World Press Photo 2015

A Milano e Roma è in corso l’atteso evento che permette di rivivere gli avvenimenti dell’anno da poco concluso attraverso le immagini più belle e rappresentative apparse sui giornali di tutto il mondo.

Fa tappa, in contemporanea, a Milano e Roma la mostra dedicata alla cinquantottesima edizione del prestigioso premio World Press Photo. Il lavoro della giuria internazionale, presieduta da Michele McNally – direttore della fotografia e vicecaporedattore di The New York Times – è stato più arduo del solito poiché ha dovuto esaminare ben 97.912 immagini, scattate nell’arco del 2014 da 5.692 fotografi di 131 diversi paesi. Sono stati premiati 42 autori, ripartendoli in otto diverse categorie che spaziano tra le molteplici sfumature del fotogiornalismo: dall’attualità ai ritratti, dallo sport alla natura, da istantanee di vita quotidiana a progetti di più ampio respiro. È stato proclamato vincitore assoluto il danese Mads Nissen.
La Foto dell’anno 2014 ci conduce, in punta di piedi, nell’intimità di Jon ed Alex: protetti dalle mura della casa di San Pietroburgo i due ragazzi si offrono l’uno all’altro, le dita si intrecciano, lo sguardo si fa languido ed i corpi, nudi ed indifesi, si abbandonano alla tenerezza incuranti dell’obiettivo. Per un attimo ci illudiamo che, questa volta, la scelta dei giudici abbia stravolto la consuetudine di premiare immagini che combinino il valore estetico con la drammaticità, manifesta o allusiva che sia. Ancora ci ricordiamo lo strazio suscitato in noi dalla visione della donna yemenita che stringe il corpo esanime del figlio: con quello scatto dall’alto valore iconico, nel 2012, lo spagnolo Samuel Aranda si impone all’attenzione del mondo come l’autore di una moderna versione della Pietà (leggi la recensione). Purtroppo le nostre speranze non si sono avverate. L’immagine, premiata anche nella categoria Vita contemporanea, è parte del reportage Homophobia in Russia – realizzato da Nissen per conto dell’agenzia scandinava Scanpix – destinato a ricordarci quanto labile sia il concetto di libertà nella “civile” Russia. Da ormai quindici’anni  Vladimir Putin regge la Federazione Russa con il piglio di un gerarca d’altra tempi e, complice la debolezza delle rimostranze del resto del Mondo, non si fa scrupoli a vessare le minoranze e gli avversari politici. Mad Nissen, con questo suo servizio, solleva il velo sulle discriminazioni legali e sociali e sulle molestie  – che sfociano in veri e propri atti di odio e crimine violento – contro la comunità LGBT in Russia.
Ben nove sono i fotografi italiani che hanno ricevuto un riconoscimento in questa edizione di World Press Photo: ci raccontano di terre lontane Giulio Di Sturco (primo nella sezione Vita contemporanea – storie) con Cholliwood, un servizio realizzato all’interno degli Hengdian World Studios in Cina, Michele Palazzi e Turi Calafato (primo e terzo nella categoria Vita quotidiana – storie) con due reportage rispettivamente dalla provincia di Ömnögovi, nel deserto  del Gobi, nota per i ricchi giacimenti di rame ed oro, e dal Giappone. Nella sezione Notizie generali, a Massimo Sestini è stato conferito il secondo premio per la fotografia di uno dei tanti barconi che attraversano il Mediterraneo con il loro carico di vite e speranze: l’immagine potrebbe essere considerata complementare a quella del migrante, che si nasconde dalla Guardia Civil nell’enclave spagnola di Melilla, con cui Gianfranco Tripodo si è aggiudicato il terzo posto. Anche nella categoria Ritratti – storie il secondo e il terzo posto sono occupati da autori italiani: Andy Rocchelli con la serie di signore russe immortalate nelle loro abitazioni in pose talmente languide da non lasciare dubbi sulle loro aspettative lavorative e, quasi fosse stato scelto per contrasto, Paolo Verzone che ha puntato l’obiettivo sui cadetti della Koninklijke Militaire Academie di Breda, nei Paesi Bassi. Completano l’elenco Fulvio Bugani, terzo classificato nella categoria Vita contemporanea che ci conduce all’interno di Waria, una scuola islamica a Yogyakarta, lungo la costa sud di Java, frequentata esclusivamente da transgender e Paolo Marchetti che, per aver documentato un allevamento di caimani in Colombia, è stato insignito del terzo premio per la sezione Natura – storie.
Visitare la mostra ci permette di ripercorrere un anno di eventi, dall’emergenza ebola (Pete Muller, terzo classificato in Notizie generali –storie) ai giorni delle violente proteste ad Istanbul o, ancora,  dagli effetti dei bombardamenti statunitensi in Siria (Bulent Kilic, primo e terzo classificato in Spot News) ai Mondiali di Calcio (Bao Yailiang, primo premio Sport). Tuttavia l’evento che sembra aver catalizzato l’attenzione dei reporter è lo scoppio della guerra in Ucraina; scorrendo le fotografie esposte possiamo ricostruire le molte tappe di conflitto tuttora irrisolto: le occupazioni di Maidan a febbraio (Jérôme Sessini, primo e secondo premio per Spot News – storie), il volo MH17 della Malaysia Airlines abbattuto il 17 luglio da un missile o la fuga dei civili dalle proprie case, lasciando il tavolo imbandito con gli avanzi della colazione (Sergei Ilnitsky, primo premio per Notizie generali).
Dopo tanta violenza, la visione di foreste e paesaggi innevati catturati dall’alto da Kacper Kowalsk (secondo premio per Progetti a lungo termine –storie) sembra avere il potere di rasserenarci. Eppure, se ci soffermiamo a riflettere dinnanzi alle geometrie dei campi coltivati, non possiamo che far nostre le perplessità del giovane fotografo polacco: «Cosa rappresenta l’ambiente per gli esseri umani? È uno spazio incontaminato su cui non intervenire? O, piuttosto, è un paesaggio che nel tempo si è trasformato per adattarsi alle necessità umane?» Lasciamo ciascuno riflettere su una risposta che deve includere molte considerazioni di carattere socio-economico oltre che morali mentre noi, prima di andare, ci lasciamo ammaliare dai meravigliosi colori della Nepenthes villosa – una spettacolare pianta carnivora che cresce sulle pendici del Monte Kinabalu, nel Borneo, pazientemente ritratta da Christian Ziegler (secondo premio Natura – storie) – con buona pace della triste sorte dei serpentelli che entrano nel suo calice.

Silvana Costa


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La mostra continua a Milano:
Galleria Carla Sozzani
corso Como 10 – Milano
fino a domenica 31 maggio 2015
orari: tutti i giorni ore 10.30 – 19.30
mercoledì e giovedì, ore 10.30 – 21.00
ingresso libero
www.galleriacarlasozzani.org
 
La mostra continua a Roma:
Museo di Roma in Trastevere
piazza S. Egidio 1B – Roma
fino a venerdì 22 maggio 2015
martedì-domenica ore 10.00-20.00
chiuso lunedì
la biglietteria chiude un’ora prima
www.museodiromaintrastevere.it
 
World Press Photo
Fotografia e giornalismo: le immagini premiate nel 2015
in collaborazione con Contrasto, World Press Photo Foundation di Amsterdam
www.worldpressphoto.org/collection/photo/2015
 
Catalogo
World Press Photo 2015
edizioni Contrasto
23×27,9 cm; 160 pagine; 154 fotografie a colori e in bianco e nero; brossura
prezzo 25.00 Euro
www.contrastobooks.com

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