A Milano è in corso una mostra di fotografie selezionate dallo sterminato archivio di Letizia Battaglia a raccontare quasi mezzo secolo di storia e costume italiani, suddivise in sezioni a seguire i filoni di ricerca della reporter palermitana.
I talenti delle donne è la tematica che Palazzo Reale di Milano ha scelto di sviluppare nel 2020 con un palinsesto di esposizioni che ha un prologo nella mostra fotografica Letizia Battaglia. Storie di strada a cura di Francesca Alfano Miglietti, visitabile dal 5 dicembre al 19 gennaio 2020.
Una ricca retrospettiva composta da oltre 300 fotografie, in parte inedite, a raccontare la storia, il lavoro e la filosofia di una donna che ha saputo rompere le convenzioni sociali e mettere a frutto il proprio straordinario talento.
Nata a Palermo nel 1935 e sposatasi a soli 16 anni, Letizia Battaglia dopo un ventennio di vita casalinga trova il coraggio di porre fine al matrimonio, trasferirsi a Milano e dedicarsi alla fotografia. Da qui inizia una stupenda carriera di reporter che la porta a documentare importanti fatti di cronaca, politica e costume. Attiva sia in campo professionale che civile, Letizia Battaglia negli anni colleziona prestigiosi riconoscimenti, sia in quanto fotografa sia quale esempio per le donne di tutto il mondo.
“Nel 1971 Milano mi ha accolta e dato le opportunità per decidere della mia vita. Avevo 36 anni e qui, non a Palermo, ho cominciato ad essere una fotografa” ricorda Battaglia all’ingresso della prima sala del percorso di mostra, dedicata appunto all’iniziale esperienza milanese. Sono gli Anni di piombo ma non solo: sono gli anni delle proteste giovanili e operaie, anni di libertà e creatività, reflusso dell’onda lunga del Sessantotto e Letizia Battaglia ci si tuffa con entusiasmo e partecipazione. Sono emblema di tale clima le fotografie scattate alla Palazzina Liberty nel 1974 quando, dopo anni di abbandono, è concessa in uso al Collettivo teatrale La comune di Dario Fo per i propri spettacoli. Là, nell’edificio su cui svetta lo striscione “IL QUARTIERE DECIDE”, in un caldo pomeriggio di festa sono radunate tante mamme con bambini per assistere allo spettacolo dei burattini. Tra il pubblico si nota una bellissima Franca Rame.
Sul lato opposto della sala è allineata la sequenza di primi piani di Pier Paolo Pasolini realizzati nel 1972, nel corso della conferenza al Circolo Turati sul tema Libertà d’espressione tra repressione e pornografia. All’epoca la fotografia per Letizia Battaglia è ancora solamente una passione ma, dinnanzi al carisma di Pasolini, l’unico gesto che le viene spontaneo è scattare quasi senza sosta per fissare sulla pellicola quel viso intenso, scolpito dalla luce e rabbuiato dallo sguardo severo.
Il 1974 è l’anno del rientro a Palermo, esperienza cui è dedicata la seconda sala della mostra. Letizia Battaglia è presente in prima linea in città a documentare gli omicidi di mafia: arriva sul posto tempestivamente; immortala gli interventi disperati dei medici, i cadaveri estratti dalle automobili crivellate dai proiettili, la folla curiosa e spaventata, le veglie funebri. Segue i processi e i magistrati, impavidi eroi che svolgono il proprio lavoro con determinazione, cercando di ignorare la spada di Damocle sospesa sulle loro teste. Indugia a lungo sui parenti delle vittime della guerra di mafia: sono in gran parte donne, con il viso che, anche quando ancora giovane, è scavato dalle tante lacrime versate.
La strada è l’ambiente più congeniale a Letizia Battaglia, lì ha modo di confrontarsi con il suo soggetto preferito: le persone. Le donne più degli uomini attraggono la sua attenzione, per un senso di immedesimazione che la porta a trovare un po’ di sé in ciascuna di loro. Ragazze che vanno all’università; donne che posano nude con assoluta indifferenza; anziane mendicanti; madri circondate dai bambini; amiche che si divertono; lavoratrici che si concedono una pausa e tante, tantissime bambine in cui si annidano le speranze per un futuro migliore.
Le stampe che tappezzano le sale di Palazzo Reale sono in bianco e nero tuttavia, qua e là, fanno capolino fotografie a colori che immediatamente assumono alto valore allegorico come l’arcobaleno delle bandiere della pace che sventolano durante il Palermo Pride del 2018 o il fiore rosso che campeggia nella sezione dedicata all’amore e ai baci. Le fotografie immortalano il tran tran quotidiano; i giochi in cortile; le sere in trattoria; gli svaghi nel tempo libero; le gite fuoriporta; le processioni religiose ma anche i detenuti del carcere o i bambini che emulano gli agguati mafiosi.
L’obiettivo della macchina fotografica cattura con sapienza azioni veloci, smorfie fugaci e ombre che attraversano per un attimo i volti. Istantanee realizzate con prontezza eppure mai prive di equilibrio compositivo, controllo della luce e sensibilità: elementi che fanno di Letizia Battaglia un’esponente di spicco della fotografia di strada contemporanea.
Il progetto di allestimento raggruppa le stampe sulle pareti in imponenti polittici profani, a celebrare capitoli importanti della storia e del costume italiano. Composizioni che affrontano di sala in sala le tematiche care a Letizia Battaglia; escursioni attraverso le epoche e i luoghi, capaci nel loro insieme di raccontare le molteplici varianti di un argomento e il suo evolversi. Polittici ricchi e complessi cui sono affiancate immagini singole, riprodotte in grandi dimensioni a guisa di sintesi del lavoro in un unico manifesto intellettuale.
Lungo il percorso di Storie di strada il lavoro di Letizia Battaglia è proposto con immediatezza, con didascalie essenziali e qualche frase con cui l’autrice spiega l’approccio ai differenti soggetti, lasciando che, come sempre, siano le singole fotografie a presentare al pubblico i fatti nudi e crudi.
Alla mostra sono associate diverse iniziative: una serie di sette proiezioni cinematografiche presso il MIC – Museo Interattivo del Cinema e visite guidate con la curatrice e ospiti d’eccezione quali Antonio Marras e Vincenzo Argentieri. Sono stati inoltre promossi due concorsi di fotografia aperti sia a professionisti sia ad amatori, Letizia Battaglia – Progetti e Letizia Battaglia – Persone, il cui regolamento è disponibile sul sito della mostra.
Silvana Costa
La mostra continua a:
Palazzo Reale
piazza Duomo, 12 – Milano
fino a domenica 19 gennaio 2020
orari: lunedì 14.30 – 19.30
martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30
giovedì e sabato 9.30 – 22.30
ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
www.palazzorealemilano.itLetizia Battaglia
Storie di strada
a cura di Francesca Alfano Miglietti
una mostra Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale, Civita Mostre e Musei
www.mostraletiziabattaglia.itCatalogo:
Letizia Battaglia
Fotografia come scelta di vita
a cura di Francesca Alfano Miglietti
Marsilio, 2019
formato 23×28 cm; pp. 288 con 300 illustrazioni a col. e bn; cartonato
prezzo: 50,00 Euro
www.marsilioeditori.it