Vocazioni e identità secondo Sotterraneo

Be normal! Daimon Project 3Al Mauro Bolognini di Pistoia, per la rassegna Altri Linguaggi, va in scena Be Normal! – spettacolo azzeccato per i ragazzi dai 13 ai 18 anni.

Lo stile dei Sotterraneo è ormai noto: linguaggio frizzante, interazione con il pubblico, battute mai scontate, una giustapposizione di quadri spiazzante, e lo humour nero (in questo caso, forse per il target dello spettacolo, più vicino al tragicomico che all’umorismo Pirandello style).
La domanda che si e ci pongono – come spettatori, soprattutto se studenti di belle speranze che credono di poter fare nella vita quello che sognano o per cui studiano – è come si diventa normali. Ossia, come si possano mettere nel cassetto le proprie aspirazioni (in primis, se artistiche o culturali in un Paese governato da una classe politica, dirigente e intellettuale da varietà che sottoscrive la frase di Tremonti: “Con la cultura non si mangia”). E, senza conseguenze psicologiche devastanti, si accetti di raccogliere agrumi insieme ai migranti schiavi di Rosarno, o i pomodori in Puglia, perché l’economia dei capitali finanziari è in crisi e si devono salvare le banche, invece dei sogni dei cittadini.
Il ritratto impietoso di questa società sempre più vecchia e alla deriva raggiunge tre momenti di grande impatto e raffinatezza linguistica. Il primo, dove una figlia stressata e di corsa cerca di imboccare una madre affetta da Alzheimer o demenza senile (malattie con le quali dovremo convivere sempre più spesso in Paesi/gerontocomio, dove l’assistenza agli anziani ricade sulle spalle dei cittadini con costi proibitivi); il secondo, che mette in scena la conquista della Luna o, per meglio dire, il sogno di molti bambini di fare l’astronauta, che si infrange contro la necessità di trovarsi un lavoro coi piedi per terra; e il raffinato confronto tra il valore di una tomato soup Campbell firmata Warhol (o un’altra merda d’artista) e gli hot dog da due Euro, pubblicizzati dalla malcapitata volantinista.
Da questa veloce carrellata manca però il dato politico. Forse perché lo spettacolo si rivolge ai teen-ager. Se è vero che i consigli di amministrazione, le aule del Parlamento (forse un po’ meno) e gli ex Stabili sono fagocitati dagli ultra settantenni, è pur vero che forse il signor Rossi andrebbe anche in pensione se non fosse intervenuta una certa Legge Fornero. Ed è altrettanto vero che, almeno nel mondo teatrale, se i grandi vecchi continuano a imperversare senza sosta, la categoria under 35 ha creato i suoi mostri.
Nel complesso, comunque, uno spettacolo tragicomico sicuramente frizzante, che può dialogare bene con il pubblico più giovane, avvicinandolo anche al teatro – grazie al fatto che dimostra come lo stesso non sia qualcosa di lontano, vetusto e borghese ma uno strumento e un linguaggio che possono arrivare al nocciolo delle questioni attuali, senza scadere nella banalità della finta dialettica televisiva.

Simona M. Frigerio e Luciano Uggè

Be normal! Daimon Project 3 (foto di Emiliano Pona)Be normal! Daimon Project 15 (foto di Emiliano Pona)

Lo spettacolo è andato in scena:
Piccolo Teatro Mauro Bolognini

via del Presto, 5 – Pistoia
sabato 17 dicembre, ore 21.00
(recite per le scuole: 14, 15, 16 e 19 dicembre, ore 10.15)
www.teatridipistoia.it

Associazione Teatrale Pistoiese Centro di Produzione Teatrale/Sotterraneo presentano:
Be Normal!
secondo step del Daimon Project
concept e regia  Sotterraneo
in scena Sara Bonaventura e Claudio Cirri
scrittura Daniele Villa
luci Marco Santambrogio
consulenza costumi Laura Dondoli e Sofia Vannini
oggettistica Eva Sgrò e Cleto Matteotti
grafica Massimiliano Mati
disegni Claudio Fucile
produzione Sotterraneo
coproduzione Associazione Teatrale Pistoiese, Centrale Fies
sostegno al progetto BE Festival (Birmingham), Opera Estate Festival Veneto, Regione Toscana
residenze Centrale Fies, Associazione Teatrale Pistoiese, Warwick Arts Centre,
Sotterraneo fa parte del progetto Fies Factory 
www.teatrosotterraneo.it