quanto le sue azioni possano incidere sull’equilibrio complessivo della società di cui è parte integrante. La data scelta per l’approdo temporale di questa regressione temporale non è casuale: nel 1987 il Comune di Milano ha attuato Due ruote è bello, un’iniziativa che mette a disposizione gratuita dei cittadini ben cinquecento biciclette gialle per un mese.  Tempo una giornata ed il numero delle biciclette in circolazione è dimezzato – le restanti spariscono di lì a poco – a dimostrazione dello scarso senso civico imperante, preludio di una crisi morale e di valori che sarebbe sfociata nella decadenza che viviamo a tutt’ora. Ecco allora che La Luna è una lampadina (1964), colonna sonora allo spettacolo, diventa un monito a non farci abbagliare dalla luce, attendendo invano che qualcuno accolga le nostre richieste, perchè poi, quando anche l’ultimo tram è passato, come canta Enzo Jannacci,  « me tocca andaa a caa a pee».
È lodevole il lavoro introspettivo sull’Uomo compiuto da La città degli specchi, e interessanti gli spunti di riflessione proposti ma è solamente grazie alla presenza sul palco di Walter Bagnato – che esegue le musiche dal vivo e, all’occorrenza, funge da spalla a Francesco Leschiera – che lo spettacolo non risulta stucchevole e monotono come spesso accade con i monologhi.

Silvana Costa


promo dello spettacolo

Lo spettacolo è andato in scena:
Spazio Tertulliano
via Tertulliano 68 – Milano
dal 24 al 26 ottobre 2014
www.spaziotertulliano.it
 
La città degli specchi
di Antonello Antinolfi
diretto ed interpretato da Francesco Leschiera
musiche dal vivo di Walter Bagnato
assistente alla regia Alessandro Macchi
scene e costumi di Ilaria Parente
luci di Luna Mariotti
produzione Teatro del Simposio

prossimi spettacoli in programma:
http://www.artalks.net/passione-teatro/#more-3162