La collezione Castellani tra storia e moda

La nuova mostra della Fondazione Luigi Rovati racconta della straordinaria serie di reperti antichi collezionati dalla famiglia Castellani e di come questi abbiano ispirato le creazioni della loro bottega orafa.

La Fondazione Luigi Rovati ha una volta ancora modificato l’allestimento della collezione permanente di reperti etruschi per porre i propri pezzi in dialogo con la nuova mostra, Tesori etruschi. La collezione Castellani tra storia e moda, visitabile fino a domenica 3 marzo.
La mostra, a cura di Giuseppe Sassatelli, Giulio Paolucci e Valentino Nizzo, nasce dalla sinergia tra la Fondazione e il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia di Roma che nel 1919 riceve in donazione la collezione di antichità della famiglia Castellani.
Fortunato Pio Castellani nel 1814 apre un laboratorio orafo nella centralissima via del corso a Roma, sua la tecnica per riprodurre l’oro dalle tonalità chiare tipiche dei gioielli etruschi di cui, in seguito, prende a imitarne pure le forme e i motivi decorativi. L’attività è portata avanti dai figli Alessandro e Augusto raggiungendo picchi di grande eccellenza e le creazioni del laboratorio nell’innovativo “stile degli antichi”, raffinate e originali per l’epoca, sono contese dalle gran dame della nobiltà romana e non solo. Al Piano Nobile del Palazzo, nella sezione IV – Le oreficerie, sono esposti, gli uni di fianco agli altri e quasi indistinguibili tra loro, gioielli rinvenuti nel corso di scavi archeologici ed esemplari del repertorio Castellani di “oreficeria archeologica italiana”. Nelle vetrine circostanti sono collocati alabastron antropomorfi e balsamari che riproducono le fattezze di animali a rappresentare nella sezione III – La vita femminile un altro imprescindibile alleato della bellezza femminile: i cosmetici.
La bottega Castellani nasce ed espande la propria fama in un periodo di importanti campagne di scavo in Italia, alla ricerca delle vestigia delle popolazioni etrusche e italiche e il Lazio è un giacimento apparentemente inesauribile di reperti. Alessandro Castellani è un abile mercante d’arte mentre Augusto, il fratello, tra i numerosi incarichi pubblici ricoperti annovera anche la direzione dei Musei Capitolini e il suo studio si presenta a inizio Novecento agli occhi dei visitatori come un autentico museo. L’ultima sezione della mostra, VI – La famiglia Castellani, offre immagini d’epoca dello studio di Augusto in piazza di Trevi, luogo d’incontro per archeologi, mercanti e membri della buona società romana dove gli oggetti sono disposti senza alcun criterio tipologico, stilistico o cronologico ma destinati semplicemente a impressionare l’osservatore di turno. L’allestimento della sala mira dunque a riprodurre gli ambienti delle fotografie in bianco e nero proponendo pareti ricoperte da pannelli blu cobalto su cui sono tracciate in oro le sagome dei mobili e dei preziosi oggetti sopra collocativi e alle sagome campite corrispondono gli strepitosi pezzi di vasellame giunti in prestito a Milano ed esposti nelle teche.
Oltre ottanta splendidi oggetti della collezione Castellani sono attualmente distribuiti nelle sale del severo Palazzo ottocentesco sede della Fondazione Luigi Rovati. Il percorso di visita, a differenza che nello studio di Augusto, è qui articolato in sei sezioni, tutte parimenti sorprendenti per l’alta qualità di opere e gioielli presenti. La sezione II – Le produzioni mediterranee offre una panoramica sulla perimetrazione temporale e geografica della mostra esponendo manufatti realizzati tra il VII e il V secolo a.C. nei Paesi affacciati sul Mediterraneo, in particolare in Grecia e Magna Grecia, giunti in Italia Centrale attraverso i fitti scambi mercantili marittimi. La sezione ospita esemplari di anfore, crateri e oinochoe di lusso tra cui una stupenda anfora-psykter del VI secolo a.C. raffigurante il giudizio di Paride, rinvenuta a Cerveteri ma realizzata verosimilmente a Rhegion, l’odierna Reggio Calabria. Pezzi che esportano, insieme alle merci ivi contenute, le tecniche decorative e i miti delle terre d’origine: nella sezione V – Dèi ed eroi fa infatti bella mostra di sé un’hydria a figure nere raffigurante il ratto di Europa, rinvenuta anch’essa a Cerveteri ma questa volta gli storici ritengono sia stata realizzata da un gruppo di artigiani di origine ionica attivi in Etruria. Altri soggetti del vasellame e delle statue in bronzo della sezione raffigurano la fuga di Ulisse dall’antro di Polifemo, le dodici fatiche di Ercole e divinità quali Apollo, Atena e Poseidone.
Il piano interrato, plasmato dall’architetto Cucinella a riprodurre l’architettura delle tombe etrusche, come uno scrigno si schiude per i visitatori a mostrare I capolavori della collezione Castellani, selezionati e accostati senza una linea tematica precisa ma, come accade nello studio di piazza di Trevi, solo per il piacere di stupire. Capolavori come il calice in bronzo sorretto da cariatidi (VII secolo a.C.), pregevole esempio dell’abilità raggiunta dagli etruschi nella lavorazione dei metalli, o la cista (IV-III secolo a.C.) – anch’essa in bronzo – decorata con figure mitologiche e un coperchio sormontato da due lottatori. L’occhio cade quindi su un cratere attribuito al pittore della Patera (IV secolo a.C.) con le volute ingentilite da volti femminili, poi sull’ancor più prezioso cratere attribuito al pittore Naucratis (VI secolo a.C.) dalle grandi dimensioni e proveniente da Sparta, sull’anfora in ceramica argentata (III secolo a.C.), sull’anfora attribuita al pittore British Museum Nikosthenes decorata su un lato da una chimera e sull’altro da Pegaso e sulla collana in oro con pendenti ad anforette (metà XIX secolo) creata dalla bottega Castellani.
Tesori etruschi. La collezione Castellani tra storia e moda è varia sia per le tipologie dei pezzi selezionati sia per le tecniche decorative utilizzate, dalle figure nere alle più eleganti figure rosse, dalla ceramica al bronzo all’oro, dal vasellame alla scultura, a proporre un tuffo nell’evoluzione delle tecniche artistiche e decorative nel bacino del Mediterraneo attraverso esemplari di indiscussa bellezza. Non sorprende dunque che Sergio Mattarella abbia conferito alla mostra la Medaglia del Presidente della Repubblica, un riconoscimento attribuito a iniziative ritenute di particolare interesse culturale, scientifico, artistico, sportivo o sociale.
Va segnalato infine che la Fondazione Luigi Rovati, come ormai divenuta consuetudine, accompagna l’evento espositivo con una serie di conferenze volte ad approfondirne le diverse tematiche con l’aiuto di esperti.

Silvana Costa

La mostra continua:
Fondazione Luigi Rovati
corso Venezia, 52 – Milano
fino a domenica 3 marzo 2024
orario: mercoledì – domenica ore 10-20
chiuso lunedì e martedì, 25 e 26 dicembre, 1 e 2 gennaio
la biglietteria chiude un’ora prima
www.fondazioneluigirovati.org

Tesori etruschi
La collezione Castellani tra storia e moda
a cura di Giuseppe Sassatelli, Giulio Paolucci, Valentino Nizzo
organizzazione e coordinamento Fondazione Luigi Rovati
segreteria organizzativa 24ORE Cultura
allestimento Fondazione Luigi Rovati
progetto grafico Silvia Gherra, Milano

Catalogo
Tesori etruschi
La collezione Castellani tra storia e moda
a cura di Giuseppe Sassatelli, Giulio Paolucci, Valentino Nizzo
Fondazione Luigi Rovati, 2023
20 × 26 cm, 208 pagine, 145 immagini a colori
prezzo 35,00 Euro

 

Eventi collaterali
Sala conferenze Fondazione Luigi Rovati
10 gennaio, ore 18.00
Dall’oggetto al contesto, dal mito alla Storia: la nascita dell’archeologia moderna nell’epoca dei Castellani
Valentino Nizzo – Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

24 gennaio, ore 18.00
I Castellani: un prisma di attività
Antonella Magagnini – acheologa

7 febbraio, ore 18.00
Le oreficerie dell’atelier Castellani a Milano
Annalisa Zanni – storica dell’arte