Luca Toracca completa la trilogia dei monologhi di Alan Bennett con lo straordinario ritratto di Susan, la “Signora Vicaria”, che con graffiante ironia e colpi di testa sfida le convenzioni sociali vigenti.
Al Teatro Elfo Puccini di Milano debutta in prima nazionale Un letto tra le lenticchie, di Alan Bennett interpretato da Luca Toracca, e il botteghino registra immediatamente il tutto esaurito. È questo indubbiamente indice del bisogno del pubblico di tornare a sognare con gli spettacoli dal vivo, un desiderio più forte dei timori alimentati dall’insensata chiusura dei teatri per oltre sei mesi consecutivi, nonostante le statistiche avessero dimostrato quanto quei luoghi fossero sicuri.
Un letto tra le lenticchie completa la trilogia di monologhi del tagliente autore britannico, prodotti da Teatro dell’Elfo, con cui Toracca delizia da alcuni anni il pubblico: a Una patatina nello zucchero nel 2017 ha fatto seguito l’anno dopo Aspettando il telegramma. Si tratta di testi infarciti di abbondante humor a dissimulare il dolore, le insicurezze, le delusioni e le paure che scavano nell’animo dei personaggi che si raccontano sul palcoscenico. Prendiamo Susan per esempio, la protagonista di Un letto tra le lenticchie, una donna insoddisfatta del proprio matrimonio quanto del ruolo sociale che esso comporta.
Sin dalle prime battute Susan non nasconde quanto detesti essere la moglie del vicario: la moglie di un avvocato, a differenza sua, non è obbligata a seguire il marito in tribunale, a rendere accogliente il suo ufficio, a farne le veci in comunità. Da lei invece i fedeli si aspettano che presenzi alle funzioni religiose, che distribuisca il giornale parrocchiale, che organizzi garden party e che si occupi di decorare la chiesa per le funzioni domenicali. Susan si trova così coinvolta in incontri con il vescovo e finisce invischiata in discussioni con le pie donne che, a guisa di groupie âgée, letteralmente pendono dalle labbra del marito.
La verità è che Susan è miscredente e tutte quelle manifestazioni di fervore religioso cui deve prendere parte attiva la urtano. Il fastidio, in una piccola comunità priva di stimoli, la fa scivolare nell’apatia e nell’alcolismo fino a quando un incontro inatteso dà una scossa alla sua esistenza. Un incontro che interpreta come un messaggio inviatole da una divinità pagana a indicarle la via, se non per la salvezza almeno per fugaci momenti di gioia che le ritemprino l’animo.
Susan si presenta al pubblico con il mollettone in testa, il filo di perle d’ordinanza e l’abitino fiorato, lungo sino sotto al ginocchio e bordato di pizzo: il perfetto emblema della sobrietà e della modestia attese dalla moglie di un vicario di paese. Luca Toracca è strepitoso nel dar corpo e voce alla donna che, anche quando presa dal più profondo sconforto, cerca di mantenere il tono pacato e i movimenti composti. Sono le taglienti frasi scritte da Bennett a svelare pian piano il fuoco che le arde dentro; il dramma di una personalità repressa emerge dai racconti carichi di ironia, erodendo progressivamente il perbenismo borghese di cui Susan è costretta ad ammantarsi.
Luca Toracca è un perfetto interprete dei testi di Alan Bennett, capace di conferire al personaggio della “Signora Vicaria” – come la chiamano in paese – quella leggerezza un po’ naïf che, sebbene si riveli poi solo apparente, permette di affrontare temi complessi, inclusa la religione, senza urtare la sensibilità del pubblico.
A fine spettacolo si applaude a lungo l’attore per aver dato vita a questo personaggio forte e trasgressivo che, come una canna al vento, si piega alle convenzioni sociali ma non permette che queste ne spezzino la volontà.
Silvana Costa
Lo spettacolo continua:
Teatro Elfo Puccini – sala Bausch
c.so Buenos Aires 33 – Milano
fino a domenica 30 maggio 2021
orario: martedì-sabato 20.00
domenica 16.30
www.elfo.orgUn letto tra le lenticchie
di Alan Bennett
uno spettacolo di e con Luca Toracca
produzione Teatro dell’Elfo
durata 1 ora e 5 minuti
prima nazionale