La materia e la luce

Un percorso attraverso alcuni campioni significativi della vasta produzione di vetri, ceramiche e smalti di Ernesto Treccani, insieme alla documentazione di progetti di largo respiro come le grandi vetrate Energia e luce e la facciata della Casa delle rondini.La nuova mostra allestita alla Fondazione Corrente di Milano è dedicata al suo fondatore, Ernesto Treccani, che nel 1938 attorno alla rivista Corrente di Vita Giovanile – da lui pubblicata e diretta – raccoglie i nomi eccellenti della cultura dell’opposizione al regime fascista: Luciano Anceschi, Giulio Carlo Argan, Antonio Banfi, Piero Bigongiari, Luigi Comencini, Carlo Emilio Gadda, Alfonso Gatto, Alberto Lattuada, Enzo Paci, Vasco Pratolini, Salvatore Quasimodo, Luigi Rognoni, Umberto Saba, Giancarlo Vigorelli, Elio Vittorini. Se la rivista nel 1940 è obbligata a chiudere bruscamente le attività, la ventata portata da questo gruppo di intellettuali lascia il segno nella storia artistica per i decenni a seguire: nel campo della pittura, in particolare, promuovono un ritorno alla rappresentazione della “vita vera” con le sue componenti di umanità, ironia e beffa. Quella che viene riduttivamente definita “società” altro non è che Un popolo di volti (1969-1975), come recita d’altronde anche l’imponente tela di Treccani che domina la sala al primo piano, destinata agli incontri col pubblico.
La Fondazione, nata nel 1978 da un gruppo di amici che condivisero quell’esperienza editoriale alla fine degli anni ’30, offre gratuitamente al pubblico l’opportunità di studiare quegli ideali di libertà e ritorno alla concretezza della vita attraverso l’apertura di una ricca biblioteca, l’allestimento di mostre e l’organizzazione di incontri e dibattiti. La sede è un piccolo edificio a due passi dai giardini di porta Venezia, dalla facciata ricoperta di maioliche policrome raffiguranti un poetico volo di rondini (1985) e, sino all’estate, ospita un approfondimento sulla produzione di Treccani, realizzata tra i primi anni cinquanta e la metà degli anni duemila con materiali quali ceramica, smalto e vetro. Si tratta di un evento eccezionale: la rara esposizione di un corpus documentario costituito da un limitato nucleo di esemplari, accompagnato, come sempre, da un ricco corredo di cataloghi, materiali d’archivio, fotografie e corrispondenza provenienti dall’Archivio Ernesto Treccani.
Nelle decorazioni proposte per piatti, sculture, formelle e vasi ritroviamo tutta la poetica e i temi ricorrenti nella produzione del Maestro: a sottolineare questa continuità tra le tecniche pittoriche, vediamo la tempera su carta de La ballerina dell’Arlecchinata a Porta Volta (1953) accostata al Vaso dell’Arlecchinata (1955) ed il bozzetto ad olio su tela per L’estate (1962) – opera ispirata al testo di Cesare Pavese La luna e i falò, a testimonianza dell’impegno ininterrotto, umano e artistico, volto ad un’instancabile azione di diffusione della cultura – appesa di fianco alla sua versione in smalto a fuoco su rame (1964). Nell’introduzione al catalogo è riportata una riflessione su come, il semplice cambio di supporto possa sortire risultati eccezionalmente diversi tra loro per resa di colore e luce, elementi fondanti della sua intera produzione. “I materiali hanno una straordinaria importanza nell’espressione, essi accompagnano il lungo cammino che porta all’immagine. In una certa misura essi determinano il risultato prima del loro impiego. La proposta creativa è legata alla scelta dei mezzi, i colori acrilici invece dell’olio, la tela piuttosto che il muro o altro supporto rappresentano un vincolo necessario all’immagine. È un errore contrastare il valore dei mezzi. Può sembrare un paradosso eppure solo facendo proprie fino in fondo le ragioni dei materiali e accettando i condizionamenti del procedimento, si libera la sostanza dell’invenzione artistica che è di natura soggettiva”.
Gli smalti a fuoco, realizzati con lievi pennellate, ci raccontano storie affascinanti di vita bucolica (sembra così lontana l’eco dei violenti fatti di Melissa) la stessa che ritroviamo nelle due sculture in maiolica dei Galletti (1987 e 1989); a questi si affiancano vasi dove il fiore è ricreato come decoro, non richiedendo perciò ulteriore complemento alla loro bellezza, e raffigurazioni tridimensionali di eleganti violiniste.
Treccani si è avvicinato alla lavorazione del vetro solo nell’ultima fase della sua attività, in occasione di un invito a partecipare alla collettiva a tema organizzata nel 1991 alla Fortezza del Priamàr di Savona. Nelle bacheca della biblioteca sono ospitati i piatti in vetro lavorato e dipinto: la soluzione adottata in fase di allestimento che pone la fonte di illuminazione sul retro, ne esalta le tonalità, soprattutto l’arancione, come nella Siepe con iris bleu  (1990) o nella Mareggiata a Nizza (1991) in cui si fonde con le sfumature del mare in burrasca. Delicatissimi i volti che si rincorrono sia nei tondi di vetro che in quelli in ceramica, alla pari del tema del volo della rondine che, con le ali spiegate, disegna nel cielo una T: l’artista ha molto lavorato sulla lettera iniziale del suo nome ed in mostra possiamo ammirarla, rielaborata, nel crocifisso in maiolica azzurro o, ancora, nella struttura della giostra dipinta sul vaso de L’Arlechinata.
Tra i pezzi forti dell’esposizione ci sono i bozzetti delle sei vetrate realizzate nel 2004 per il Gestore del Mercato Elettrico di Roma ciascuna intesa a rappresentare le diverse fonti di energia: l’acqua, il sole, il vento, il petrolio, l’energia atomica; la serie si conclude con un tributo alla natura splendente. Le creazioni sono oggi sparite nel nulla, di loro ci restano appunto i bozzetti e l’interessante video inedito di Claudio Cavalli, proiettato in loop continuo, che ci mostra l’artista al lavoro mentre compone le tessere di vetro sulla lastra trasparente con la stessa naturalezza con cui comporrebbe i colori sulla tela.

Silvana Costa

La mostra continua alla:
Fondazione Corrente
via Carlo Porta 5 – Milano
fino a venerdì 21 giugno
orario: martedì, mercoledì e giovedì ore 9.00-12.30 e 15.00-18.30, venerdì ore 15.00-18.30 ingresso libero
su prenotazione sono possibili visite guidate per gruppi e scuole sia alla fondazione che alla mostra
www.fondazionecorrente.org

La materia e la luce
Vetri, ceramiche e smalti di Ernesto Treccani
a cura di Maddalena Muzio Treccani, Giorgio Seveso, Silvio Riolfo Marengo
opere in mostra: 11 piatti in vetro, 35 opere in ceramica (piatti, sculture, vasi), 19 smalti e una decina di tele di collezione privata
al primo piano sarà possibile visitare anche la collezione permanente Studio Treccani, che conserva diversi esempi di ceramiche, smalti e vetri oltre a 35 dipinti e l’atelier dell’artista

Ernesto Treccani. Energia, luci e colori
di Claudio Cavalli
a cura di Silvio Riolfo Marengo

Catalogo
La materia e la luce. Vetri, ceramiche e smalti di Ernesto Treccani.
testi di Maddalena Muzio Treccani, Giorgio Seveso, Silvio Riolfo Marengo
edizioni Scalpendi

Disascalie
– Vaso dell’Arlecchinata a Porta Volta, 1955, h cm 66, Ø cm 40, ceramica
– Uccellino rosso, 1972, cm 20,5 x 14,5, smalto a fuoco su rame
– Volo di rondine, 1992, Ø cm 31, vetri policromi e pittura