L’Associazione Culturale Radicediunopercento porta in mostra a Milano le immagini finaliste del prestigioso concorso di fotografia naturalistica organizzato dal Natural History Museum di Londra, giunto alla 56a edizione.
La pazienza di Sergey Gorshkov dopo 11 mesi di attesa è stata ripagata: la fototrappola installata nel Parco Nazionale del Leopardo a Primorsky Krai in Russia ha immortalato uno splendido esemplare adulto di tigre dell’Amur. La luce che filtra tra gli alberi fa risplendere di bagliori dorati il manto dell’animale mentre strofina il muso contro il tronco di un abete della Manciuria a marcare il territorio. Lo scatto è eccezionale: le tigri siberiane sono state decimate dai bracconieri e oggi sono sull’orlo dell’estinzione perciò riuscire a ritrarle nel loro ambiente naturale richiede approfondita conoscenza del soggetto, costanza e una buona dose di fortuna.
La composizione è perfetta, sia in termini di inquadratura sia in termini cromatici ed esalta le capacità mimetiche dell’animale. “La scena è così ricca di luci e ombre, così strutturata e così straordinaria che sembra quasi un’opera ad olio di un maestro” afferma Roz Kidman Cox, presidente della giuria che ha proclamato Sergey Gorshkov vincitore prima della sezione Animali nel loro ambiente e poi del titolo assoluto di Wildlife Photographer of The Year 2020.
Allo scatto dell’anno 2020 spetta l’onore di aprire il percorso di visita alla mostra organizzata a Milano dall’Associazione Culturale Radicediunopercento con le 100 immagini premiate in questa 56a edizione della competizione dedicata alla fotografia naturalistica indetta dal Natural History Museum di Londra. L’esposizione ha sede a Palazzo Turati in via Meravigli 7 ed è visitabile sino al 31 dicembre.
La giuria, composta da fotografi, photo editor e scienziati, ha valutato, senza conoscere l’identità degli autori, le 49.162 fotografie giunte da ogni parte del mondo in base a criteri che bilanciassero estetica con valore etico e capacità narrativa. I partecipanti sono indifferentemente professionisti come Sergey Gorshkov – che vanta numerose pubblicazioni e la collaborazione con National Geographic – e dilettanti, inclusi ragazzi e bambini cui sono riservate categorie apposite. Categorie dedicate ma non per questo “minori”: i piccoli fotografi, per ovvie ragioni, non si avventurano a inseguire belve feroci ma al pari degli adulti dimostrano di possedere una conoscenza dello strumento superiore alla media, senso estetico, gusto compositivo, pazienza e prontezza di riflessi. Un esempio degno di nota è rappresentato da Andrés Luis Domínguez Blanco che, nascosto nell’auto del padre, osserva a lungo i saltimpalo nel prato vicino a casa per scattare la foto prima classificata della categoria Giovani fotografi: 10 anni e meno e Sam Sloss che, con il doppio ritratto di un pesce pagliaccio e del parassita che alloggia nella sua bocca, si è aggiudicato il premio Giovani fotografi: 11-14 anni.
A Palazzo Turati sono esposte anche le fotografie vincitrici e quelle ritenute meritevoli di menzione d’onore delle altre categorie di gara: Anfibi e rettili, Uccelli, Invertebrati, Mammiferi, Piante e funghi, Ambienti della terra, Il mondo subacqueo, Natura urbana, Ritratti animali, Bianco e nero, Visioni creative e Giovani fotografi da 15 a 17 anni. A primeggiare in questa ultima categoria è la finlandese Liina Heikkinen – ormai una veterana pluripremiata del concorso a dispetto della verde età – che con la fotografia del volpacchiotto intento a banchettare con l’oca appena catturata si è aggiudicata anche il premio di Young Wildlife Photographer of The Year. Chissà se nei prossimi anni riuscirà ad aggiungere alla prestigiosa collezione pure il Rising Star Portfolio Award, il riconoscimento assegnato ad autori di età compresa tra i 18 e i 26 anni che dimostrino nel tempo una crescita in abilità tecnica, competenze naturalistiche e qualità artistica. Insignito del prestigioso premio per l’anno 2020 è l’italiano Alberto Fantoni che vanta il primo successo a Wildlife Photographer of The Year a 13 anni.
Visitare la mostra equivale a compiere un viaggio fantastico nella natura, dalle piccole ma risolute formiche protagoniste del portfolio di Ripan Biswas all’imponenza di fenomeni terrestri quali, per esempio, l’eruzione dell’Etna con cui Luciano Gaudenzio ha trionfato nella categoria Ambienti della terra. Dalle creature che popolano le profondità marine, siano i ritratti degli squali di Laurent Ballesta o dei calamari di Songda Cai, agli ambienti urbani dove gli animali danno prova di grande inventiva utilizzando gli scarti della comunità umana per costruire tane e nidi. Le didascalie che accopagnano ogni lavoro offrono molti dettagli su come sia nata l’idea di documentare la scena, le sue peculiarità e dettagli tecnici sull’impostazione della macchina per la gioia dei cultori di quest’arte, intenzionati a carpirne ogni possibile segreto.
Lo stupore è costante davanti alla capacità dei fotografi di cogliere attimi emozionanti o curiosi: la scimmia nasica in posa meditabonda con gli occhi socchiusi, l’allocco della Lapponia pronto a lanciarsi sulla preda con espressione degna di un supercattivo dei fumetti, una coppia di svassi maggiori a pesca sul lago con il proprio pulcino o un terribile gaviale maschio in versione baby sitter. Altri hanno colto scene di lotta o di caccia tra cui volpi e leopardi con la preda ancora calda in bocca: immagini tanto crude quanto affascinanti nel documentare la continua lotta per la sopravvivenza degli animali allo stato brado.
Il percorso sino a quel punto volto a decantare le meraviglie della natura, capace di affascinare anche nei suoi episodi più violenti, in chiusura assesta ai visitatori un autentico pugno nello stomaco presentando il lavoro dei fotoreporter giornalistici. Sono immagini forti, di denuncia dei danni causati dall’uomo per egoismo, vanità e avidità: animali strappati dal loro habitat e ridotti in catene; cetacei feriti a morte dalle barche; trofei dei bracconieri; ampi territori spogliati delle risorse naturali e resi sterili.
Un concorso come Wildlife Photographer of The Year per l’autorevolezza dell’istituzione organizzatrice e per l’ampia risonanza di cui gode – anche grazie al contributo di associazioni come Radicediunopercento che ne divulgano i risultati con esposizioni dall’alto valore didattico, attese con impazienza ogni anno da grandi e piccini – è un importante termometro sullo stato dell’ambiente e delle attenzioni che a esso riserva la società. È parimenti importante il ricco ventaglio di iniziative di sensibilizzazione al tema che l’Associazione Culturale propone in parallelo al pubblico, dalle immancabili visite guidate all’esposizione agli incontri con fotografi naturalistici che condividono memorie e segreti del mestiere.
Silvana Costa
La mostra continua:
Palazzo Francesco Turati
via Meravigli 7 – Milano
fino a venerdì 31 dicembre 2021
orari: martedì, mercoledì, sabato, domenica 10 – 20
giovedì e venerdì 10 – 22.30
lunedì chiuso
la biglietteria chiude 30 minuti prima
green pass obbligatorio56a Wildlife Photographer of The Year
organizzata da Associazione Culturale Radicediunopercento
con il patrocinio di Comune di Milano
proprietà Natural History Museum di Londra
www.radicediunopercento.itCatalogo:
Wildlife Photographer of the Year
Portfolio 30 (56°edizione)
redatto da Rosamund Kidman Cox
Natural History Museum, 2021
contiene tutte 100 immagini premiate
edizione Natural History Museum e Rosamund Kidman Cox
26 x 1,74 x 25,4 cm, lingua inglese, 160 pagine
prezzo: 36,00 EuroVisite guidate con Marco Colombo
ogni venerdì alle 18.30, 19.30, 20.30
Incontri con i fotografi
sede: Casa della Cultura
via Borgogna 3 – Milano
sabato ore 21
13 novembre
Bruno D’Amicis
Per ogni foto c’è una storia, la mia vita da fotografo naturalista27 novembre
Fortunato Gatto
Orizzonti immisurabili4 dicembre
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Presentazione libro Il bosco delle maschere18 dicembre
Stefano Unterthiner
Presentazione libro Un mondo diverso