La giovinezza è sopravvalutata

Paolo Hendel conquista il pubblico con un divertente manuale per la vecchiezza – per definirla al modo di Leopardi –, tra astuti suggerimenti, paragoni con la verde età e testimonianze di illustri anziani.

A me, se di vecchiezza / la detestata soglia / evitar non impetro, / quando muti questi occhi / all’altrui core, / e lor fia voto il mondo, e il dì futuro / del dì presente più noioso e tetro, / che parrà di tal voglia? / che di quest’anni miei? che di me stesso? / Ahi pentirommi, e spesso, / ma sconsolato, volgerommi indietro”. Inizia con la declamazione dei versi conclusivi de Il passero solitario (1829/30) di Giacomo Leopardi La giovinezza è sopravvalutata, lo spettacolo di Paolo Hendel in cartellone in questi giorni al Teatro Franco Parenti di Milano.
La pièce è la riduzione per la scena realizzata da Paolo Hendel e Marco Vicari del libro La giovinezza è sopravvalutata. Il manifesto per una vecchiaia felice pubblicato da Rizzoli nel 2018 e scritto con la collaborazione della geriatra Maria Chiara Cavallini.
Il sipario si apre sulla sala d’attesa della geriatra dove Hendel ha accompagnato la madre per controlli di routine. Non scorgendola perché alla toilette, la dottoressa scambia il comico toscano per il paziente di turno e lo invita a entrare e sottoporsi alla visita. L’episodio, unito alle burle di moglie e figlia, obbliga l’uomo a prendere coscienza che ormai è entrato incontrovertibilmente nella terza età o, meglio, ne “La Grande età”. Questo infatti il titolo del palinsesto in cui è inserito La giovinezza è sopravvalutata, una rassegna proposta dal Parenti – che quest’anno festeggia il mezzo secolo di attività – in vari teatri della città per celebrare la forza creativa della maturità.
L’idea di fondo è abbattere il preconcetto che la vecchiaia sia l’età della tristezza, della rassegnazione e della incondizionata nostalgia per la gioventù. Hendel sottolinea come a lui, oggi settantenne, non sia venuto mai meno l’entusiasmo, la curiosità verso il mondo o l’impulso a commettere follie. Follie che ora, grazie all’esperienza accumulata, può compiere con la piena e compiaciuta consapevolezza di star facendo una bischerata. I 70 non sono i nuovi 20: potendo tornare indietro in molti non esiterebbero un solo secondo ad accettare ma, visto che ciò non è possibile, pure loro non offrono meno gioia. “You can’t always get what you want / But if you try sometime you find / You get what you need” ricordano i Rolling Stones che nella stessa settimana del debutto milanese di Paolo Hendel fanno tappa in città con Sixty, il tour dei sessant’anni di carriera.
Sono otto i capitoli in cui si articola La giovinezza è sopravvalutata con i titoli scanditi dalla voce altisonante di Gioele Dix che dello spettacolo è pure regista. Capitoli in cui con fare dissacrante Hendel affronta molte delle ansie che affollano la mente in vecchiaia: il sesso, il rapporto con i figli, il paragone con i genitori, le visite dall’urologo e le tattiche  migliori per affrontarle, la malattia che induce a lasciar cadere ogni difesa per rivelare il lato più umano di sé. In un’escursione tra le epoche per scoprire il rapporto di celeberrimi personaggi con l’età che passa e gli acciacchi che porta seco non manca una riflessione sulla morte, citando epitaffi illustri e ironizzando sull’incontro tra Caron dimonio, lo scafista delle anime, e un ormai molto anziano Salvini.
Bando alla tristezza. Si prendano gli eventi con filosofia e si assegni alle cose il giusto valore, senza lasciare spazio a drammi e paure perché, in fondo, la vita è un gioco come insegna Mario Monicelli che ha diretto Hendel in autentici capolavori del cinema italiano quali Speriamo che sia femmina (1986), I picari (1987) e Cari fottutissimi amici (1994).
Sul palcoscenico l’attore toscano si muove tra i mobili in formato gigante progettati da Francesca Guarnone per la scenografia. Al loro cospetto, vedendolo arrampicarsi sul tavolo o scenderne utilizzando una scaletta, Hendel assume le proporzioni dell’infante alla scoperta del mondo, quasi gli fosse riuscito di trovare la fonte magica e tornare a vivere una nuova giovinezza.
Il fare beffardo di Hendel è irresistibile: per quando quelle che dispensa siano reali perle di saggezza, il pubblico non si trattiene e le risate a scena aperta non si contano. L’applauso finale, ça va sans dire, è lungo e caloroso e si esce da teatro felici, per una volta, più degli anni accumulati che di quelli dimostrati.

Silvana Costa

Lo spettacolo continua:
Teatro Franco Parenti – Sala AcomeA
via Pier Lombardo, 14 – Milano
fino a domenica 26 giugno 2022
www.teatrofrancoparenti.it

La giovinezza è sopravvalutata
scritto da Paolo Hendel e Marco Vicari
regia Gioele Dix
scene Francesca Guarnone
musiche Savino Cesario
produzione Agidi srl
durata 1 ora e 30 minuti