57° Wildlife Photographer of The Year

Fino a fine anno a Milano sono esposti i cento scatti finalisti del più prestigioso premio di fotografia naturalistica al mondo.

A Milano, come ogni autunno, si rinnova l’appuntamento con la mostra delle fotografie naturalistiche finaliste e vincitrici del premio Wildlife Photographer of The Year, giunto all’edizione numero 57.
Entrando a Palazzo Francesco Turati, nel cuore del centro storico della città, sin dai primi passi ci si sente osservati con insistenza. Avanzando all’interno della mostra si scopre il muso curioso di un grizzly fare capolino dall’angolo della fotografia di Zack Clothier. L’animale non fissa i visitatori quanto l’obiettivo della fotocamera: probabilmente infastidito da uno strano rumore nel corso del pasto a base di cervo ne è andato a cercare la causa e l’ha scoperta visto che questa è l’ultima immagine salvata dal dispositivo. Si tratta solo di uno degli straordinari scatti presenti in mostra realizzati ricorrendo a fototrappole e droni per avvicinare la fauna selvatica quanto più possibile senza disturbarne i rituali o, peggio, causarne la fuga. Un altro esempio è il sereno quadro di famiglia composto da un leopardo delle nevi con i suoi cuccioli, distesi su un prato per il riposo post prandiale, ritratti da Xiaoyun Luo grazie all’uso di un drone.
La tecnologia tuttavia è giusto un mero strumento nelle mani dei fotografi, amatoriali o professionisti che siano, in lizza per aggiudicarsi questa edizione del premio. Molto più importanti sono la conoscenza del soggetto, la pazienza nel cercarne le tracce e attendere il momento giusto per scattare, il senso estetico nel comporre l’inquadratura e, a essere onesti, pure un buon pizzico di fortuna. Laurent Ballesta, per esempio, fotosub, biologo, presenza fissa tra gli autori finalisti del premio negli anni passati nonché vincitore di questa edizione di Wildlife Photographer of The Year, dimostra di padroneggiare molti dei succitati fattori essendosi aggiudicato questo anno anche le Menzioni d’onore per i Ritratti di animali con un primissimo piano di un celacanto, un pesce sino a poco tempo fa ritenuto estinto, per le Fotografie subacquee con i gamberi parapandiali che si aggirano tra i coralli neri e per il Comportamento invertebrati con una coppia di calamari ritratti nell’atto dell’accoppiamento e con i due isopodi alla deriva su una piuma di gabbiano. La più affascinante resta tuttavia l’immagine vincitrice, intitolata Creazione. Frutto di cinque anni di appostamenti, la fotografia immortala l’attimo in cui un trio di cernie marmorizzate libera una nuvola di uova e sperma; in quel momento una luce dall’alto va a evidenziare l’andamento a spirale della preziosa scia conferendo all’annuale rito della riproduzione qualcosa di divino.
Al suo fianco fa bella mostra di sé Casa a cupola, una tela di ragno fotografata nel momento in cui la luce dei fanali di un mezzo di passaggio le conferisce bagliori arcobaleno. L’autore è Vidyun R Hebbar, un bambino indiano di nemmeno 10 anni che si aggiudica il titolo di Giovane fotografo naturalista dell’anno.
Attorno a loro, nelle sale a piano terra di Palazzo Francesco Turati sono esposte le altre 98 fotografie selezionate dai 7 membri della giuria tra le 50.490 ricevute e suddivise in 19 categorie corrispondenti sia a specifiche tematiche sia a fasce di età quando gli autori sono fotografi in erba. In erba ma non per questo privi di curiosità verso la natura che li circonda e senso artistico. Tra costoro rientrano gli italiani Mattia Terreo (categoria Under 10 anni) e Giacomo Redaelli (15-17 anni). Gli altri italiani presenti in mostra con una loro opera sono Stefano Unterthiner che con Head to head, lo scontro tra due renne delle Svalbard per il controllo del branco, si aggiudica la vittoria nella categoria Comportamento dei mammiferi, Georg Kantioler, insignito della Menzione nella categoria Urban Wildlife e Bruno D’Amicis di quella della categoria Fotogiornalismo.
Foto indubbiamente spettacolari che tuttavia non si sottraggono al dovere di raccontare la natura in ogni suo aspetto. Se La grande traversata di Buddhilini de Soyza ha cambiato le conoscenze scientifiche sui ghepardi e le loro strategie di caccia, gli eccezionali colori che assume il fiume in Design tossico, la foto con drone realizzata da Gheorghe Popa nella sua Romania, denunciano i danni causati dall’attività mineraria in corso nella regione. Quanti si emozionano dinnanzi al ritratto di Majed Ali al gorilla di montagna mentre chiude gli occhi e lascia la pioggia gli scorra sul muso non possono non indignarsi alla vista della Storia fotogiornalistica insignita del premio di categoria, opera di Brent Stirton, che documenta le attività all’interno di un centro di riabilitazione per scimpanzé rimasti orfani a causa del commercio di carne di fauna selvatica o dell’elefante che danza sott’acqua in uno zoo tailandese di Adam Oswell. Sciocco invece sarebbe esprimere giudizi morali dinnanzi al ciclo della vita rappresentato dalla leonessa con il muso imbrattato di sangue perché distratta da Lara Jackson nel corso del suo pasto o dal leoncino che Role Galitz vede approfittare della carcassa di un elefante per fare un lauto pasto: non sono atti di crudeltà gratuita come quelli compiuti dagli umani ma mera necessità.
Suggeriamo di approfittare delle visite guidate alla mostra con Marco Colombo, fotografo pluripremiato nell’ambito delle precedenti edizioni di Wildlife Photographer of The Year, per scoprire le storie e le tecniche dietro ogni immagine esposta e carpirgli qualche suggerimento. Sono inoltre previste visite guidate dedicate a specifiche tematiche con altri professionisti del settore e incontri con i fotografi alla Casa della Cultura di via Borgogna.

Silvana Costa

La mostra continua:
Palazzo Francesco Turati
via Meravigli 7 – Milano
fino a sabato 31 dicembre 2022
orari: martedì, mercoledì, sabato, domenica 10 – 20
giovedì e venerdì 10 – 22
lunedì chiuso
la biglietteria chiude 30 minuti prima

57° Wildlife Photographer of The Year
organizzata da Associazione Culturale Radicediunopercento
con il patrocinio di Comune di Milano
proprietà Natural History Museum di Londra
www.radicediunopercento.it

Cataloghi:
Wildlife Photographer of the Year

Portfolio 31 (57°edizione)
redatto da Rosamund Kidman Cox
Natural History Museum, 2022
contiene tutte le immagini premiate
lingua inglese, 160 pagine
prezzo: 36,00 Euro

 

Visite guidate
costo: 7,00 Euro
con Marco Colombo
ogni venerdì tre turni, a partire dalle 18.30
su prenotazione
si possono anche acquistare on demand

a tema
giovedì 10 novembre – 19.30 e 20.30
Luca Eberle, Predatori

giovedì 17 novembre – 19.30 e 20.30
Luca Eberle, Uccelli

giovedì 8 e 22 dicembre – 19.30
Francesco Tomasinelli, Mimetismo

Incontri con i fotografi
Casa della Cultura
via Borgogna 3 – Milano
sabato ore 21
ingresso libero acquistando il biglietto di mostra

22 ottobre
Bruno D’Amicis, Polimitas, le chiocciole più belle del Mondo
 
19 novembre
Ugo Mellone, Il deserto del Sahara: biodiversità al limite

3 dicembre
Marco Colombo, Francesco Tomasinelli, Chiara Borelli, Evoluzione e animali incredibili
 
17 dicembre
Alex Mustard, Fauna selvatica subacquea