Montagne è il titolo della nuova mostra della Galleria Jannone che prevede circa diciotto sculture, realizzate da Michele De Lucchi in legno di noce e di rovere: alcune con tetto rimovibile, alcune pensate per essere appese al muro, alcune composte da pezzi su pezzi.Abbiamo parlato diMichele De Lucchi in occasione della consegna della Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana lo scorso 16 ottobre in Triennale, quando è stato insignito della Menzione d’onore per Riconversione e Restauro per la Biblioteca di Storia dell’Arte e Restauro della Manica Lunga alla Fondazione Cini, sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia. L’allestimento in questione avvolge i fruitori in un unico grande abbraccio, sprigionante tutto il calore del legno utilizzato in gran profusione per la pavimentazione, per la chilometrica scaffalatura alle pareti – interrotta dagli accessi alle vecchie celle dei monaci trasformate in sale consultazione – che scandisce la percezione prospettica dell’alto spazio voltato a botte ed anche per i massicci tavoli dove soffermarsi a studiare i volumi. Il legno è un elemento che il pluripremiato architetto e designer conosce bene ed ama maneggiare sia nella professione che nel tempo libero, quando lo trasforma in originali sculture; tale elemento ha il pregio di stimolare molto la sensorialità col profumo sprigionato dalle differenti essenze, colla morbidezza al tatto e col piacere di osservare le opere che De Lucchi ne ricava, assecondandone la grana e trasformando i potenziali difetti della tessitura in elementi di unicità.
La GalleriaAntonia Jannone, che in passato ha esposto altre serie di sculture di De Lucchi, accomunate alla presente dall’uso del legno – le casette e, nel 2011, i tavolini – sino a fine marzo ospita le Montagne: poco meno di venti creazioni, realizzate in legno di noce e di rovere, con la fibra di taglio sempre verso l’esterno per sembrare più massicce, come sottolinea l’autore nel testo steso per il catalogo. “A volte parto da un blocco unico di legno, altre volte da pezzetti relativamente piccoli, altre volte ancora da listellini” confida De Lucchi che ha dato vita ad una produzione molto più varia che nelle precedenti occasioni. Le opere, contraddistinte in catalogo da un semplice numero, riempiono maestose lo spazio espositivo della Galleria, alcune poggiate su un piedistallo, altre appese al muro, alcune ricavate dal pezzo di tronco in preda ad un incontenibile bisogno di creare, altre create quasi certosinamente, assemblando pezzi ed essenze. Sono forse queste ultime che, osservandole, ci fanno sorridere pensando a come risulti impossibile sopire l’animo dell’architetto che, strato dopo strato, ricrea l’orografia del contesto dove inserire il progetto però, questa volta, è il “contesto” l’unico protagonista della creazione. Montagne tozze, colline cupoliformi, picchi dolomitici, rocce erose dal vento come nel Grand Canyon dietro cui ti immagini possano essere appostati un puma o un gruppo di indiani e monti sovrastati da edifici da cui osservare il mondo che ricordano i monasteri del monte Athos e mai rocche chiuse su sé stesse.
Michele De Lucchi, personaggio autorevole nel mondo della progettazione, figura imponente e severa quando lo si incontra di persona, ha un approccio filosofico alla vita, in cui la Montagna diviene il simbolo dei propri obiettivi e scalarla – con le mille difficoltà connesse al percorso tra rocce più o meno ripide, contro i fenomeni meteorologici e con la temperatura che può repentinamente abbassarsi nella parte apicale – è la metafora degli sforzi necessari a conseguirlo. Indubbiamente, affrontando con questo piglio la quotidianità potremmo considerare l’attività di scolpire il legno, spesso servendosi di una motosega – strumento non esattamente ottimale per eseguire i dettagli delle sue creazioni – come un momento di concentrazione zen.
La mostra e il catalogo – che, come sempre, è disponibile in Galleria – sono curati da Danilo Eccher, direttore della GAM – Galleria civica d’arte moderna e contemporanea di Torino, critico d’arte e responsabile di famose esposizioni.
Silvana Costa
La mostra continua:
Antonia Jannone – disegni di architettura
c.so Garibaldi 125 – Milano
orari: dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 19.30
la mattina su appuntamento
www.antoniajannone.itMichele De Lucchi. Montagne
testo di Danilo Eccher
18 sculture in legno e una serie di incisioni realizzate nel 2012 e nei primi giorni del 2013
fino a sabato 30 marzoCatalogo:
Montagne. Michele De Lucchi
con testo di Danilo Eccher
disponibile in Galleria