A mezzo secolo dalla precoce scomparsa di Piero Manzoni, Palazzo Reale ospita una grande mostra dedicata a uno degli artisti più geniali, innovatori e controversi del XX secolo.Il 6 febbraio 1963 Pietro Manzoni viene trovato morto nel suo studio di via Fiori Chiari a Milano.
Sino a inizio giugno, a Palazzo Reale, è allestita una mostra, promossa e prodotta dal Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale e Skira editore, che, attraverso un percorso di 130 opere, ricorda la breve quanto brillante carriera di questo controverso artista. Libertà, invenzione e gioia sono le chiavi di lettura proposte dai curatori, Flaminio Gualdoni e Rosalia Pasqualino di Marineo, per raccontare l’opera e il pensiero del genio, andando al di là della mera provocazione dell’arcinota Merda d’artista. Nel manifesto Per la scoperta di una zona di immagini (1956) Manzoni afferma: “Il quadro è la nostra area di libertà; è in questo spazio che noi andiamo alla scoperta, all’invenzione delle immagini. […] Immagini vergini e giustificate solo da sé stesse, la cui validità è determinata solo dalla quantità di gioia di vita che contengono”.
Le Opere Nucleari, con cui si apre il percorso, ricordano come Manzoni si sia formato all’Accademia di Brera, frequentando parallelamente le avanguardie artistiche: le impronte degli oggetti ripetuti sulla tela, alternate ad altre visioni informi, ci raccontano di ardite sperimentazioni sospese tra l’arte nucleare di Enrico Baj e lo spazialismo di Lucio Fontana. La ricerca stilistica ed il desiderio di stupire i sensi, tra fine 1957 ed inizio dell’anno successivo, approdano alla concezione di opere dal candore assoluto che catturano l’attenzione dell’osservatore solo per la ruvidezza delle superfici, la sovrapposizione di sostanze diverse, i rilievi plastici o le ombre che generano. Manzoni identifica queste opere con codici: giungerà solo più tardi alla coniazione del termine Achrome.Nel 1959 il poeta Antonio Porta scrive: “Il quadro di Manzoni, abolito persino il gusto di dipingere, tende a far soggetto, desolata presenza di sé, con quella sua materia allucinante (tela e gesso) porzione di un gran vuoto bianco”.
Le tele candide alle pareti costituiscono una quinta d’effetto per l’imponente parallelepipedo in ferro recante la scritta capovolta: Socle du monde (1961) – base del mondo. Capovolta perché è come se noi stessimo ammirando da sotto in su la Terra e tutte le meraviglie che la ricoprono. Nelle sale successive incontriamo l’evoluzione di quest’idea del piedistallo ne la Base magica: un tronco di piramide riportante le indicazioni di dove il modello di turno dovesse posizionare i piedi. Manzoni, fa persino stampare Certificati d’autenticità da conferire ai protagonisti di queste sculture viventi al fine di testimoniarne la partecipazione all’atto creativo. L’artista prova un immenso piacere nel valorizzare le esistenze altrui, anche semplicemente facendosi ritrarre nell’atto di apporre la propria firma sui corpi del pubblico partecipe. La serie delle Uova (1960) contrassegnate da impronta digitale e custodite in un cofanetto ligneo, è concepita per sacralizzare il proprio ruolo creativo, attingendo alla simbologia cristiana: l’acquirente dell’opera può scegliere di entrare in comunione con l’autore ingerendo l’Uovo oppure conservarlo come un prezioso feticcio. L’estrema, ulteriore, evoluzione del pensiero di Piero Manzoni, l’anno successivo, porta all’inscatolamento delle proprie reliquie, utilizzando le confezioni tipiche delle conserve alimentari: per la merda ipotizza la parità con l’oro valutato, all’epoca, 700 Lire al grammo.
Lungo questo surreale percorso trovano spazio le Sculture pneumatiche, il progetto di serigrafie per un Calendario (1959), libri d’artista, foto d’epoca, manifesti, cataloghi, lettere autografe e alcuni elementi afferenti alla serie Linee di cui l’esemplare 4,89 metri è esposto dispiegato e visibile.
Silvana Costa
La mostra continua a:
Palazzo Reale
piazza Duomo, 12 – Milano
fino a lunedì 2 giugno 2014
orari lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì, domenica 9.30-19.30;
giovedì e sabato 9.30-22.30
orari festività domenica 20 aprile 9.30-19.30; lunedì 21 aprile 9.30-19.30; venerdì 25 aprile 9.30-19.30; giovedì 1maggio 9.30-22.30; lunedì 2 giugno 9.30-19.30
il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura
www.comune.milano.it/palazzoreale
Piero Manzoni 1933-1963
a cura di Flaminio Gualdoni e Rosalia Pasqualino di Marineo
in collaborazione con la Fondazione Piero Manzoni
prodotta da Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale, SKIRA editore
www.mostramanzonimilano.itCatalogo e altre pubblicazioni:
Piero Manzoni 1933-1963
testi di Flaminio Gualdoni, Giorgio Zanchetti, Francesca Pola, Gaspare Luigi Marcone
Skira editore, 2014
24 x 28 cm, 176 pagine, 132 colori e 76 b/n, brossura
prezzo 34,00 EuroBreve storia della merda d’artista
di Flaminio Gualdoni
collana SMS Skira Mini Saggi, viene pubblicata anche
Skira editore, 2014
12,5 x 17 cm, 56 pagine, brossura
prezzo 7,00 Euro
www.skira.net