La Gilda del Mac Mahon

A un anno di distanza dal debutto, torna in scena al Teatro Out Off la trasposizione di uno dei racconti più significavi di Giovanni Testori: La Gilda del Mac Mahon.
Tratto dalla raccolta I segreti di Milano, La Gilda narra con disincantato realismo le vicende di Rita, lavoratrice di strada lungo il Mac Mahon – giù verso la Ghisolfa – a poche centinaia di metri da dove stanno seduti gli spettatori.
Nella periferia dall’aspetto sironiano, gli operai fermi al bar dopo il turno di lavoro, incantati dalle sue forme sinuose, tra fischi e apprezzamenti vari, fanno omaggio alla protagonista dell’appellativo di Gilda, alludendo al film interpretato dalla Hayworth… che, guarda il caso, «si chiama Rita pure lei». Per essere all’altezza di tal nome e non deludere il suo pubblico, la Gilda nostrana rivestita con un luccicante abito da sirena e tanto di guanti lunghi non esita a cantare le canzoni del film, a riprodurre i movimenti flessuosi e le pose da diva, ammirate tante volte al cinematografo o viste sui giornali. Ma questa non è una storia hollywoodiana e la Gilda non rientra nello stereotipo della “prostituta dal cuore d’oro” quanto piuttosto in quello, molto più realistico, della donna che lotta quotidianamente per uscire dalla miseria lasciata dalla guerra; della donna generosa, forse troppo, fino all’ingenuità; della donna disposta a lasciarsi sfruttare dal proprio uomo illudendosi di riceverne in cambio amore.
Gino Bonfanti, il ras del quartiere, seducente per la presenza fisica e le moto rumorose (in realtà è un gran balordo che finisce a San Vittore per i suoi traffici disonesti) è l’uomo per cui la Gilda spenderà tutti i suoi guadagni, mantenendolo come un signore fuori e dentro il carcere con la speranza di riuscire a tenerlo al proprio fianco.
Non ci sarà nessun lieto fine. Gino, uscito di carcere, si sistemerà con una “brava” ragazza e la Gilda disperata – ma purtroppo non ancora disillusa sul conto dell’uomo: per lei Gino è stato solamente malconsigliato – si troverà sospesa sul ponte della Ghisolfa, a guardare i treni che sfrecciano veloci sotto di lei, maledicendo tutti quelli che hanno tramato per dividerli. La voglia di vivere e divertirsi hanno però il sopravvento e così, adducendo i doveri familiari verso la vecchia madre, si fa forza: «manda giù il magone Rita e va avanti». Le attenzioni maschili in fondo non le mancano, il lavoro riprende ma il destino avverso è in agguato e Gino, di nuovo in difficoltà, saprà ancora una volta ottenere il suo aiuto economico. Il finale, però, è a sorpresa.
Elena Callegari è superba nell’alternarsi nei vari personaggi che affollano il monologo: la disarmante Gilda con la vocetta adolescenziale; il narratore dal tono severo; Gino Bonfanti con il suo fare da gradasso e poi gli altri protagonisti a corollario, dalla vecchia madre alla moglie di Gino sino al coro dei molti amanti. Per un’ora e mezzo, tanto dura lo spettacolo, la Callegari spazia per il palcoscenico, salendo e scendendo mille volte la scala della scena allestita con essenziale rigore da Daniela Gardinazzi: a volte di corsa, altre strisciando, altre ancora sciantosa tutta fasciata nei suoi lustrini rossi, al modo di Wanda Osiris, cui Testori era devoto ammiratore.
Sul palco con lei, a dar suono agli altri personaggi che dovrebbero essere in scena, c’è la tromba di Matteo Pennese; la rigorosa regia di Lorenzo Loris governa il tutto.
Lo spettacolo merita indubbiamente di essere visto: innanzitutto per ammirare l’appassionata interpretazione di Elena Callegari e poi per godere dell’amaro ritratto sociale tratteggiato da Testori che può essere traslato ai giorni nostri con tutta la sua carica di ipocrisia e illusione – come ha dimostrato il pubblico applaudendo o sorridendo sarcastico alle amare considerazioni di Gilda.

Silvana Costa

Lo spettacolo continua:
Teatro Out Off
via Mac Mahon 16 – Milano
fino a domenica 22 maggio
orari: da martedì a sabato ore 20.45 – domenica ore 16.00

La Gilda del Mac Mahon
di Giovanni Testori
con Elena Callegari e Matteo Pennese
regia di Lorenzo Loris
scena Daniela Gardinazzi
costumi Nicoletta Ceccolini
interventi visivi Dimitris Statiris e Fabio Cinicola
musiche originali Matteo Pennese
consulenza musicale Andrea Mormina
luci Luca Siola
consulenza artistica Mariagiovanna Frigerio, Alberica Archinto
produzione Teatro Out Off
(Lo spettacolo ha debuttato a Milano, al Teatro Out Off, il 4 maggio 2010)