Salveremo il mondo prima dell’alba

Carrozzeria Orfeo chiude a Milano il tour di Salveremo il mondo prima dell’alba, il nuovo spettacolo dai toni apocalittici scritto e co-diretto da Gabriele Di Luca. Molte le tematiche affrontate in scena dal brillante gruppo di attori capitanato da Massimiliano Setti, tra drammi personali, urgenze ambientali e crisi politiche.

L’attesa è finita: Carrozzeria Orfeo fa finalmente tappa a Milano con il tour dell’ultima, attesa creazione, Salveremo il mondo prima dell’alba, in scena sino a domenica 28 aprile al Teatro Elfo Puccini.
Gabriele Di Luca, alla luce del successo riscosso negli ultimi anni da spettacoli ambientati in un futuro prossimo, quali Cous Cous Klan e Miracoli metropolitani, prosegue lungo questo filone creativo e colloca l’azione su un satellite in orbita attorno alla Terra adibito a clinica di riabilitazione di lusso. A bordo ci sono Jasmine (Alice Giroldini), una pop star che deve liberarsi, da un lato, dalla dipendenza da psicofarmaci e, dall’altro, dall’ossessione dell’ex fidanzato nonché manager; William (Ivan Zerbinati), un creatore di fake news a scala mondiale accompagnato da Nat (Sebastiano Bronzato), il domestico originario del Bangladesh dal sensibile animo animalista; la coppia formata da Omar (Sergio Romano) e Patrizio (Roberto Serpi), il primo obbligato a confrontarsi con problemi di salute, con l’incapacità di staccarsi dal proprio lavoro – è il secondo produttore su scala mondiale di farine proteiche – e con un rapporto conflittuale con la ex moglie e la figlia mentre il secondo è frustrato dal non sentirsi apprezzato. Massimiliano Setti è il coach, lo psicologo chiamato a supportare il gruppo di pazienti, aiutandoli a scoprire attraverso la condivisione delle proprie storie l’origine del malessere e, quindi, delle dipendenze.
La scenografia ideata da Lucio Diana trasforma il palcoscenico nella sala comune su cui si affacciano gli altri ambienti del satellite, tra cui sauna e palestra dove si svolgono alcune scene, e dove è collocato il telescopio per osservare cosa accade sulla Terra. Qui i pazienti trascorrono ampia parte del tempo, talvolta da soli, riflettendo su quanto sta accadendo loro, altre volte ordendo piani per aggirare i divieti del coach, altre ancora per dedicarsi ad attività comuni. Nessuno, in fondo, crede che il soggiorno a bordo della stazione orbitante possa davvero aiutarlo a dare una svolta alla propria esistenza, per qualcuno poi è solo l’occasione per nascondersi per alcune settimane dal mondo.
Gabriele Di Luca ricostruisce in vitro una piccola comunità con personaggi rappresentativi di diverse tipologie di carattere e comportamento, mostrando come interagiscano tra loro instaurando amicizie ma pure, a dispetto degli sforzi del coach, trasformando semplici antipatie e pregiudizi in autentici conflitti con ritorsioni che trascinano con sé conseguenze inimmaginabili e drammatiche a scala planetaria. Una volta ancora, dunque, Di Luca si fa prendere la mano dalla storia, sovraccaricandola di tematiche, tutte parimenti attuali – alcune tuttavia dibattute sino alla noia –, tutte parimenti urgenti quali il cambiamento climatico e l’estinzione di specie animali e vegetali; il femminismo che scivola in plateali contraddizioni; gli stereotipi sull’omosessualità; il controllo sulla vita del coniuge e dei figli; la brama di denaro e prestigio a scapito della salvaguardia dei dipendenti; i conflitti tra nazioni; il potere crescente dei social media alimentato da razzismo, frustrazioni, invidie e, soprattutto, disinformazione; la paura della malattia; le dipendenze da stupefacenti, farmaci, tecnologia ma, pure, persone.
Tematiche tutte ascrivibili al forte livello di benessere raggiunto da alcune porzioni della popolazione mondiale, sfruttando e depredando la restante parte, costretta a vivere in condizioni misere a minarne la dignità e la possibilità di sopravvivenza. Una denuncia ricorrente che, declinata nelle sue mille possibili accezioni, accomuna tra loro numerosi lavori dell’autore intesi a denunciare un forte scettiscismo sulle capacità dell’uomo di arrestare il processo autodistruttivo in corso, di salvare il mondo prima dell’alba. Tutto ciò con buona pace di un finale aperto alla possibilità di ricominciare da capo, provando a invertire le parti e lasciando sia il bistrattato domestico a prendere in mano le redini della situazione.
L’importante bagaglio di problematiche ed emozioni portato in dote da ciascun personaggio di Salveremo il mondo prima dell’alba è talmente ingombrante da occupare con la sua esposizione eccessiva parte delle oltre due ore di spettacolo, lasciando un margine risibile per le interazioni tra di loro e per lo sviluppo di una storia vera e propria. È questa un’impostazione che, da un lato, presenta fratture nell’evolversi della rappresentazione e, dall’altro, abbassa – a tratti al limite della noia – il ritmo della rappresentazione. Fondamentale nel cercare di dare coerenza alla narrazione è la figura del coach così come proposta da Massimiliano Setti, più vicina a un animatore di villaggio vacanze che a un esperto psicologo, utile a cucire tra loro i personaggi e i loro trascorsi. Personaggi di cui, una volta ancora Gabriele Di Luca si sente in dovere di raccontare per filo e per segno a quale sorte vadano incontro, sia privando il pubblico del piacere dell’immaginazione sia allungando ulteriormente un tempo della narrazione già di molto dilatato.
Salveremo il mondo prima dell’alba è, nonostante queste pecche, uno spettacolo capace di riscattarsi grazie al fine lavoro compiuto alla regia da Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi che dosano con maestria i tempi comici a sottolineare battute e situazioni, stemperando la disillusione dei personaggi verso il proprio presente e, ancor più, il cinismo con cui guardano al futuro in una risata che spazzi via l’ipocrisia e dissolva la tensione. Disillusione e cinismo, esasperati sino al paradosso, rappresentano il tratto distintivo di Carrozzeria Orfeo e consentono alla compagnia di conquistare quella crescente fascia di spettatori stanchi di essere rasserenati da importanti dosi di buoni sentimenti.
I registi possono inoltre contare su un brillante gruppo di attori, tutti parimenti eccellenti nel dar vita in scena al proprio personaggio e nel conferire vis comica ai dialoghi e alla mimica corporea. In fondo, come il teatro dell’assurdo insegna, quando una trama non c’è o, come in questo caso, quando è molto debole bisogna puntare su altre componenti per una buona riuscita della messa in scena.

Silvana Costa

Lo spettacolo continua:
Teatro Elfo Puccini Sala Shakespeare
c.so Buenos Aires 33 – Milano
fino a domenica 28 aprile 2024
orari: martedì, mercoledì, giovedì e sabato 20.30
venerdì 19.30,  domenica 16.00
www.elfo.org

Salveremo il mondo prima dell’alba
uno spettacolo di Carrozzeria Orfeo
drammaturgia Gabriele Di Luca
con (in o.a.) Sebastiano Bronzato, Alice Giroldini, Sergio Romano, Roberto Serpi, Massimiliano Setti, Ivan Zerbinati
regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
assistente alla regia Matteo Berardinelli
consulenza filosofica Andrea Colamedici – TLON
musiche originali Massimiliano Setti
scenografia e luci Lucio Diana
costumi Stefania Cempini
con la partecipazione video di Elsa Bossi, Sofia Ferrari e Nicoletta Ramorino
una coproduzione Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Nazionale di Genova, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
in collaborazione con Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna “L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale
durata 2 ore e 10 minuti + intervallo