Forma Meravigli ricorda il talento di Toni Nicolini, a quattro anni dalla morte, con un’indimenticabile selezione di fotografie.
Toni Nicolini se ne è andato il primo ottobre 2012. Mesi dopo, lo sterminato archivio di fotografie, scattate a partire dagli anni Sessanta, è trasferito al CRAF – Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia di Spilimbergo così, all’improvviso, la sua assenza diviene più concreta che mai. Accogliamo perciò la retrospettiva allestita negli spazi di Forma Meravigli come un ritorno a casa di questo straordinario fotografo e ci auguriamo che Poesia del reale. Fotografie di Toni Nicolini contribuisca a rendere indelebile nella mente del pubblico il suo lavoro.
Per cinquant’anni Toni Nicolini percorre l’Italia per documentare, più con il piglio del sociologo che con quello del reporter, le piccole grandi rivoluzioni che portano all’effettiva unità nazionale e la sorprendente poesia della quotidinità. Egli dimostra un’acuta capacità nel leggere la realtà, cogliendola appieno in tutte le sue mille sfaccettature ed immortalandola in uno scatto capace di suggestionare chiunque lo guardi.
La raffinatezza delle stampe in bianco e nero, oltre ad uniformare il racconto che si dipana negli spazi di Forma Meravigli, sembra elevare all’ennesima potenza la capacità comunicativa delle immagini e la loro carica poetica. Prendiamo, ad esempio di ciò, la Storia di un vento e di una bambina (1965), un delicato racconto sceneggiato da Luigi Crocenzi ispirandosi alla poesia Mio fiume anche tu di Giuseppe Ungaretti, creato per il progetto Rai Telescuola. In mostra sono presenti anche estratti dai tanti servizi realizzati nel corso di una lunga carriera: dai contribuiti ai volumi Italia Meravigliosa, Attraverso l’Italia e Attraverso l’Europa pubblicati dal Touring Club Italia a quelli commissionatigli dalle riviste di architettura Abitare e Domus, i cui direttori apprezzano la grande capacità di cogliere quanto un nuovo intervento – come per esempio accade con il progetto Bicocca dello studio Gregotti Associati – possa cambiare non solo lo skyline ma l’intero equilibrio di un’ampia porzione di città.
Immaginiamo la difficoltà incontrata da Cesare Colombo – con cui Nicolini divide lo studio per molti anni – e Walter Liva nel selezionare le immagini per la mostra e per il volume edito da Contrasto, curato dallo stesso Liva con Giovanna Calvenzi. La stessa difficoltà che l’animo gentile di Nicolini incontra nel giudicare il lavoro altrui, quando chiamato a organizzare mostre di fotografia. Timidezza che non offusca la capacità di critica e di insegnare a leggere le immagini, doti che hanno reso Nicolini un consulente conteso da numerose istituzioni, non ultima Fondazione Corrente di cui era membro del Comitato Scientifico, curatore delle mostre di fotografia oltre che dell’archivio fotografico lasciato da Ernesto Treccani. Treccani per lui è un prezioso compagno di viaggio nell’andare a documentare la rivolta di Melissa (1963), la Marcia per la Sicilia Occidentale e per un mondo nuovo (1967) o la devastazione del terremoto nel Belice (1968). Quell’epoca, gli anni Sessanta, si rivelano un periodo di grandi trasformazioni – a volte violente – e Nicolini è spesso in prima linea per immortalarle, viaggiando attraverso l’Europa piuttosto che piazzandosi alla Borsa di Milano (1967) o fuori dalle fabbriche di Sesto San Giovanni (1966); agli scavi per la metropolitana milanese (1961) e davanti alle TV in attesa dell’allunaggio (1969); al ballo di Carnevale al Teatro Comunale di Mortara (1966), appuntamento atteso con ansia dalle ragazze della zona in cerca di marito, così come all’inaugurazione del Centro Fly, gran evento mondano, allietato dall’orchestra di Giorgio Gaber, con una lunga lista di giovani esponenti dell’arte, del design e, più in generale, della giovane borghesia milanese invitati da Gae Aulenti. Forse è la nostalgia di paesaggi ormai dissolti – la vita di paese con le anatre a spasso lungo la via e, sullo sfondo, il carrettino dei gelati immortalati Sulla strada del Santuario di Santa Maria delle Grazie (Mantova, 1973) – o la magia di luoghi di straordinaria bellezza – gli interni del Teatro Accademico (Mantova, 1976) – ma ogni singolo scatto incanta il pubblico e lo conduce in un mondo fatato, sospeso tra la fantasia e il ricordo: è questo il segreto che rende Poesia del reale un’esperienza indimenticabile. E dire che la madre, angosciata dal vedergli abbandonare l’Università per questa sua passione, temeva sarebbe finito a far foto ai piccioni sul sagrato del Duomo.
Silvana Costa
La mostra continua:
Forma Meravigli
via Meravigli 5 – Milano
fino a domenica 23 ottobre 2016
orario: mercoledì, venerdì, sabato e domenica 11.00 – 20.00; giovedì 12.00 – 23.00; lunedì e martedì chiuso
www.formafoto.itPoesia del reale
Fotografie di Toni Nicolini
promossa e organizzata da CRAF – Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia di Spilimbergo
in collaborazione con Fondazione Forma per la FotografiaCatalogo:
Poesia del reale
a cura di Giovanna Calvenzi, Walter Liva
contributi di Gianni Berengo Gardin, Giovanna Calvenzi, Cesare Colombo, Cristina De Vecchi, Walter Liva, Italo Lupi, Martino Nicolini, Pio Tarantini, Ernesto Treccani
Contrasto, 2016
20x30cm; 240 pagine; 144 fotografie in b/n; cartonato
prezzo: 39,00 Euro – in mostra 32,00 Euro
www.contrastobooks.com