Studio Azzurro, in occasione della mostra monografica allestita al Castello Sforzesco di Milano, dà vita ai materiali dell’archivio dello studio fotografico Ballo+Ballo per ricreare quel connubio tra tecnica rigorosa ed estro creativo che porta a rivoluzionare il linguaggio usato per accompagnare il design italiano ad affermarsi nel mondo.
La Sala Viscontea e la Sala dei Pilastri del Castello Sforzesco di Milano ospitano fino a domenica 3 novembre la mostra Ballo&Ballo. Fotografia e design a Milano, 1956-2005. È questa l’occasione per il Civico Archivio Fotografico del Comune di Milano – che ha sede proprio al Castello – per valorizzare il lascito ricevuto nel 2022, quando Mariarosa Toscani Ballo dona alla città l’archivio dello studio Ballo+Ballo, esito del lavoro di tutta una vita con il marito Aldo.
Aldo Ballo nasce a Sciacca il 14 luglio 1928 e nel 1940, dopo la morte del padre, si trasferisce con la madre e alcuni fratelli a Milano. Nel 1948 si diploma al liceo artistico di Brera e si iscrive alla facoltà di architettura mentre, in parallelo, frequenta Marcello Piccardo – autore impegnato nel cinema sperimentale e d’animazione – e Bruno Munari. Nel 1950 comincia a lavorare come fotoreporter per Rotofoto e conosce Mariarosa Toscani, subentrata alla guida dell’agenzia fotografica alla morte del padre Fedele nel 1949. I due giovani nel 1952 iniziano a lavorare insieme, condividendo lo studio di Giancarlo Iliprandi, un grafico e designer loro amico, scattando fotografie di matrimoni ma pure di architettura, teatro e di prodotti per le aziende produttrici di mobili ed elettrodomestici.
Inizia così la storia dello studio Ballo+Ballo, legato a doppio filo all’imporsi del design italiano in tutto il mondo.
Aldo e Mariarosa in fotografia rinnovano la tradizione dello still life, decontestualizzando l’oggetto che, posto su un fondale bianco – chiamato in gergo “limbo” – viene semplicemente scolpito dalla luce a far emergere la potenza delle sue forme. Una pulizia e una potenza dell’immagine che rende immediatamente riconoscibile il lavoro di Ballo+Ballo: i designer ne sono conquistati alla pari delle riviste di settore e degli industriali illuminati. Un successo sancito in maniera insindacabile dalla celeberrima mostra Italy: The New Domestic Landscape, allestita al MoMA di New York dal 26 maggio all’11 settembre 1972, dove la maggior parte delle fotografie che accompagnano gli iconici oggetti esposti sono realizzate da Aldo e Mariarosa.
La curatrice della mostra Ballo&Ballo è Silvia Paoli, Conservatore responsabile del Civico Archivio Fotografico.
Studio Azzurro firma invece un allestimento che rende Ballo&Ballo molto più di una semplice mostra ma una vera e propria esperienza immersiva nel tran-tran quotidiano dello studio fotografico, esplorandone ogni aspetto del percorso creativo. L’allestimento della Sala Viscontea si snoda attraverso sei tappe in cui sono ricostruiti altrettanti ambienti o attività in cui si articola la vita dello studio, arredati con pezzi di design messi a loro volta in dialogo con le relative fotografie. L’intento di Studio Azzurro è infatti andare oltre i documenti di archivio e offrire al pubblico un’idea della frenesia creativa che si respirava nello studio e che contagiava chiunque vi transitasse, in visita o per lavoro. Una modalità di lavoro lontano ormai anni luce dall’attuale in cui, per una lunga serie di motivazioni, la pellicola – e i rituali ad essa collegati – è stata rimpiazzata dalla strumentazione digitale.
La visita inizia da un set già allestito con alcuni famosi arredi quali la sedia Superleggera di Gio Ponti, l’appendiabiti Sciangai del trio DePas, d’Urbino e Lomazzi e il divano Pecorelle di Cini Boeri disposti sul fondale bianco, in attesa del fotografo. Un monitor, appeso alle spalle del divano, proietta a ciclo continuo filmati d’epoca che mostrano la quotidianità allo studio.
Poco oltre, su un tavolo sorretto da cavalletti – come quelli in uso negli atelier degli artisti – fanno bella mostra di sé svariati oggetti in attesa venga il loro turno per sfilare dinanzi all’obiettivo. Oggetti incisi indelebilmente nella nostra memoria – oltre a essere presenza immancabile dei musei di design di tutto il mondo – quali la macchina da scrivere Lettera 22 di Marcello Nizzoli per Olivetti, il telefono Grillo e la radio Cubo TS502 di Marco Zanuso e Richard Sapper, la Pesciera di Roberto Sambonet, la lampada Eclisse di Vico Magistretti o, facendo un salto più avanti nel tempo, lo spremiagrumi Juicy Salif di Philippe Starck. Oggetti che, come in un gioco, è bello cercare ritratti nelle fotografie appese alle pareti della sala.
Proseguendo, si vede ricostruito un angolo dell’archivio dello studio, con gli armadi originali, in cui sono custodite la scatole numerate contenenti le laste di vetro e le pellicole, e il tavolo su cui si procede prima al ritocco manuale di eventuali imperfezioni e quindi alla timbratura e numerazione delle stampe. Stampe, come si sottolinea in una successiva tappa del percorso di visita, eseguite internamente, come in uso tra i fotografi della vecchia scuola che, con questo ultimo passaggio, con un sapiente gioco di luce e tempi di esposizione, portano a compimento la propria opera. Protagonista di questa sezione è un ingranditore per lastre fotografiche 13×18 cm mentre, nella sezione a fianco, sono esposti altri strumenti di lavoro: un apparecchio fotografico a banco ottico, luci montate sugli stativi e valige di alluminio utilizzate per custodire e trasportare con estrema cura gli obiettivi.
Strumenti che mostrano come il segreto di Aldo e Mariarosa Ballo risieda tanto in un grande talento artistico nella preparazione della fotografia quanto in un sapere tecnico tipico dell’artigianato. Una componente artigianale messa in risalto nell’ultima delle sezioni allestite nella Sala Viscontea, dominata dall’imponente tavolo da falegname dietro cui sono appese cinque grandi stampe con le sagome di tutti gli attrezzi in uso. Il tavolo fa al contempo da schermo su cui sono proiettati momenti di lavoro collettivo nel predisporre un set fotografico e da base per l’esposizione di ulteriori oggetti. Le luci dell’allestimento fanno infatti risplendere il bollitore 9091 FM in acciaio con fischietto melodico in ottone disegnato da Richard Sapper accostato al suo modello in legno realizzato da Giovanni Sacchi. A Sacchi – autore dei modelli dei più noti oggetti di design italiano del secondo Novecento – si devono anche gli altri modelli posati sul tavolo: le caffettiere 9090 di Sapper, La conica e La cupola di Aldo Rossi e il telefono Grillo. L’epoca d’oro del grande design italiano è celebrata nell’adiacente Sala dei Pilastri con i ritratti realizzati tra il 1979 e il 1981, stampati in grandi dimensioni, di alcuni dei protagonisti della scena milanese: Alessandro Mendini, Gae Aulenti, Ettore Sottsass, Achille Castiglioni, Cini Boeri ed Enzo Mari. In sottofondo se ne sentono risuonare le voci mentre raccontano il proprio connubio creativo con Aldo e Mariarosa: è merito della videoistallazione per sei schermi sincronizzati, intitolata L’arte non è una professione, realizzata da Studio Azzurro componendo brani di interviste a loro e ad altri importanti designer, grafici, fotografi, industriali, storici e critici, condensando in poco più di un’ora l’essenza di una bottega d’artista.
La Sala dei Pilastri ospita inoltre una selezione dei divertenti Ritratti da mangiare commissionati nel 2005 a Mariarosa Toscani Ballo da PAM per la campagna pubblicitaria dei propri supermercati.
L’allestimento delle sale si completa con una serie di espositori in cui sono collocati volumi e riviste con pubblicate le fotografie di architettura a ricordare la versatilità dei Ballo nel confrontarsi con generi di diversa scala e tipologia.
Silvana Costa
La mostra continua:
Castello Sforzesco
piazza Castello – Milano
fino a domenica 3 novembre 2024
orario: martedì-domenica 10.00-7.30
la biglietteria chiude un’ora prima
www.milanocastello.itBallo&Ballo
Fotografia e design a Milano, 1956-2005
a cura di Silvia Paoli
una mostra Comune di Milano – Cultura, Castello Sforzesco, Silvana Editoriale
con il sostegno di Strategia Fotografia 2023 (avviso pubblico promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura)
con il contributo di Associazione Amici della Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli
ideazione e progettazione dell’allestimento Studio Azzurro
Catalogo:
Ballo&Ballo
Fotografia e design a Milano, 1956-2005
a cura di Silvia Paoli
Silvana Editoriale, 2024
24 x 28 cm, 240 pagine, 232 illustrazioni, brossura con alette
prezzo 34,00 Euro
www.silvanaeditoriale.it