Gli spettacoli in cartellone per la stagione 2014/2015 allo Spazio Tertulliano.
A poche settimane dal debutto della nuova stagione teatrale, Giuseppe Scordio presenta al pubblico e alla stampa il ricco cartellone dello Spazio Tertulliano di cui è direttore artistico. Ben ventidue spettacoli si alternano da inizio ottobre a fine giugno, offrendo un ampio spettro di generi, professionisti, soggetti e riferimenti con un tema ricorrente: le opere di William Shakespeare. Le tragedie e le commedie del Bardo rappresentano ancora, in questo nostro XXI secolo, una fonte di grande ispirazione su cui gli autori di ogni età amano lavorare per adattamenti arditi o per approfondimenti sugli eterni dilemmi connessi a potere e amore. Sul palcoscenico di questo teatro, che si avvia al quinto anno di attività, si succedono in larga parte attori, autori e produttori estremamente giovani ma di indiscusso talento che, dopo il debutto al Tertulliano, sono spesso stati invitati a proporre i loro spettacoli all’Elfo e al Parenti.
Tra ritorni di successi delle passate edizioni e opere nuove, quattro sono le produzioni dello Spazio Tertulliano in programma. Debutta Mi voleva la Juve – Mi ha preso Bosetti: si tratta di un omaggio di Giuseppe Scordio a Giulio Bosetti di cui è stato a lungo collaboratore al Carcano. Lo spettacolo, sviluppato attorno ad un’ardita metafora sospesa tra calcio e teatro, vuole ricordare il quinto anniversario della scomparsa di un grande regista ed interprete, troppo presto scivolato nel dimenticatoio. Kings – Il gioco del potere si presenta come una delle produzioni più interessanti della stagione. Un ricco cast all’insegna dello scambio generazionale, diretto da Alberto Oliva, dà corpo a molti personaggi che raccontano come l’amministrazione del potere si evolva nel tempo, passando dal regno medievale alla società moderna. Rivivono sul palcoscenico le gesta di tre grandi re, protagonisti delle omonime opere shakespeariane: Riccardo II, Enrico IV ed Enrico V. Vengono riproposte Lettera al mio giudice, tratta da un testo di Georges Simenon con adattamento e regia di Giuseppe Scordio, che affronta il tema – purtroppo sempre attuale – della violenza sulle donne e la rilettura in chiave moderna (pur mantenendo il linguaggio del testo originale shakespeariano), de La bi(g)sbetica domata, realizzata in co-produzione con Teatro del Simposio.
Teatro del Simposio presenta anche La città degli specchi, un amaro confronto tra la Milano del bike sharing e la “città da bere” del 1987 quando cinquecento biciclette gialle, messe gratuitamente a disposizione dei cittadini, nel giro di pochi giorni vennero tutte rubate.
Il ruolo di aprire la stagione è affidato al giovane cantautore Martino Corti che, dopo il successo di Le cose non contano nulla (leggi la recensione) torna con C’era una svolta – Monologhi pop vol. 2. Sul solco della tradizione del teatro-canzone di Gaber, Corti ripropone la formula di alternare i brani tratti dal nuovo album a monologhi in cui una poetica visione del mondo si intreccia a disillusi sketch sulla quotidianità. Rispetto alla precedente produzione unplugged, in Monologhi pop vol. 2 sul palcoscenico, oltre a Luca Nobis, troviamo anche DJ producer Kustrell, indizio che la musica di Corti si è arricchita di sonorità elettroniche.
Se si sbircia nella quotidianità di una famiglia composta da un padre scappato con un angelo biondo, una madre teledipendente, un figlio tanto timido quanto confuso ed un amico dalle strane abitudini non si può che esclamare Va tutto bene. Questo il titolo della spassosissima tragicommedia scritta e interpretata da Vanessa Korn, Dario Merlini, Alice Francesca Redini, Umberto Terruso, Fabio Zulli, da un’idea di Stefano Cordella, che nella scorsa stagione ha saputo conquistare pubblico e critica.
Le prove dell’ennesima messa in scena della grande tragedia di Shakespeare per Carmen Giordano, autrice e regista di Amleto?, diventano il pretesto narrativo per indagare gli strani parallelismi esistenti tra due degli attori del cast e il complesso rapporto instauratosi tra il Principe di Danimarca e Ofelia. Il testo della Giordano insiste molto sul divario tra ciò che siamo e ciò che fingiamo, in uno strano cortocircuito in cui la parte femminile della coppia sembra dare drammatica concretezza alle elucubrazioni di quella maschile: Amleto parla di morte e Ofelia si suicida; Amleto si finge pazzo e Ofelia impazzisce.
A ridosso delle festività, lo Spazio Tertulliano offe al pubblico un grande classico in versione monologo: Canto di Natale (A Christmas Carol) di Charles Dickens. A Pasqua ritroveremo sempre Fabrizio Martorelli, il bravo interprete, e Antonio Mingarelli, il regista, alle prese con un altro testo celebre: Pene d’amor perdute di William Shakespeare.
Dopo Una ballata per Milano, portata in scena lo scorso anno, tornano al Tertulliano Marino Zerbin e Piero Lenardon con Tiranott, il melanconico ritratto di chi cerca di spostare il più avanti possibile il confine tra la sera e la notte, indugiando in ricordi, aneddoti e citazioni di grandi poeti milanesi (Gadda, Manzoni, Porta, Loi, Tessa) come fa il simpatico avventore del bar protagonista di questo racconto.
Sara Meneghetti è l’autrice di Babel. E le genti furono parecchio confuse, una riscrittura allegorica del mito della torre di Babele per puntare il dito contro i problemi della società contemporanea. Sorge infatti spontaneo paragonare le odierne sedi del potere, patologicamente autoreferenziali ed estranee alla realtà, con la stanza del consiglio, localizzata nei sotterranei del cantiere, da cui i tre savi – resi maschere grottesche – dirigono le costruzioni della torre appellandosi ad una selva di leggi ridicole e di bugie su Dio. Come vedremo tutto ciò non sarà sufficiente a evitare che monti la rabbia tra gli operai e a garantire la conclusione dei lavori.
A metà gennaio è possibile assistere al debutto nazionale di Trilogia del triangolo – (Martire, Repulisti Ti Tu, Deep), un progetto complesso composto da tre spettacoli confluiti in un unico lavoro, tre toccanti storie di donne – un trasgender, una moderna Alice nel Paese delle Meraviglie, una madre – alla ricerca del lato più nascosto della propria personalità.
Ti auguro un fidanzato come Nanni Moretti!, scritto e diretto da Livia Ferracchiati, analizza le esperienze di una coppia qualsiasi, scandagliandone vizi, stereotipi e perversioni. Segnaliamo che questo spettacolo è stato presentato con successo al Todi Festival-Spazio Giovani 2014 e si affida all’interpretazione di quelli che la critica ama additare come due tra gli attori più promettenti della scena teatrale: Fabio Paroni e Chiara Leoncini.
C’era una volta un re che, nella fattispecie, è Giorgio III d’Inghilterra. Il re impazzisce, viene destituito e ora, al suo posto, c’è il suo medico: uno del popolo, uno di noi! Nel racconatre come il dottore affronti l’incarico, la pièce cerca di rispondere al seguente quesito: noi, comuni cittadini, che siamo abituati a vedere il potere in mani altrui, cosa faremmo se un giorno toccasse a noi amministrarlo?
Come in Il Maestro e Margherita di Bulgakov, anche in Sotto Ponzio Pilato, l’opera scritta e diretta da Francesco Sala, si indagano le ragioni che hanno portato il Prefetto della Giudea a decidere di crocefiggere Gesù Cristo.
Dopo il grande successo di pubblico e critica riscosso con Cenerentola, Sandro Mabellini ottiene da Joël Pommerat i diritti di rappresentazione della rivisitazione di una nuova fiaba che vedremo al Tertulliano a fine febbraio: Cappuccetto rosso.
Si ispira alla forza delle fatine delle leggende sarde ed ai testi di Simone de Beauvoir Contus de Janas – Racconti di fate. La storia, nata da un’ idea di Carla Stara con la drammaturgia di Laura Tassi, è ispirata alle Janas, delle piccole creature, all’apparenza fragili ma che sanno difendere con i denti i propri tesori dall’avidità umana. Ritroviamo quella stessa forza nel carattere di tre donne sarde che, in epoche differenti, hanno lottato per i propri obiettivi attraverso amori, rivoluzioni e contraddizioni, sia politiche che personali.
Gabriele Scotti, il campione di incassi della stagione 2013-14 dello Spazio Tertulliano con Le Poveracce, a fine marzo debutta con Palloncini – Poteva essere scemo. Ad attendere il pubblico, dietro i toni tragicomici dello spettacolo, è una profonda riflessione sull’identità degli individui con l’intento di demolire luoghi comuni, atteggiamenti ipocriti e teorie surreali che ancora oggi aleggiano attorno la comunità LGBT.
Filippo Renda, Beppe Salmetti e Riccardo Buffonini propongono una libera riscrittura – e una ancor più libera interpretazione – del Giulio Cesare di Shakespeare. I due fratelli protagonisti di Giulio e Cesare – Volare è potare sono una surreale coppia di amici-nemici, di fratelli-fratricidi che riescono a trovare momenti di complicità solo quando combattono il loro unico comune nemico: il popolo (interpretato magistralmente dal pubblico).
Silvano Piccardi dirige Paola Giacometti e Monica Faggiani nei panni delle due anziane sorelle protagoniste di Che fine ha fatto Baby Jane? Donne, prigioniere di sé stesse e di un passato da diva, che vivono una situazione di assoluta mancanza di libertà, recluse nella gabbia che loro stesse si sono costruite.
Così come in apertura di stagione, anche per l’ultimo spettacolo in scena prima dell’estate la protagonista assoluta è la musica con Light my fire – Jim Morrison, il mito e i Doors. Ispirandosi al parallelismo che Jim Morrison ama proporre tra la propria musica e il mito di Dioniso e delle Baccanti, Giuseppe Scordio ha ideato un progetto che va oltre i confini della percezione, “the doors of perception”. Ad Angelo Colombo, il giovane interprete, il compito di rievocare sia la magia del rock che la suggestione della poesia dell’antica Grecia, epoca in cui il teatro era un’arte di massa che comunicava al popolo intero sfruttando la suggestione della musica e della parola.
Silvana Costa
Gli spettacoli andranno in scena:
Spazio Tertulliano
via Tertulliano 68 – Milano
www.spaziotertulliano.it
Stagione 2014-2015
direttore artistico Giuseppe Scordio
organizzazione Marta Iencodall’ 1 al 12 ottobre 2014
C’era una svolta
Monologhi pop vol. 2
di Martino Corti e Gianfelice Facchetti
con Martino Corti, Luca Nobis, DJ producer Kustrell
produzione Cimice
dal 14 al 20 ottobre 2014
Va tutto bene
da un’idea di Stefano Cordella
con Vanessa Korn, Dario Merlini, Alice Francesca Redini, Umberto Terruso, Fabio Zulli
produzione Compagnia Òyes
dal 24 al 26 ottobre 2014
La città degli specchi
di Antonello Antinolfi
diretto e interpretato da Francesco Leschiera
produzione Teatro del Simposio
dal 5 al 22 novembre 2014
Kings
Il gioco del potere
da Riccardo II, Enrico IV ed Enrico V di William Shakespeare
con Giuseppe Scordio e Piero Lenardon, Enrico Ballardini, Angelo Donato Colombo, Federica D’Angelo, Martino Palmisano, Paolo Grassi
regia di Alberto Oliva
produzione Spazio Tertulliano
dal 3 al 7 dicembre 2014
Amleto?
con Maura Pettorruso e Stefano Pietro Detassis
testo e regia di Carmen Giordano
produzione Macelleria Ettore
dal 10 al 14 dicembre 2014
Canto di Natale (A Christmas Carol)
di Charles Dickens
con Fabrizio Martorelli
regia di Antonio Mingarelli
dal 17 al 21 dicembre 2014
Tiranott
di Lino Pedullà
con Marino Zerbin e Piero Lenardon
regia Paola Bea e Piero Lenardon
produzione Teatro de gli Incamminati- Filarmonica Clown – Teatro sul Filo
dal 7 all’11 gennaio 2015
Babel. E le genti furono parecchio confuse
di Sara Meneghetti
con Lorenzo Frediani, Gabriele Scarpino, Giuseppe Scoditti
regia Lucia Menegazzo
Teatro dal Buio
dal 14 al 18 gennaio 2015
Trilogia del triangolo
(Martire, Repulisti Ti Tu, Deep)
di Alessandra Ventrella, Riccardo Calabrò e Ana Shametaj
con Mariasofia Alleva, Marta Lunetta, Alice Raffaelli
regia Ana Shametaj
produzione Kokoschka Revival
dal 21 al 25 gennaio 2015
Ti auguro un fidanzato come Nanni Moretti!
testo e regia di Livia Ferracchiati
con Chiara Leoncini e Fabio Paroni
dal 28 gennaio all’1 febbraio 2015
C’era una volta un re
di Gianfelice Facchetti
con Umberto Banti, Pietro De Pascalis, Claudio Orlandini, Luca Ramella
dal 4 al 15 febbraio 2015
Lettera al mio giudice
di Georges Simenon
adattamento e regia di Giuseppe Scordio
produzione Spazio Tertulliano
dal 18 al 22 febbraio 2015
Sotto Ponzio Pilato
scritto e diretto da Francesco Sala
con Francesco Maria Cordella e Carmen Di Marzo
produzione Compagnia ACTS
dal 25 febbraio all’8 marzo 2015
Cappuccetto rosso
di Joël Pommerat
con Riccardo Festa, Caroline Baglioni, Cecilia Elda Campani
regia di Sandro Mabellini
produzione Città del Teatro, Centro di Palmetta e Beat 72
dall’11 al 15 marzo 2015
La bi(g)sbetica domata
di William Shakespeare
con Marco Marzaioli, Ermelinda Cakalli, Alessandro Macchi, Valentina Pescetto e Luigi Maria Rausa
regia di Francesco Leschiera
produzione Teatro del Simposio in co-produzione con Spazio Tertulliano
dal 18 al 22 marzo 2015
Contus de Janas
Racconti di fate
idea e regia Carla Stara
drammaturgia Laura Tassi
con Mattia Pozzi, Carla Stara, Sonia Burgarello
produzione Teatro Ma in collaborazione con Jorghe Teatrini Visibili
dal 25 al 29 marzo 2015
Palloncini
Poteva essere scemo
di Gabriele Scotti
con Beatrice Schiros e cast in via di definizione
produzione RossoTheatre
dall’8 al 12 aprile 2015
Giulio e Cesare
Volare è potare
da William Shakespeare
regia Filippo Renda
con Riccardo Buffonini, Filippo Renda e Beppe Salmetti
produzione Ludwig/TeatroMa col sostegno di Idiot Savant
dal 15 al 26 aprile 2015
Pene d’amor perdute
di William Shakespeare
con Fabrizio Martorelli, Silvia Giulia Mendola e Alberto Onofrietti
un progetto di Silvia Giulia Mendola e Antonio Mingarelli
dal 29 aprile al 10 maggio 2015
Mi voleva la Juve
Mi ha preso Bosetti
di e con Giuseppe Scordio
regia di Alberto Oliva
produzione Spazio Tertulliano
dal 20 al 31 maggio 2015
Che fine ha fatto Baby Jane?
di Henry Farrell
con Paola Giacometti e Monica Faggiani
regia di Silvano Piccardi
dal 17 al 28 giugno
Light my fire
Jim Morrison, il mito e i Doors
ideazione e progetto di Giuseppe Scordio
con Angelo Colombo
regia di Giuseppe Scordio e Alberto Oliva
produzione Spazio Tertulliano