Naturae

Al Piccolo di Milano va in scena la visionaria opera di Armando Punzo, vincitore del Leone d’Oro alla Biennale Teatro 2023. L’artista, novello demiurgo, crea nello spazio inizialmente asettico del palcoscenico un mondo nuovo pervaso dalla gioia, dall’armonia e dalla bellezza distintive della natura umana.

Naturae, l’ultima creazione di Armando Punzo in scena sabato 17 e domenica 18 febbraio al Piccolo Teatro Strehler, entusiasma il pubblico milanese con la sua carica di sublime poesia. Lo spettacolo, debuttando in prima nazionale lo scorso 15 giugno al Teatro alle Tese di Venezia, ha inaugurato il 51. Festival Internazionale del Teatro durante il quale Punzo è stato insignito del Leone d’Oro alla carriera.
Stefano Ricci e Gianni Forte, direttori in carica ancora per il 2024 della Sezione Teatro della Biennale e fondatori della compagnia ricci/forte, nella motivazione del premio ad Armando Punzo scrivono “La ricerca del senso del teatro inizia quando ci si avventura in territori umani spinti dalla necessità di una propria, originale, identità culturale. Dove il palco si nutre della stessa vita concreta. Nel tentativo di comunicare attraverso l’isolamento, artistico e geografico; il carcere e le sue barriere. Forzare un limite, l’assenza di libertà che frantuma gli assiomi attraverso il Teatro per diventare rigogliosa mietitura. Ricominciare a sognare un nuovo uomo e imporlo alla realtà. Una forma visionaria di comunicazione distillando un linguaggio ricostruito all’ombra di un pregiudizio”.
Il sogno di un mondo nuovo è il tema attorno cui Armando Punzo sviluppa Naturae, un’opera che come le precedenti trova forma compiuta dopo un lungo percorso di ricerca condotto attraverso studi preparatori, laboratori e spettacoli di prova. Uno dopo l’altro vengono così concepiti negli anni i cinque quadri che compongono lo spettacolo, fluendo con naturalezza senza interruzione l’uno nell’altro: Overture (2019), La vita mancata, La valle dell’innocenza (entrambi del 2020), La valle dell’annientamento (2021) e La valle della permanenza (2022).
Il palcoscenico si trasforma per l’occasione in una grande tela bianca: candida sabbia fine ricopre le assi del pavimento mentre sul fondale è tracciata una maglia quadrettata per guidare il disegno di una nuova realtà. È, prendendo a prestito le parole dell’autore “il tentativo di costruire immagini ancora più efficaci, un bisogno inesauribile” una volta cancellata la realtà. Armando Punzo ritaglia per sé il ruolo dell’artista che dispone le forme e le figure dirigendo le presenze che si muovono in scena con i gesti ampi di un direttore d’orchestra, accompagnandole nella posizione corretta e nei movimenti. Sovente, come l’uomo vitruviano di Leonardo, i corpi sono a loro volta inscritti in quadrati, moltiplicati tridimensionalmente a formare cubi e composizioni di cubi, entro cui restano ingabbiati come in una prigione da cui anelano uscire.
È in tal senso immediata l’allusione ai membri della Compagnia della Fortezza.
La Compagnia nasce infatti nel lontano agosto 1988 come un semplice Laboratorio Teatrale nella Casa di Reclusione di Volterra da un’idea di Armando Punzo e oggi costituisce una delle più interessanti realtà teatrali italiane e non solo: è un’evasione da una realtà difficile, un modello di riferimento per la rieducazione dei detenuti in termini di risocializzazione e di reintroduzione nel mondo del lavoro perché fare teatro, come da sempre ribadiamo su Artalks, è un lavoro. Un lavoro totalizzante e stupendo ma pur sempre un lavoro e, in quanto tale, deve essere considerato e remunerato. Dal laboratorio iniziale, nel corso del tempo, sono scaturite molte altre iniziative tra cui quella che ha visto l’Italia capofila del progetto europeo Teatro e carcere in Europa che vede coinvolte istituzioni penitenziarie di Francia, Spagna, Svezia, Germania e Regno Unito.
La musica composta ed eseguita dal vivo da Andreino Salvadori – già autore delle colonne sonore di altri spettacoli ideati da Armando Punzo per la Compagnia della Fortezza – è lo sfondo sonoro, allegro, ritmato e lieve come una brezza primaverile del processo creativo.
I costumi realizzati da Emanuela Dall’aglio sono invece volti a creare meraviglia, proponendo un viaggio dalla frenetica Milano, popolata da uomini in impermeabile dalla mesta tinta polvere, a terre esotiche e ritorno. I colori utilizzati sono quelli primari che si trovano sulla tavolozza di ogni pittore – rosso, blu e giallo/oro – cui si aggiungono bianco e nero, quest’ultimo in particolare, inteso quale somma di tutti gli altri colori, è scelto da Armando Punzo, nelle vesti del demiurgo, per stagliarsi con decisione contro il bianco di quella tela da saturare di colore e di gioia. Nasce una creazione in cui “il centro cambia secondo la posizione dell’osservatore, di conseguenza cambia l’orizzonte che non può più essere guardato come un limite fermo e invalicabile”.
È una creazione dinamica in cui l’uomo non soccombe come nelle tragedie shakespeariane al proprio ineluttabile destino ma lo contrasta. Lo stesso Punzo spiega alla stampa: “non possiamo credere di essere arrivati alla fine della storia, è innaturale e non serve a migliorare la nostra esistenza, le relazioni tra gli uomini, una diversa idea di comunità fatta di persone sensibili e il futuro della nostra terra. L’homo sapiens è solo una fase, dobbiamo lavorare per guadagnarci l’homo felix, dobbiamo far crescere in noi la ricerca della libertà, dell’amore, della felicità. Dobbiamo ricominciare a sognare un nuovo uomo e imporlo alla realtà”.
Naturae nasce dal confronto con il surrealismo magico di Jorge Luis Borges e descrive la meraviglia intrinseca nel percorso verso l’aleph compiuto dall’uomo che, lungi dal possedere la conoscenza assoluta dell’universo, si avventura in territori a lui sconosciuti e li esplora con l’innocenza – e l’incoscienza – del bambino, spingendosi come Ulisse oltre le Colonne d’Ercole del mondo noto.  La conoscenza istituzionalizzata è simboleggiata da una moltitudine di libri accatastati in un angolo: un uomo entra in scena e si occupa di collocarli ordinatamente su uno scaffale, scandendo con il proprio lavoro lo scorrere del tempo e, a lavoro compiuto, un altro individuo – un Diogene a noi contemporaneo – facendosi luce con una lanterna ne esamina con interesse i titoli e poi passa oltre. La conoscenza in fondo non viene solo dalla lettura ma pure dall’esperienza di vita ed è una gioia imparare esplorando il mondo e incontrando nuove persone con l’entusiasmo di un bambino.
Bambini si torna indubbiamente assistendo a Naturae, spalancando la bocca per lo stupore dinnanzi alla magia di ogni quadro.

Silvana Costa

Lo spettacolo è andato in scena:
Piccolo Teatro Strehler
Largo Greppi 1 – Milano
sabato 17 e domenica 18 febbraio 2024
www.piccoloteatro.org

Naturae
regia e drammaturgia Armando Punzo
musiche originali e disegno sonoro Andreino Salvadori
scene Alessandro Marzetti, Armando Punzo
costumi Emanuela Dall’aglio
movimenti Pascale Piscina
direzione organizzativa e cura dei progetti Cinzia de Felice
aiuto regia Laura Cleri
assistente alla regia Alice Toccacieli
disegno luci e coordinamento tecnico Andrea Berselli
sound engineering Alessio Lombardi
capo macchinista Viviana Rella
aiuto scenografo Yuri Punzo
assistente agli allestimenti Luisa Raimondi, Luca dal Pozzo
collaborazione artistica Daniela Mangiacavallo
assistenza ai costumi Sarina Fazio Marta Panciera
coordinamento attività Centro Nazionale Teatro e Carcere Eva Cherici
responsabile amministrativo Elina Pellegrini
responsabile attività formative Marzia Lulleri
con Armando Punzo, Andrea Salvadori, Ciro Afeltra, Roberto Agnello, Saverio Barbera, Valentin Bucur, Daniel Chukwuka, Fabrizio Di Pasquale, Paul Andrei Cocian  , Antonio Iazzetta, Salvatore Farina,  Nicola Bella, Naser Kermeni, Cuka Ismet, Lucio Di Iorio, Armando Di Puoti , Hamadi Rezeg,  Luca Matarazzo, Nik Kodra, Urim Laci, Li Jin Jie , Tarek Omezzine, Marian Petru Iosif, Alessandro Ventriglia, Timon Tarantino,  Waychey Tony, Marco Mario Gino Eugenio Marzi, Isabella Brogi, Romeo Erdei Bogdan , Fabio Prete, Domenico Prospero, Fabio Valentino , Adrian Saracil, Malaj Mbaresim, Stefano Vezzani, Nezhaj Arion, Paolo Brucci, Francesca Tisano, Elisa Betti, Tommaso Vaja
una produzione Carte Blanche ETS, Compagnia della Fortezza
con il sostegno di MiC – Ministero della Cultura, Regione Toscana, Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, Acri – Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio Spa, Comune di Volterra,
Ministero della Giustizia Casa di Reclusione di Volterra
durata 90 minuti senza intervallo