Vampiri, Zombi e Lupi Mannari

A Fermo Immagine i manifesti cinematografici trasportano il pubblico in un mondo tutto da scoprire, al confine tra innovazione e tradizione, paura e terrore ma anche tanto divertimento, popolato da lupi mannari, zombi e vampiri.Avete necessità di uccidere un Lupo Mannaro e non sapete quale sia la tecnica migliore? Niente paura: al Museo del Manifesto Cinematografico di Milano troverete tutte le informazioni che vi caveranno d’impiccio.
Scherziamo. O forse no… in fondo non conosciamo le vostre frequentazioni. Vale comunque per tutti il suggerimento di andare a visitare la mostra in corso nell’ultimo nato tra gli spazi espositivi milanesi, dedicata, appunto, a Vampiri, Zombi e Lupi Mannari. Lungo il percorso, si racconta come nel tempo queste creature, inizialmente relegate in film horror, siano diventate protagoniste anche di pellicole di genere comico, trash, romantico, a cartoni animati e pure erotico. La carrellata è davvero esauriente, ricca di pezzi storici e di veri capolavori di grafica, di titoli consegnati alla storia ma anche di autentiche chicche come il manifesto di Dracula cerca sangue di vergine… e morì di sete!, film scritto nel 1974 da Andy Warhol in cui in cui compare, per l’ultima volta sul grande schermo, Vittorio De Sica. Eppure, giusto per farci un’idea della vastità dell’archivio del Museo, quanto visibile in mostra rappresenta solo una minima parte dei materiali su questo soggetto custoditi nel deposito.
Lo spazio espositivo è articolato in tre sezioni, ciascuna dedicata a una differente tipologia di mostro ed introdotta da un’accurata presentazione della creatura che, attingendo a leggende e dicerie popolari, racconta di come sia nato il mito e di quanto i racconti affondino le radici nella realtà storica. Ogni tappa del percorso di visita è arricchita da una rassegna di fumetti, libri, edizioni rare, pressbook d’epoca, foto di scena, memorabilia e statuette, da una teca in cui sono racchiusi gli strumenti e le indicazioni per uccidere la creatura demoniaca oltre che da aree interattive dove il pubblico può, per esempio, immedesimarsi nel Conte Dracula rintanandosi nella sua bara.
A cent’anni dalla morte di Bram Stoker, il fascino esercitato sul pubblico dal conte Dracula – il personaggio più famoso cui l’autore abbia mai dato vita – è tale da giustificare l’ampia porzione di spazio dedicata ai Vampiri. Sotto i nostri occhi scorrono i volti degli attori che hanno impersonificato il Conte sul grande schermo, da Bela Lugosi (Dracula, 1931) a Gary Oldman (Dracula di Bram Stoker, 1992), passando per Christopher Lee (Dracula il Vampiro, 1958), Klaus Kinski (Nosferatu, 1979) Leslie Nielsen (Dracula, morto e contento, 1995) o l’italianissimo Renato Rascel in Tempi duri per i vampiri (1959). Ci ritroviamo dunque a compiere un viaggio nella storia della settima arte, attraversando generi e stili, osservando l’evoluzione dagli effetti speciali creati da eccezionali artigiani negli anni ‘30 sino alle moderne risorse digitali applicate, per esempio, nel recente Dracula 3D (2012) diretto da Dario Argento.
Gli Zombi sono evocati attraverso i manifesti delle pellicole di George A. Romero, un maestro indiscusso del genere, affiancati a quelli di film che negli ultimi anni hanno riscosso un notevole successo al botteghino quali Io sono leggenda (2007) con Will Smith, Resident Evil (2002) o la deliziosa La sposa cadavere (2005)diretto da Tim Burton e Mike Johnson. Tra la pletora di Morti Viventi si erge, protagonista indiscusso, Dylan Dog: il detective dell’impossibile, ideato da Tiziano Sclavi, è ricordato attraverso la famosa pellicola Dellamorte Dellamore (1994) e da una copia originale del primo numero dell’albo a fumetti pubblicato da Sergio Bonelli Editore.
Un rarissimo manifesto gigante, di 4 metri e mezzo per due, del cult italo-austriaco Lycanthropus (1961) sovrasta la superba galleria per immagini dedicata ai Lupi Mannari che documenta quanto sia cambiato l’aspetto della bestia in cento anni di cinema: dal viso irsuto di Lon Chaney jr. in L’Uomo Lupo (1941) ai licantropi digitali di Van Helsing (2004).
A pochi mesi dall’apertura, il Museo del Manifesto Cinematografico è già riuscito a porsi come piacevole punto di incontro per un pubblico eterogeneo attratto, oltre che dalla mostra in corso, dalle tante iniziative collaterali in programma, spaziando dalle proiezioni cinematografiche con musiche dal vivo agli incontri con i disegnatori della Sergio Bonelli Editore, dall’ammirare all’opera Roberto Mestroni – allievo di Carlo Rambaldi e docente all’Accademia di Brera, autore delle teste di vampiro, zombi e lupo mannaro ricostruite con speciali i siliconi Smooth On in uso presso gli studi cinematografici – alle visite guidate. Vi rinviamo pertanto al sito di Fermo Immagine per scoprire l’elenco completo delle iniziative previste sino alla notte di Halloween quando, con una gran festa, si chiuderà ufficialmente la mostra.

Silvana Costa

La mostra continua:
Fermo Immagine
Museo del Manifesto Cinematografico di Milano
via Gluck, 45 – Milano
orari: da martedì a domenica 14.00-19.00 – lunedì chiuso
www.museofermoimmagine.it

Vampiri, Zombi e Lupi Mannari
da Dracula a Twilight, da Zombi a World War Z, da L’Uomo Lupo a The Wolfman, la storia di un genere in 150 manifesti cinematografici… e non solo
fino a mercoledì 30 ottobre 2013
allestita in collaborazione con l’Associazione Ordine del Drago (www.ordinedeldrago.it),
Bloodbuster (www.bloodbuster.com)