L’ultimo messaggio di Leonardo

Un romanzo storico-(fanta)scientifico mette in relazione attraverso i secoli Leonardo da Vinci e la dottoressa Adele Cattaneo, nell’attesa di scoprire cosa comporterà per l’umanità l’arrivo della sonda Cassini su Saturno. Maria Pirulli e Stefano Ferrio, a partire da uno studio sulla Vergine delle Rocce, sviluppano un’ode al potere salvifico dell’arte e della maternità.

Il collaudo della camera oscura, una delle tante invenzioni leonardiane, apre L’ultimo messaggio di Leonardo, romanzo scritto a quattro mani da Maria Pirulli e Stefano Ferrio, pubblicato da Skira nell’anno del cinquecentenario della morte del Genio simbolo della creatività italiana.
A lettura conclusa il volume si rivela una fantasiosa cassa di risonanza per La lingua dei segni nella Vergine delle Rocce. Un’ipotesi sulla firma di Leonardo, la tesi sviluppata da Maria Pirulli dopo un’attenta osservazione della scena sacra applicando le sue conoscenze della LIS – lingua italiana dei segni. È questa una chiave di lettura verosimile del lavoro del Maestro, soprattutto alla luce del legame con il miniaturista sordomuto Cristoforo De Predis che lo ospita nella sua casa milanese nel periodo in cui concepisce la Vergine delle Rocce (1483/83). Il dipinto a olio su tavola è il corpo centrale del trittico commissionato dalla Confraternita dell’Immacolata Concezione a Leonardo e ai fratelli Evangelista e Giovanni Ambrogio De Predis, cui spetta la realizzazione dei due pannelli laterali.
Pirulli sviluppa la teoria a partire dallo studio della postura delle mani – elemento cui sin dall’antichità pittori e scultori affidano importanti messaggi simbolici – dove ravvisa le lettere L, D e V espresse nell’alfabeto LIS. Nel romanzo ipotizza che l’idea abbia attraversato la mente di Leonardo dopo che gli è stato più volte chiesto di apporre l’autografo sui lavori eseguiti. “”Segni”, piuttosto che parole, si disse serrando l’uscio della bottega. Figura in cui ritrovare più verità che in un semplice nome e cognome tracciati seguendo le convenzioni. Iniziava così a pensare a una firma da lasciare non sulla superficie del quadro, bensì dentro il suo più riposto senso” (pag. 45).
Il romanzo intreccia presente, passato e futuro, sviluppando ardite teorie sul lavoro e sulla vita di Leonardo a partire dal 1484, a due anni dal suo arrivo a Milano dove gode della stima di Ludovico il Moro. Nell’aprile di quell’anno apprende da Cristoforo De Predis dell’esistenza dell’Altro Mondo, luogo misterioso sospeso in una dimensione parallela, metafora delicata del silente universo in cui si muovono le persone sordomute, sviluppando una particolare capacità di entrare in contatto con il prossimo, riuscendo a coglierne le emozioni più profonde. Cristoforo è adepto di una misteriosa presenza, chiamata il Maestro, un’entità le cui parole evocano ora lo spettro di presenze sataniche negli scenari che descrive, ora i criptici simboli della massoneria per le espressioni utilizzate. Al miniaturista il compito di condurre Leonardo nell’Altro Mondo, cui si accede dai Navigli interrati di Milano, affinché il Maestro possa chiedergli un saggio della sua arte e di mettere in guardia l’umanità dalla furia distruttiva scatenata dall’approdo umano su Saturno, pianeta all’epoca non ancora noto agli astronomi.
Leonardo, ormai anziano e ammalato, in punto di morte affida questa ammonizione a Francesco Melzi, l’ultimo dei discepoli rimasto al suo fianco, con l’incarico di consegnarla al Papa. Il messaggio, custodito per secoli nella zona più riservata degli Archivi Vaticani, viene riesumato alla vigilia dell’entrata della sonda Cassini nell’orbita del pianeta con gli anelli il 15 settembre 2017. Il Pontefice elabora ipotesi che si premura di confrontare con Adele Cattaneo, artista, psicologa esperta della LIS oltre che autrice de La lingua dei segni nella Vergine delle Rocce. Un’ipotesi sulla firma di Leonardo. In quegli stessi giorni si verificano strani episodi dal sapore nefasto nelle sale del Musée du Louvre di Parigi e della National Gallery di Londra  dove sono ospitati i due esemplari della Vergine delle Rocce, attirando l’attenzione addirittura della NASA e delle streghe di Salem, tutti soggetti parimenti edotti sull’eccezionale testo della dottoressa Cattaneo e che via via bussano alla sua porta per uno scambio di idee.
Il brillante contributo di Adele è richiesto anche dai produttori senza scrupoli di 3Z, la casa di produzione intenta a realizzare uno spettacolare film su Leonardo cui si prevede di far seguire una serie televisiva. La dottoressa, per quanto entusiasta dell’idea, è turbata dalle eccessive manipolazioni e invenzioni storiche da decidere di rinunciare alla collaborazione. Onestamente ci sentiamo di esprimere giudizio analogo su L’ultimo messaggio di Leonardo. Il romanzo è un folle tourbillon di eventi, luoghi ed epoche che si intrecciano tra loro: bravi Maria Pirulli e Stefano Ferrio, gli autori, a connetterli tra loro con prosa forbita, in capitoli brevi che scorrono veloci; la suspense è tenuta desta da un discreto profluvio di surreali colpi di scena. Peccato invece per la trama che sospesa tra storia, arte, scienza e fantascienza, risulta tanto opinabile quanto esile, pretestuosa e vanagloriosa. La dottoressa Adele Cattaneo condivide elementi chiave della sua biografia con Maria Pirulli; il personaggio è descritto in toni superlativi sotto qualsiasi profilo lo si guardi, dal lavoro scientifico alle doti artistiche senza tralasciare di esaltarne l’aspetto fisico. Adele è un personaggio eccessivo, una sorta di eroina supertalentuosa con al fianco il piccolo Edmondo, un paziente sordomuto di soli 9 anni ma estremamente ferrato sui contenuti del saggio scritto dalla sua terapista oltre che su Spinoza e Scarlatti e sulla missione della sonda Cassini diretta su Saturno. È parimenti fuori luogo la frecciata lanciata ai blogger descritti – facendo di tutte le specializzazioni un unico fascio – come manipolatori della verità che all’ocorrenza non disdegnando di condire con falsità e veleni. Un disprezzo che si estende anche a quanti accordano loro attenzione pur di risparmiare sul costo del giornale stampato.
Il romanzo è la chiara – e ulteriore – dimostrazione delle infinite chiavi di lettura del lavoro di Leonardo, esercizio cui non si è sottratto nemmeno Freud: dai suoi studi Pirulli e Ferrio mutuano le descrizioni degli incubi infestati da avvoltoi cui sommano la stucchevole nostalgia del soggiorno nel grembo materno di cui Leonardo ricorda ogni momento, dal concepimento in poi. Gli autori spaziano a tutto tondo nella sfera pubblica e intima di Leonardo, competenza che, sempre quest’anno, Pirulli ha messo a frutto anche nel curare Leonardo. Genio e Bellezza, una mostra ideata per conto di Cosmoprof di Bologna.
Pensate vi abbiamo svelato troppo? Non temete, L’ultimo messaggio di Leonardo ha molti altri singolari colpi di scena in serbo e mentre voi vi avventurerete nell’Altro Mondo noi attenderemo il prossimo saggio e, quindi, il prossimo romanzo di Maria Pirulli.

Silvana Costa

L’ultimo messaggio di Leonardo
di Maria Pirulli, Stefano Ferrio
Skira, 2019
14 x 21 cm, 320 pagine, 14 tavole a colori, brossura
prezzo: 18,00 Euro
www.skira.net