La parola canta

Si chiude in gran spolvero con lo spettacolo dei fratelli Servillo la Stagione estiva ai Bagni Misteriosi del Teatro Parenti di Milano e, dopo la meritata pausa estiva, a settembre prendono il via i festeggiamenti per il cinquantennale.

Con agosto ormai alle porte il Teatro Franco Parenti termina anche la programmazione estiva di una Stagione 2021/22 partita nell’incertezza, tra distanziamento sociale e mascherine, ma sviluppatasi in un crescendo di trasporto per i tanti titoli proposti e di entusiasmo per i prestigiosi interpreti.
All’arrivo dei mesi più caldi, come è diventata ormai consuetudine, con la riapertura alla balneazione dell’ex piscina Caimi, oltre agli spettacoli nelle sale interne, il Parenti arrichcisce il Cartellone con suggestive performance sotto le stelle dove la musica si fa indiscussa protagonista. Protagonista generosa che all’occorrenza divide volentieri la ribalta con la prosa, accompagnandone e, così facendo, sottolineandone i passaggi più salienti come accade in Scopate sentimentali. Esercizi di sparizione di e con Filippo Timi, Rodrigo D’Erasmo e Mario Conte, il pirotecnico spettacolo di apertura dell’arena estiva. A tanto fulgore, in chiusura, fa da contraltare la strepitosa esibizione dei fratelli Toni e Peppe Servillo con La parola canta.
La sera del commiato, prima del mese di meritato riposo per ricaricare le forze in vista dei festeggiamenti per i cinquant’anni del Teatro Franco Parenti, nulla è lasciato al caso, nemmeno il cielo che, dopo giorni di intenso calore, è squarciato da lampi che, danzando a ritmo di musica, rendono ancor più suggestiva l’esibizione all’aperto.
A Toni l’onere/onore del primo approccio a un pubblico che prontamente ipnotizza e fa suo grazie al brano di Mimmo Borrelli, un testo strutturato a guisa di infinito elenco delle mille peculiarità di Napoli a restituirne, grazie all’alternanza di luci ed ombre, un ritratto tridimensionale e vitale. Un elenco che procede per associazione di idee, snocciolato velocemente, come una corsa a perdifiato tra i vicoli del centro storico, cogliendone la molteplicità di colori, odori e rumori che li saturano. La voce è lo strumento dell’attore e Toni Servillo la modula con sapienza, scandendo il ritmo di quella litania profana sino a quando le parole si fanno musica.
Egli esplora in lungo e in largo le potenzialità della parola recitata analogamente a quanto fanno Vincenzo Di Donna, Luigi De Maio, Gerardo Morrone e Antonio Di Francia, i componenti del Solis String Quartet, con i propri strumenti strapazzandoli con l’archetto che si muove a ritmo frenetico, pizzicandoli con vigore e, infine, percuotendoli a guisa di tamburo. Ai quattro musicisti il compito di accompagnare il potente canto di Peppe Servillo e cucire tra loro le singole parti di La parola canta, sovente con assaggi delle composizioni di sapore mitteleuropeo di Bela Bartòk, una digressione vivace dalle melodie partenopee che, al contempo, ricrea l’atmosfera dei café chantant.
Lo spettacolo racconta Napoli utilizzando le parole e le note di scrittori e musicisti che l’hanno amata e, con le loro opere, resa celebre in tutto il mondo. È un gran turbinio di epoche e stili, di musica, canto e recitazione, di gioia e amarezza a restituire lo spirito contraddittorio di una città multietnica e dalla tradizione millenaria. Tanto gli autori quanto gli interpreti rivelano l’impeto proprio di quell’amore incondizionato che gonfia il cuore di orgoglio per la bellezza della terra dove affondano le radici ma, al contempo, porta a guardare con disincanto i problemi che ne consumano la vitalità.
Complici i lampi nel cielo la serata acquista una dimensione magica e il pubblico, trasportato dalle voci di Toni e Peppe Servillo e dalla musica di Solis String Quartet, si ritrova sospeso tra il Vesuvio e il mar Tirreno, a godere del frutto della cultura napuletana.

Silvana Costa

La spettacolo è andato in scena:
Teatro Franco Parenti – Bagni Misteriosi
via Pier Lombardo, 14 – Milano
martedì 26 luglio 2022
www.teatrofrancoparenti.it

La parola canta
con Toni e Peppe Servillo
con Solis String Quartet – Vincenzo Di Donna (violino), Luigi De Maio (violino), Gerardo Morrone (viola), Antonio Di Francia (cello)
disegno luci  Francesco Adinolfi
direzione di scena Daghi Rondanini
produzione Teatri Uniti