L’amore al tempo degli psicofarmaci

The Effect, il pluripremiato testo dell’autrice inglese Lucy Prebble, affronta i limiti della sperimentazione scientifica. Lo spazio claustrofobico del laboratorio dove un’azienda farmaceutica testa un nuovo prodotto contro la depressione diventa luogo di incontro, confronto e scontro tra quattro personaggi, un microcosmo che riproduce le condizioni di vita della società contemporanea.

La dottoressa Lorna James (Alessia Giangiuliani) responsabile dei test su una nuova molecola destinata a combattere la depressione; Toby (Alessandro Federico) il suo referente alla casa farmaceutica, valente oratore nonché ex-amante della donna; Tristan (Giuseppe Tantillo) e Connie (Sara Putignano) due giovani volontari che si offrono quali cavie, lui mosso dalla prospettiva di guadagno facile mentre lei, studentessa di psicologia, spinta da curiosità scientifica. Questi i personaggi ideati da Lucy Prebble per The Effect che, in un continuo vortice di alleanze e opposizioni, mettono in discussine l’attendibilità dei protocolli di ricerca – a prescindere da tutte le regole che possono essere stabilite a priori – e il reale effetto degli antidepressivi.
Da un lato Toby che ha troncato la storia d’amore con Lorna spaventato dalla di lei depressione. Dall’altro la dottoressa che non accetta di definire il malessere, che la dilania sin nel profondo dell’anima, come un semplice “squilibrio chimico registrato nel cervello”. I test in corso cui ha voluto fermamente partecipare sembrano rafforzare questa sua convinzione: i benefici sull’umore di Connie e Tristan sono prodotti dal farmaco o dall’aumento di dopamina conseguente all’innamoramento? Inoltre non è forse vero che quanti vengono definiti depressi sono in realtà solamente persone con una più profonda visione dei fatti, con maggior empatia per il prossimo, con maggiori ansie per quanto accade nel mondo?
Da un lato Connie che prende parte all’esperimento per misurare su sé stessa come i dottori approccino psicologicamente i volontari per indagare le reazioni inconsce al prodotto somministrato. Dall’altro Tristan un habitué di questi test al punto che sono diventati un’importante fonte di introito da alternare a piccole truffe e commerci in nero; test cui il ragazzo partecipa senza alcun rispetto per le regole imposte a tutela dell’attendibilità dei risultati.
Al crescere della dose di principio attivo somministrata ai due volontari aumentano l’euforia, l’audacia e lo scetticismo di tutti quanti i protagonisti. Dubbi non tanto sull’efficacia del farmaco quanto su eventuali inattese azioni secondarie, sul timore che il mutato equilibrio chimico nel cervello falsi la percezione della realtà e li induca a enfatizzare i sentimenti per il prossimo sino all’estremo di annullare la volontà della persona. “Come posso capire la differenza tra chi sono e l’effetto collaterale?” urla Tristan all’apice dell’ennesima discussione con Connie.
Nella gabbia asettica ricostruita sul palcoscenico con due scarni lettini da visita, un carrello per i farmaci e uno schermo di sfondo su cui scorrono i dati della sperimentazione, trovano spazio la tenerezza e la comicità, l’ansia infusa dalla recitazione di Alessia Giangiuliani e Sara Putignano e la rassicurante spavalderia di Alessandro Federico e Giuseppe Tantillo.
Silvio Peroni dirige un’opera controversa e ambivalente: Lucy Prebble solleva pesanti interrogativi sia scientifici sia esistenziali, in cui viene esternato il male di vivere nascosto dietro i volti felici della società contemporanea. Il pubblico in platea assiste in un crescendo di affezione ai protagonisti e di apprensione per la loro sorte. Autrice e regista danno un calcio al rigore scientifico e alle idilliache relazioni di coppia per riportarle alle dimensioni reali, più vicine alla vita reale di ciascuno di noi.

Silvana Costa

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Filodrammatici
via Filodrammatici, 1 – Milano
8 – 13 maggio 2018
www.teatrofilodrammatici.eu

The Effect
di Lucy Prebble
traduzione Andrea Peghinelli
con Alessandro Federico, Alessia Giangiuliani, Sara Putignano, Giuseppe Tantillo 
regia Silvio Peroni
scene Katia Titolo
luci Omar Scala
video Luca Ercoli
aiuto regia Claudio Basilico
produzione Pierfrancesco Pisani, Progetto Goldstein, Capotrave/Kilowatt 
in collaborazione con Infinito s.r.l.
Critics’ Circle Award Best New Play 2012
Sara Putignano Premio Virginia Reiter
Menzione d’onore Premio Duse 2016
durata 80 minuti + intervallo