Paolo Rossi si cala nei panni di Molière per raccontare la vita del grande autore secentesco e fustigare, con disincantata leggerezza, i vizi della nostra contemporaneità.
Metti di essere il capocomico di una compagnia per la quale scrivi anche i testi da rappresentare. Metti che il successo di pubblico ti abbia garantito incarichi di prestigio. Metti che il nuovo committente – un tipo decisamente capriccioso – ti abbia dato due sole ore di tempo per portare in scena una nuova commedia… e cambi idea svariate volte su quello cui gli piacerebbe assistere. Metti, infine, che il committente suddetto sia Luigi XIV, il Re Sole.
Situazione altamente improbabile? Non per Molière che utilizza questa verosimile sequenza di coincidenze come traccia per L’improvvisazione di Versailles – L’Impromptu de Versailles una commedia portata in scena per la prima volta nell’ottobre 1663. Una commedia che non è propriamente una commedia nel senso filologico del termine: Molière infatti, nelle quasi due ore di spettacolo, non racconta una delle sue solite storie dal macchinoso intreccio ma ci mostra uno spaccato della reale vita teatrale.
Paolo Rossi, con la collaborazione di Stefano Massini e Giampiero Solari, adatta il testo e lo recita insieme alla nutrita compagnia del Teatro Stabile di Bolzano. Ne esce una godibilissima esperienza di metateatro in cui Rossi si cala nei panni di capocomico e guida gli attori con fermezza attraverso tutti i cambi di idee del sovrano.
In un continuo scambio di ruoli tra Molière e Paolo Rossi, tra copione e improvvisazione, si passa dal testo secentesco a riflessioni sull’attualità in un abile gioco di prestigio che riesce sublimamente a suscitare l’attenzione degli spettatori in sala, sin dalle prime battute, e a tenerla desta per tutta la durata dello spettacolo. Gli autori hanno abilmente inserito nell’esplosiva sequenza di battute e rimbotti, di invenzioni e citazioni anche molte informazioni biografiche sul celebre scrittore francese e sui componenti della compagnia, mischiando così finzione scenica e dettagli storici.
Rossi con il suo fare dinoccolato e le battute irriverenti è supportato egregiamente dalla strepitosa Lucia Vasini che nel ruolo di Madeleine Béjart – moglie e poi suocera di Molière ma, soprattutto, primadonna e finanziatrice della compagnia – convince sia come spalla comica sia come attrice a tutto tondo, divertente protagonista di gustosi siparietti. In realtà tutta la compagnia del Teatro Stabile di Bolzano dà prova di grande perizia in scena, cimentandosi con la recitazione ma anche con numeri di canto e improbabili coreografie.
Al termine della performance è stato tributato un lungo applauso anche a I Virtuosi del Carso, il gruppo di polistrumentisti e cantanti che accompagna la recitazione e intrattiene il pubblico durante le pause dello spettacolo, esibendosi dal vivo. I Virtuosi del Carso non sono stati relegati dagli scenografi nella fossa dell’orchestra ma, calati nei costumi secenteschi disegnati da Elisabetta Gabbioneta, trovano posto sul palcoscenico ove possono interagire con gli attori. Attori che, come sottolinea in più passaggi Paolo Rossi, sembrano essere le uniche persone ad essere rimaste sé stesse: “Oggi recitano tutti, i commercialisti, i dottori, i politici. Quelli che recitano peggio sono gli attori, se continuano a recitare alle vecchia maniera”. In questo senso la scelta di rappresentare L’improvvisazione di Versailles è un tributo a un grande autore della storia del teatro che con quest’opera ha apportato, a metà XVII secolo, una rivoluzione epocale, proponendo stralci di vita vera in scena e imponendo una recitazione più naturalistica. Paolo Rossi e Giampiero Solari si inchinano a questo modo così moderno di concepire la rappresentazione ed enfatizzano la compresenza scenica sul palco dell’attore e dei personaggi che interpreta. Il tutto con estrema piacevolezza, lasciando trasudare l’aspetto umano dell’artista e consentendo improvvisate interazioni con il pubblico senza mai scivolare nella pedanteria.
Silvana Costa
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Lo spettacolo continua:
Piccolo Teatro Strehler
largo Greppi – Milano
fino a domenica 24 gennaio 2016
orari: martedì, giovedì e sabato, 19.30; mercoledì e venerdì 20.30; domenica 16.00; lunedì riposo
www.piccoloteatro.orgMolière: la recita di Versailles
novità di Stefano Massini, Paolo Rossi, Giampiero Solari
regia Giampiero Solari
scene e costumi Elisabetta Gabbioneta
luci Gigi Saccomandi
con Paolo Rossi, Lucia Vasini, Fulvio Falzarano, Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Stefano Bembi, Mariaberta Blasko, Riccardo Zini, Irene Villa, Karoline Comarella, Paolo Grossi
canzoni originali Gianmaria Testa
musiche eseguite dal vivo I Virtuosi del Carso
produzione Teatro Stabile di Bolzano
durata 2 ore circa compreso l’intervallo
www.teatro-bolzano.itIl tour:
dal 26 al 27 gennaio, Correggio, Teatro Asioli
dal 28 al 31 gennaio, Bologna, Arena del Sole
dal 2 al 4 febbraio, Fano, Teatro Fortuna
dal 5 al 7 febbraio, Carpi, Teatro Comunale
dal 9 al 14 febbraio, Genova, Teatro della Corte
16 febbraio, Santa Croce, Teatro Verdi
17 febbraio, Empoli, Teatro Excelsior
dal 18 al 21 febbraio, Ferrara, Teatro Comunale
23 febbraio, Todi, Teatro Comunale
dal 25 al 28 febbraio, Ancona, Teatro delle Muse
1 marzo, Scandicci, Teatro Aurora
3 marzo, Cuneo, Teatro Toselli
4 marzo, Venaria Reale, Teatro della Concordia
6 marzo, Ventimiglia, Teatro Comunale
8 marzo, San Donà del Piave, Teatro Metropolitano Astra
dal 9 al 13 marzo, Trieste, Teatro Rossetti